CAPITOLO 13

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2 settimane dopo..

Le giornate ormai passavano tutte uguali. Jade e Serena erano praticamente sempre insieme e io preferivo starmene da sola,per lasciarle insieme e passare appunto del tempo insieme.

Fui svegliata in modo abbastanza violento. Mi alzai lentamente,sentendomi ancora stordita,aprendo gli occhi un pò alla volta. Vidi Loris davanti a me,con un'espressione abbastanza preoccupata. Mi prese per il polso e mi obbligò a scendere dal letto e mi trascinò giù dalle scale. Iniziai a dimenarmi leggermente e lui,in risposta,mi strinse di piú il polso. "Dove stiamo andando.." dissi con ancora la voce impastata dal sonno. Si fermò di colpo e fece scontrare le nostre fronti,senza allentare minimamente la presa al mio polso. "Il tuo caro Federico ci ha trovato. Non posso permettere che lui ti abbia di nuovo. Tu sei mia,apparterrai sempre solo a me." rispose a denti stretti. Il mio cuore perse un battito. Quindi lui,mi aveva cercata e mi aveva trovata. A lui importava di me. Arrivammo in salotto e vidi Serena e Jade,con i polsi legati e imbavagliate vicino a Harry e Timothy. Rimasi immobilizzata per qualche secondo,fino a quando Loris,mi prese i polsi,li portò dietro alla mia schiena e li legò con una corda nel modo piú saldo che esistesse. Sentimmo il rumore di una macchina e Timothy spostò leggermente la tenda per vedere chi fosse. "Merda" disse a denti stretti. "Sono qui Loris."-"Merda. Portate le ragazze su in soffitta. Muovetevi." ordinò. Posò una mano con violenza sulla mia bocca e avvicinò le sue labbra al mio orecchio. "Tu invece vieni con me" sussurrò. Un brivido di terrore percorse tutto il mio corpo. Mi trascinò giù in cantina. Eravamo immersi nel buio,come inghiottiti. Io ho sempre avuto il terrore del buio,ed essere li,in quella situazione,al buio con lui,mi fece venire solo piú terrore. Mi spinse all'indietro e caddi su una sedia.Una luce si accese sopra di me e notai che il resto della stanza,era immersa nel buio. Loris mi tappò la bocca con una striscia di nastro adesivo,mi slegò i polsi e me li ribloccò,legandoli ai braccioli della sedia. Sopra di noi,intanto c'era un vero casino. Urla,botti..di tutto e di piú. Un rumore mi fece sobbalzare e poco dopo vidi la porta della cantina,in fondo alle scale. Qualcuno aveva sfondato la porta. "CLARE!" ommiodio. Era Federico. Loris tirò fuori un coltellino,e basto quel gesto per rovinare la felicità che mi era salita. Non doveva scendere. "A dopo Clare" sussurro Loris. Indietreggiò svanendo nel buio pece. Iniziai a dimenarmi e a piangere. Non potevo permettere che gli facesse del male.

Amore malato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora