CXVIII

333 19 15
                                    

"Lydia?" urlo dal finestrino della mia jeep parcheggiata sotto casa sua. Suono il clacson un paio di volte, poi riprendo ad urlare.
"Dai che ho cinque persone in macchina che vorrebbero arrivare puntuali alle lezioni, me compreso!", urlo con tanto di sarcasmo.

"Arrivo cucciolo", strilla lei dal balcone della sua cameretta.

"Cucciolo?", mi chiede Enrico, meravigliato.

"Già, che ci siamo persi?", riprende Federico. Devo dirgli tutto.

"Ecco... credo che siamo di nuovo insieme", spiego brevemente, sentendo il bruciore dell'imbarazzo sulle guance.

"Ma è fantastico!", esclama Giovanni, battendo le mani.

"Già, siete proprio una bella coppietta, eheh", ribatte Carlo, facendomi arrossire ancora di più.

Prima che potessi rispondere, Lydia scende, sfoggiando uno dei suoi nuovi vestiti a fiori. Questa volta mi sorprende, perché è nero con una specie di cintura bianca, e anche i fiori sono di questo colore. Mai vista vestita così.

"Ciao piccola", la saluto, dandole un bacetto a stampo appena entra in macchina.

"Buongiorno Stiles", e mi stringe la mano, poi si gira dietro. "Buongiorno ragazzi".

Dopo una ventina di minuti giungiamo all'università e tutti ci salutiamo per poi prendere ognuno il proprio indirizzo, ma io e Lydia rimaniamo ancora un po' insieme.

"Sei contenta di essere ritornata qui?", le chiedo, prendendole la mano e stringendola a me.

"Tantissimo. Mi era mancato questo posto", risponde, guardandosi attorno per lo stupore.

"Almeno non rimani indietro con le lezioni. Così potrai capire gli argomenti nuovi e, facendo collegamenti, potrai ritrovare quelli già fatti", le spiego.

"Sì, hai ragione. Ma sono contenta, perché so che riuscirò a ricordarmi anche quelli. Stamattina ho chiamato i miei genitori per nome". Finalmente ce l'ha fatta. Ha ricordato i nomi delle persone più importanti per lei. Non immagino la gioia di Natalie e Jeff quando stamattina abbiano sentito i loro nomi uscire dalla bocca della figlia. "Oppure ho ricordato dove avevo lasciato dei fogli importanti per questo primo giorno di Università. Pensavo di averli lasciati sul mobiletto accanto alla scrivania, ma alla fine erano nel mio armadio senza un come né un perché!"

"Bene, questa è la Lydia che conosco! Vedrai che pian piano accumulerai tutto"

"Stiles", se ne esce, ignorando la mia ultima risposta. "per quanto riguarda quella cosa successa qualche giorno fa, io voglio starti accanto, ma non voglio esserti un peso; non sono adatta ad un ragazzo come te", spiega, portandosi i capelli davanti al viso, come se volesse nascondersi.

"Ma che dici Lydia? Okay che hai commesso parecchi errori, ma non vuol dire niente. Hai riconosciuto il valore di ciò, e poi ci hai chiesto scusa, ed è questa la cosa importante", rispondo quasi tutto d'un fiato.

"Ma", sibila tra alcune lacrime, "Lo pensi davvero?"

"Certo piccola, altrimenti perché avrei fatto la scelta azzardata di venirti a cercare qui? Non potevo rimanermene tranquillo a Beacon Hills, senza rivederti più? No, e sai perché? Perché avevo bisogno di stare con te, del nostro contatto fisico, delle nostre risate. Tu mi completi, Martin". Sono scioccato dalle parole che sono uscite dalla mia bocca senza aver seguito il cervello.

"Grazie Stiles, mi hai fatto capire di essere almeno un po' importante per qualcuno", mugugna lei, continuando a piangere.

"Shh piccola, non piangere". Le poggio un dito sul viso per asciugarle una lacrima. "Sei una delle persone più importanti per me e non ti voglio far andare via, mai più".
Detto ciò, non le do il tempo di ribattere che le schiocco un leggero bacio sulle labbra, quelle labbra carnose che mi erano tanto mancate.

"E se saltassimo la prime due ore di corsi?", chiede Lydia dopo essersi staccata da me.

"Ma oggi per te è il primo giorno!", esclamo con stupore. Chissà cos'ha in mente.

"Non m'importa. L'inizio potrà essere anche dopo, o domani. Chi lo sa! Seguimi". Mi prende per mano e inizia a correre verso la mia auto. Una volta entrata mette delle tende scure per il sole davanti ad ogni finestrino. Io sono ancora fuori dalla mia auto, intento a capire cos'abbia in mente.

"Entra", mi ordina, e faccio così.
Una volta chiuse le porte siamo completamente al buio. Non vedo nulla, sento solo delle mani che, con un tocco delicato, mi scivolano per tutto il corpo.
Queste mani afferrano poi la mia felpa e me la tirano via.
All'improvviso mi ritrovo a petto nudo e con le labbra attaccate a quelle di Lydia.

hey.
anche oggi sono riuscita ad aggiornare, per fortuna💗.
l'immagine in alto è di The First Time, ma vi giuro, ogni volta che la vedo muoio🔥🔥🔥
anyway, ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine di questa storia, eheheh.
manca pochissimo😏
vabbé non mi dilungo perché a breve ho ospiti per S.Chiara (è l'onomastico di mia sorella), sooo, alla prossima.
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 3 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora