CXV

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Mi sveglio nel letto della mia camera a casa dei miei nonni alle 7 e mezza, per colpa della luce solare che trapassa i piccoli buchi delle tapparelle.
Con gli occhi ancora mezzi socchiusi mi guardo intorno totalmente confuso: non ritornavo qui da un po' e non so nemmeno perché mi sono allontanato dall'ospedale per una notte.
Ah già, Lydia è sveglia, perciò i medici ci hanno detto di stare tranquilli e Natalie mi ha invogliato a ritornare a casa, per togliere l'ansia che avevo.
Ma non mi importa né dell'ansia, né della tranquillita ora. Fin quando Lydia si troverà in ospedale, io non me ne starò mai a casa, o da qualsiasi altra parte.

Un po' a fatica mi alzo dal letto e vado dritto verso l'armadio, dove prendo una maglietta e un jeans neri per poi mettermeli dopo essermi sciacquato un po'.
In seguito vado in cucina con passo lento e silenzioso, evitando di svegliare i nonni. Ma con mia sorpresa mia nonna si trova già in cucina e mi ha preparato addirittura la colazione.

"Buongiorno cucciolo", dice lei con tanta dolcezza.

"'Giorno nonnina", e le do un bacio sulla guancia.

Ne approfitto per vedere cosa ha preparato per me questa mattina e ne rimango esterrefatto: latte, succo, uova fritte, bacon e pomodori.
La colazione all'americana. Mi era mancata così tanto.

"Io non so come ringraziarti", esclamo con lo sguardo fisso sul cibo della mia terra nativa.

"Ti mancano gli Stati Uniti, eh?", chiede lei, probabilmente ignorando il mio ringraziamento.

"Troppo. Ma non vorrei toccare l'argomento", dico tranquillamente. Lì, a Beacon Hills, ho lasciato tutti i miei più cari amici, mia sorella, mio padre e, se si può dire, anche mia madre. Al solo pensiero mi vengono gli occhi lucidi per la malinconia.

Furtivamente mangio la mia colazione, e dopo aver salutato nonna, prendo la jeep per andare in ospedale.
Nella via di casa, con mia sorpresa, vedo camminare Giovanni e Carlo, perciò ne approfitto per salutarli. Anche se sottinteso, non li vedo da qualche giorno, nonostante io non sia stato più a casa dei miei nonni, bensì in ospedale. Però loro, insieme anche a Enrico e Federico, sono spesso andati a trovare Lydia, e la cosa mi ha fatto tantissimo piacere.
Dico loro che vado di fretta, perciò li saluto e mi rimetto su strada.

Arrivato in ospedale corro dritto in stanza di Lydia, ma vengo, stranamente, fermato dal medico che l'ha sempre seguita.

"Hey ragazzo, frena", borbotta con tono decisamente scherzoso mettendomi una mano sul petto per fermarmi.

"Lydia ha bisogno di stare un po' da sola, al momento", continua, cambiando intonazione. Il suo viso diventa più serio, quasi mi fa paura.

"Stamattina le ha fatto le analisi?", chiedo, quasi intontito.

"Sì, e abbiamo scoperto delle cose particolari". Sento il cuore battermi rapidamente nel petto per l'ansia. Spero non sia nulla di grave.

"Come avevo previsto ieri, le ho trovato una totale amnesia transitoria e retrograda. In poche parole, Lydia non ricorda praticamente niente del passato, però può immagazzinare nuovi ricordi, ovvero quelli del presente e quelli del futuro"
Il dottore si ferma per pulire gli occhiali, poi mi guarda negli occhi come se fosse in cerca di una mia risposta. Non so che dire, ma credo lui abbia capito come mi sento, perciò prosegue.

"Abbiamo provato ad alzarla, a farla camminare e parlare, a portare qualcosa, e a quanto pare qui è risultato negativo, nel senso che è più che capace. Ma per quanto riguarda la memoria, è abbastanza grave. Le abbiamo chiesto della sua famiglia, dei sentimenti..." A quest'ultima parola spalanco gli occhi. Chissà se ricorda il nostro rapporto o se prova ancora qualcosa per me. Al solo pensiero contrario mi viene la pelle d'oca.

"...abbiamo provato a parlarle di felicità, di tristezza, di rabbia, d'amicizia, ma non ricorda assolutamente nessuna di queste parole. Ma la cosa particolare è che sa dell'amore, e poi mi ha subito nominato te, dicendo che sei la sola persona che ricorda perché quando era in uno stato di semi-addormentamento le hai raccontato la vostra storia. È vero?"

"S-sì è-è v--erissimo!", rispondo balbettando. Non posso credere che Lydia abbia sentito tutto quel discorso. Mi sta venendo la sudarella.

"Perfetto. Allora sai già quello che devi fare", continua lui scrivendo qualcosa su dei fogli bianchi. Gli rivolgo uno sguardo interrogativo, chiedendomi a mente cosa mai dovrò fare. Egli sembra accorgersene.

"Sarai colui, l'unico e solo che l'aiuterà a recuperare la memoria, ma fuori da qui. Io posso darti solo un piccolo aiuto, ma nulla di più".

ciao, tutto bene?
siete un po' inattive in questo periodo e non so cosa sia successo, ma vabbè.
oggi è il 19esimo compleanno di uno dei miei cantanti preferiti, una di quelle persone che, con la propria voce, riesce a rendermi felice.
Happy Birthday Shawn❤

qualcuno di voi segue questo piccolo panda?🌹🐼Miry

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Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 3 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora