CXII

336 22 8
                                    

"Natalie?", chiamo la mamma di Lydia una volta che sono usciti Scott, Allison e Jeff dalla stanza.

"Dimmi caro", risponde lei con gentilezza ma quasi con noncuranza; è troppo impegnata a sistemare le coperte sul letto della ragazza.

"So che ormai c'è una speranza con Lydia, e la cosa non potrebbe darmi più gioia di così. Ma, proprio per questo, potrei rimanere fino a domani mattina qui, da solo con lei?", le chiedo con il tono più desideroso possibile.

"Ma certo! Ora esco". Lascia perdere le coperte e si affretta a sgattagliolare fuori dalla stanza, lasciando me e lei completamente da soli.
Vorrei avere un momento d'intimità con Lydia, ovviamente non fisica, ma mi piacerebbe raccontarle qualcosa sul passato, magari su di noi, per vedere se mi sentirà.

"Hey Lydia, eccoci, siamo soli", comincio, avvicinandomi a lei e tenendole la sua calda e tenera mano, ma il mio tono è troppo nervoso e balbuziente.
Tiro un respiro profondo e, memtalmente, cerco di ricrearmi un discorso da farle.

"Ci hai fatto spaventare tutti, sai? Ma ora è bellissimo sapere che prima o poi ti sveglierai, che quest'incubo finirà". Faccio un'altra pausa, poi decido di andare avanti, e raccontare il tutto in una sola volta, tutto d'un fiato.

"Sono qui perché mi è sempre piaciuta l'idea di parlare un po' con te, da soli, con la speranza che magari risponda anche te. Ebbene, in questi giorni ho riflettuto su come tu possa essere diventata così importante per me. Ho vegliato notti intere su di te, ti ho portato da mangiare, ti parlavo, ma te eri sempre assente". Stoppo un attimo per stropicciarmi gli occhi, dato che mi sta venendo sonno, essendo mezzanotte inoltrata.

"Sai, ancora ricordo il giorno in cui ci siamo visti per la prima volta. A causa della mia sbadataggine, avevo dimenticato lo zaino in bagno e, durante la pausa pranzo, sono andato a riprenderlo. Ma mi sono ritrovato te, con la preside, in corridoio. Ti dico la verità, forse ero un po' geloso di te... No okay, ero molto geloso di te, perché, appena arrivata, avevi tanta gente intorno che ti voleva bene. Eppure, nonostante ciò, sei stata affidata a me, anche se avevi già un fidanzato, Jackson, il quale è stato uno dei ragazzi che ho odiato di più". Mi fermo un secondo a guardare la parete mezza pitturata della camera, e noto un nuovo quadro attaccato.

"Io e Jackson abbiamo litigato tantissimo, perché, nonostante non volessi ammetterlo, io mi sono innamorato di te dal primo istante che ti ho vista. Ed è così che ho scoperto l'amore. Grazie a te.
Sparito Jackson, io e te abbiamo passato tantissimi momenti insieme. Ti ricordi quel posto segreto a Beacon Hills in cui mi portavi sempre? Era stupendo. La notte lì era tranquillissima, avevamo troppo buio, eppure c'erano le stelle che illuminavano i nostri momenti, o ancor meglio, il chiaro di luna. Quello chi se lo scorda più! Con tutti i danni, ma anche i bei momenti che ci ha creato..." Faccio un altro respiro e continuo ad osservare il quadro, che, manco a farlo apposta raffigura proprio una luna che illumina un paesaggio notturno.

"Grazie alla luce lunare la nostra canzone era diventata Moonlight, ricordi quante volte l'abbiamo cantata?
Comunque, in tutto ciò sono arrivati anche i momenti brutti, quelli in cui abbiamo sofferto tutti. Per via della tua lunacità, Scott ed Allison non potevano stare più insieme, ma li hai obbligati a stare con Kira e Isaac; te non mi volevi più ed io non sapevo che fare. Ma sai quante volte sono andata da Derek per chiedergli consiglio? Sai quanto ci ho sofferto? Perché continuavo ad amarti, e so che in un certo senso lo facevi pure te". Il mio sguardo ritorna a Lydia, che non si è mossa di un millimetro. Sono sicuro che non mi stia ascoltando, tanto vale chiudere subito questo discorso.

"Vabbé, arrivo al sodo. È arrivato poi il momento della tua partenza. Inizialmente pensavo fosse colpa del bacio che hai visto da parte mia e di Malia, con complice Theo, ma se solo avessi saputo della tua grave malattia prima, sicuramente sarei corso subito da te, qui, a Roma. Tu non sai quanto io mi sia impegnato per cercarti. Ho girato tutta l'Italia, ho visto nuovi posti, conosciutl gente, visto diversità e assaggiato cibi, ma io volevo solo te. E per fortuna che ora siamo qui, insieme. Sappi che il mio amore per te non è mai cambiato, ed io sto ancora sperando che te senta ancora lo stesso sentimento che percepivi due anni fa". Mi scende una lacrimuccia, non riesco a trattenermi.

"Stiles", mugola Lydia tra le mie lacrime, e non mi sembra vero, tant'è che quasi non ci credo.

"Oddio, Lydia! Ripeti, per favore", le chiedo gentilmente. Magari ha sentito tutto il discorso e sta ascoltando la mia voce anche adesso.
Ma mi sbaglio, perché da lì non dice più nulla.

ciao gente!
come state? io bene. ieri sono partita e niente, per ora mi trovo dai miei nonni in Campania sperduta in mezzo al nulla HAHAH, e poi sabato andrò in Salento fino al 31. mi manca già la mia grande città :(
comunque, non so quanto potrò aggiornare (ripeto, sono in mezzo al nulla), ma mi impegnerò il più possibile.😊
btw spero che il capitolo vi piaccia, eheh.❤
baci baci.
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 3 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora