CAPITOLO 5

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Mi svegliai di soprassalto,sentendomi scuotere. Aprii leggermente gli occhi per cercare di capire dove mi trovassi e con chi ero. "Siamo arrivati  tesoro" disse il ragazzo riccio,prendendomi per le caviglie e trascinandomi verso l'uscita. Mi prese a mo di sposa e mi portò dentro ad un abitazione di montagna. Mi guardai intorno e notai che oltre a quella casa non c'era assolutamente niente. Entrammo,e vidi sui vari divano alcuni ragazzi. Ormai i brividi erano all'ordine del giorno e infatti proprio in quel momento me ne venne uno forte. Salimmo delle scale ed entrammo in una camera da letto. Mi scaraventò sopra al materasso e se ne andò. Poco dopo la porta si riaprì, ed entrò l'unica persona che non volevo vedere. Loris.
Chiuse la porta alle sue spalle e si diresse subito verso di me. Ovviamente io,essendo legata,non aveva via di scampo. "Oh Clare. Se solo non mi avessi rifiutato" disse con voce divertita,accarezzandomi la guancia. Si sdraiò su di me,e iniziò a fiatarmi sul collo. Cercai di dimenarmi ma fu abbastanza inutile. Iniziò a leccarmi il lobo,scendendo verso il collo. Mi piaceva quel genere di cose,ma non volevo che fosse lui a farlo. Federico lo faceva sempre prima di abusare di me però era diverso. La sua mano scese dal viso al mio seno dentro e la sua mano lo afferrò con prepotenza,iniziando a stringere lievemente. Sobbalzai e lascia scappare un'urletto. Ovviamente era inteso come dolore,ma lui fraintese pensando che fosse di piacere. Ma come potevo provare piacere,se stava per abusare di me? "Mmh..ti piace eh? Sei cosí piccola ed innocente." sussurrò con un ghigno."Se fai la brava e mi prometti di non scappare,ti tolgo il nastro dalla bocca e ti slego che ne dici? Ti va come idea?" continuò. Annui lievemente e lui mi fece sedere. Mi tolse il nastro dalla bocca e senza darmi il tempo di respirare​,si precipitò sulle mie labbra. Iniziò a baciarmi con foga ma io in risposta gli morsi il labbro inferiore. Lanciò un urlo e si stacco da me. Notai sulle dita,una piccolissima chiazza di sangue e alzando lo sguardo notai che proveniva dal suo labbro inferiore. Pensavo che se ne sarebbe andato e invece non fu cosí. Si scagliò su di me e per un primo momento mi slegò i polsi,per poi rilegarli alla testata del letto. Prese la bandana che aveva in testa,e me la strinse intorno alla bocca,per impedirmi di parlare. Infine,prese un coltellino. Iniziai a tremare come una foglia e lui con un ghigno me lo fece scivolare lievemente sul collo. "Vedi..io non sono Federico. Io non ho parti a farti del male. Perché tu d'ora in poi mi appartieni." disse con tono arrabbiato. Si lanciò su di me e iniziò a tagliarmi i vestiti,il reggiseno e le mutande. Rimasi nuda,sentendo le guance avampare a dismisura. Qualche lacrima,lasciò il mio viso. Si svestí velocemente pure lui,si mise un preservativo,si posizionò su di me e iniziò a fare tutto quello che speravo che non facesse.

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