CX

365 22 16
                                    

In seguito ad un viaggetto durato poco più di un'ora, arriviamo all'ingresso del parco divertimenti cui Natalie ci aveva regalato dei biglietti. Il tragitto è stato più lungo del previsto, eppure sembra durato poco, grazie a tutte le risate che ci siamo fatti, o per tutte le canzoni passate alla radio che cantavamo a squarciagola.

Dopo aver mostrato i biglietti in biglietteria, possiamo finalmente entrare e divertirci.
Rimango affascinato dalla grandezza e la bellezza di questo parco divertimenti, anche perché sembra molto simile ad uno in America, nel quale andavo sempre con Scott o con papà.

"Stiles, mi ricorda troppo quel luna park vicino Beacon Hills. Ti ricordi quante volte ci siamo andati?", riflette Scott, quasi leggendomi nel pensiero.

"Troppissime, almeno una decina!", esclamo sorridendo, ricordando tutti quei bei momenti trascorsi con Scott qualche anno fa.

"E tutte quelle volte te avevi sempre paura di salire sulle montagne russe. Oggi non fare il fifone, o meglio, tu provaci, e ti faccio vedere io", afferma facendomi l'occhiolino. Odio quando fa così.

Alzo lo sguardo e mi vengono i brividi: davanti a me c'è una montagna russa rossa che ha una salita altissima. Noto un piccolo carretto scendere la discesa, e a me viene il voltastomaco solo a vederlo. Non avrei mai il coraggio di salire lì.

"Dai Stiles, cominciamo da quella giostrina", mi invita Scott, e qua già cominciamo male. Allison guarda il fidanzato e si mette le mani sulla fronte, come per sottolineare il suo agire d'istinto o la sua stupidità.

"Giostrina? Davvero Scott?". Non salirò mai la sopra, manco se mi pagano.

"Ma non ha nulla di che, guarda, ci sono anche i bambini!", urla indicandomi due ragazzini nel carretto.

"Già, bambini che vogliono morire", dico a bassa voce con la speranza di non farmi sentire.

"E dai, Stiles. Tranquillo, se hai paura di stare da solo, per oggi ti cedo Allison accanto a te. Io sono più coraggioso di voi due messi insieme, perciò posso stare anche senza nessuno vicino", dice lui con tanta tranquillità.

"Ma non è quello il fatto, è che...", non faccio in tempo a finire la frase che mi ritrovo in braccio a Scott e dopo pochi secondi in un sedile nel carretto, troppo davanti per i miei gusti.

"Povero Stiles. Se non vuole salire...", cerca di difendermi Allison con estrema dolcezza, ma Scott la interrompe con un "Sta' zitta Allison", lasciandola spiazzata.

Il giro inizia e il carretto comincia a salire, a salire sempre più in alto e sempre più velocemente.
Arrivati sulla punta, si ferma per un'istante che sembra durare pochissimo, tant'è che stiamo già scendendo. Il carretto scende così rapidamente che sento tirarmi tutta la pelle, ma i miei movimenti sono limitati. Non riesco a muovermi. Tutto ciò che faccio è urlare e tenere gli occhi chiusi, per quanto posso.
Dopo la discesa ci sono tutti giri della morte che mi spaventano troppo.
Voglio scendere.

"Stiles, ti stai divertendo?", urla Scott girandosi verso di me. Ma come fa a parlare su una giostra simile.

"Vaffanculo", cerco di urlargli in qualche modo.

Il resto del tragitto sembra più leggero. Arriviamo a destinazione, perciò scendiamo e usciamo da quella zona.

"È stato super meraviglioso", urla Scott pieno di entusiasmo. "Era così bello e adrenalinico che ho tenuto le braccia alzate tutto il tempo!" Ma come ha fatto? Vorrei ammazzarlo a volte.

"Com'è stato Stiles?", continua lui, pronto per prendermi in giro.

"Orribile. Non ci salirò mai più", dico, ancora sconvolto.

"Perfetto, allora faremo un altro giro", propone Scott, ma io non ci penso nemmeno. Preferirei salire su qualche altra giostra, magari d'acqua o anche molto meno pericolosa.

Il resto della giornata la passiamo tra una piccola montagna russa al buio, che non è stata molto spaventosa, e delle rapide, che sono state fenomenali. Ci siamo bagnati moltissimo, e sono convinto che da domani ci verrà una bella influenza, anche perché siamo a gennaio!

Proprio mentre ce ne stiamo per uscire dal parco divertimenti, ricevo una chiamata da parte di Natalie.
Guardo i ragazzi con aria interrogativa per vedere se sanno qualcosa, ma loro fanno le spallucce.
Natalie non chiama mai, se non per cose gravi o veramente importanti.
Proprio nel giorno in cui siamo fuori, cosa mai potrebbe essere successo?

bellezzeeee!
come state?
spero di avervi strappato un sorriso con questo capitolo, fino all'ultima parte, in cui, ammettetelo, vi ho messo un po' d'ansia hahah.
anyway, spero vi piaccia.❤
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 3 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora