CAPITOLO 20

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1 mese dopo..

"Clare,aiutami ad alzarmi"mi urlò Federico dalla stanza da letto. Mi alzai dal divano e mi diressi da lui per aiutarlo. "Buongiorno"-"Buongiorno Clare" mi salutò sorridendo. Era mattina,saranno state circa le 10. Mi avvinai a lui e lo aiutai ad alzarsi lentamente dal letto.

La ferita ormai era passata,si era cicatrizzata e la benda l'aveva tolta la settimana scorsa. Faceva solo un pò di fatica nell'alzarsi in alcuni momenti ma ormai era guarito.

Dopo essersi alzato mi segui lentamente in cucina dove io gli avevo già preparato la colazione.
In tavola era già presente un piatto con dei pancake appena fatti,con dello sciroppo d'acero spruzzato sopra,un bicchiere di succo all'arancia rossa,e una tazza con dentro del caffè bollente. Posai vicino il contenitore con lo zucchero e una bottiglia di latte. Alla vista di tutto quel bendidio strabuzzò gli occhi,mi sorrise e scosse la testa leggermente. Incronciò lo sguardo con il mio,facendo finire i suoi occhi azzurri,suoi miei. Non riuscivo a reggere il suo sguardo,cosí abbassai la testa e senti le guance andare a fuoco.
Mi ricordai solo allora,delle famose parole di Loris. "Di amare la donna che io amo". Avevo bisogno di chiarimenti..o forse no. Lo guardai,scossi il capo e rabbuiandomi leggermente,tornai in camera,con la scusa che dovevo fare il letto.
Lo feci davvero alla fine.

Appena finito vidi una figura sullo stupite della porta. Mi voltai e lo vidi. Mi sorrise,ma notando che io non ricambiavo,cambiò espressione. "Che succede" chiese serio.
Non risposi,cercando di ignorarlo. Non sapevo se ero pronta a sapere la verità.
Si avvicinò a me e io indietreggiai,fino a quando si fermò.
"Clare. Puoi dirmi che ti succede?"
Non ne potevo piú.
"Tu mi ami?" chiesi. Si paralizzò di colpo e abbassò lo sguardo.
"No Clare ne abbiamo già parlato."
Le lacrime salirono con una velocità impressionante,ma mi promisi,che non ne avrei fatta scendere nemmeno una. Feci un respiro profondo e finalmente riusci a parlare. "Lo so scusa. Devo farmi la doccia" dissi cercando di sorpassarlo,ma lui mi bloccò prima,prendendomi per i polsi. Mi liberai velocemente dalla sua presa e indietreggiai leggermente. Una lacrima rigo il mio viso e iniziai a maledirmi mentalmente per quello che avevo fatto. Come potevo essermi illusa che quello che aveva detto Loris era vero. Perché non volevo convincermi e rassegnarmi del fatto che lui non mi amava.
"Perché insisti.." chiese sottovoce.
Non so se fossero quelle parole a farmi esplodere ma mi gettai su di lui e gli tirai dei pugni sul petto. Mi fermai,mi allontai e piansi. Per la milionesima volta piansi davanti a lui. " E ALLORA PERCHÉ CONTINUI AD ILLUDERMI. PERCHÉ MI SEI VENUTO A CERCARE. PERCHÉ HAI FATTO TUTTE QUESTE COSE CHE AVREBBE FATTO SOLO UN RAGAZZO INNAMORATO."
"Clare devi andare avanti,lasciare perdere.." disse calmo.
"FEDERICO PORCA TROIA PERCHÉ"
Si avvicinò minaccioso a me bloccandosi davanti a me e per la prima volta,non ebbi paura di lui.
"VUOI SAPERE PERCHÉ? BENE. PERCHÉ IO HO BISOGNO DI TE PER ANDARE AVANTI,ANCHE SE NON TE LO DIMOSTRO SEMPRE. IO SONO FOTTUTAMENTE INNAMORATO DI TE,E SE NON TE L'HO MAI DETTO É STATA SOLO PAURA CHE SUCCEDESSE COSÍ. PERCHÉ SE ORA ANDRÀ BENE,IO TI DISTRUGGERÒ. E IO NON VOGLIO DISTRUGGERTI." urlò.
Rimasi senza fiato.

Amore malato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora