CXVII

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"D-davvero?" chiedo con parecchia insicurezza, e Lydia sembra accorgersene. Tutto ciò per me è qualcosa di indescrivibile, che mi fa sentire vivo.

"Sì Stiles, non dubitarne. Hai mantenuto la mia promessa, ovvero quella di salvarmi la vita, e ora io vorrei darti qualcosa in cambio", risponde guardandomi dritto negli occhi. Si inizia ad avvicinare sempre di più tanto che riesco a sentire perfettamente il suo respiro sul mio collo. "Sei sempre stato innamorato di me, e hai fatto mille sacrifici per trovarmi e poi salvarmi, per cui ti darò quel che hai sempre voluto"

"Che cosa?". Sono davvero curioso di sapere quel che ha in mente la rossa adesso.

"Un bacio Stiles, un bacio", risponde lei seriamente. La mia tensione si trasforma quasi in rabbia.

"Spero che tu stia scherzando. Ma puoi mettere un bacio in mezzo ad uno scambio?", urlo, alzandomi in punta di piedi, ma non so il perché di questo mio gesto.

"Stiles non fraintendere. Io ti ho sempre ammirato per la tua allegria, il tuo sarcasmo, la tua gentilezza, e lo faccio ancora. Mi dispiace averti fatto scervellare qui, in Italia, quando avresti potuto rimanere negli Stati Uniti con..."

"Ferma, ferma. Ti ricordi che vivevamo negli Stati Uniti?" Il mio rossore si ferma per dare spazio ad un'espressione più che sorpresa.

"Io... sì, ricordo dove vivevo! In una città chiamata Beacon Hills, in California. È giusto?", chiede con quel tono da bimba felice.

"Sì, è una cosa fantastica. Ti ricordi anche il nome di qualcuno lì?", le domando.

"Ecco... io mi ricordo di tuo padre, di quell'uomo santo dai capelli grigi e aveva sempre il sorriso sulle labbra. È uno sceriffo se non sbaglio, ma non so il nome. Poi ho in mente i due ragazzi che ho visto all'ospedale, al quale ho provocato un sacco di problemi. Sono loro Scott e Allison, vero?"

"Sì esatto". Sapere che la ragazza accanto a me sta pian piano recuperando la memoria è qualcosa che mi rende così pieno di allegria.

"Dovrei chiedergli scusa. Sono stata una stronza con loro. Comunque del resto non ricordo null'altro più. E ora dovremmo ritornare a quel discorso, ma proverò ad arrivare dritta al sodo. Tu mi piaci, Stiles, e mi sei sempre piaciuto. Grazie a quel discorso che mi hai fatto qualche minuto prima che io mi svegliassi ho ricordato tutto quello che riguarda il nostro rapporto, di come sono andate le cose, ed io mi rendo conto di essere stata un'ipocrita anche con te". Pronuncia quest'ultima frase tremando e scorcio una lacrimuccia scenderle dall'occhio destro.

"No, no, shh. Non dire così piccola", le dico, per poi stringermela in un forte abbraccio, e lei ricambia.

"Mi viene in mente quando mi chiamavi così. Comunque sia, il bacio non era per farti contento, da come avrai capito ora. Era per farti capire che anch'io ti amo come mi ami tu", e ora è definitivamente in lacrime. Mi fa male vederla così, ma aspettavo questo momento da una vita. Ci avevo sempre sperato, senza avere mai risultati, eppure questa gioia è arrivata, finalmente.

"Per cominciare a vivere una vita normale vorrei iniziare a viverla con te, stando al tuo fianco. Voglio essere un punto di riferimento per te, e desidero svegliarmi la mattina e pensare subito a quel bel ragazzo dai capelli neri, a come si siano sistemate...", ma non la lascio terminare il suo discorso dato che poggio le mie labbra sulle sue. Ella ricambia il bacio e pian piano si trasforma in qualcosa di più veloce, più intenso.

"Mi eri così mancata", ansimo tra i baci. Desidero iniziare tutto da capo, ma non voglio correre.

"Anche te mio salvatore".

hey!
volevo ringraziarvi per le 500 visualizzazioni e i 100 like di questa storia e le 14k letture di YMM1. davvero, grazie a tutti.
comunque la foto in alto è un fotomontaggio che ho trovato su we heart it, ma è a dir poco fantastico>>>😍
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 3 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora