CAPITOLO 23

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Non era davvero possibile che tutto questo stava succedendo davvero a me. Avevo ragione. In lui c'era del buono.
Erano settimane che ormai ci comportavano come fidanzati. Niente di ufficiale,ma sentivo che qualcosa stava cambiando in meglio.
Daniel e Serena ormai erano ufficialmente insieme. Loris era in prigione e tra me e Federico stava andando alla grande. Potevo desiderare qualcosa di meglio?

Uscii dalla doccia e mi avvolsi un asciugamano intorno al corpo.
Mi diressi verso la camera,e trovai il casetto del comodino di Federico aperto. Sbirciai dentro e intravidi quelle foto,di cui mi ero completamente dimenticata. Feci per prenderle ma sentii la porta di casa sbattere,cosí levai subito la mano e mi diressi verso l'armadio.
"Clare?"-"Sono in camera" urlai. Lo sentii arrivare a passi veloci e appena mi girai lo vidi dietro di me. Gli sorrisi,ma lui non sorrideva per niente. Mi rabbuiai e abbassai la testa. "Che succede?" chiesi. "Niente. Giornataccia tutto qua". Indietreggiò fino a finire sdraiato sul letto. Mi vesti velocemente e mi sdraiai accanto a lui. Girò la testa e balzò in piedi. Lo vidi dirigersi verso il cassetto con aria preoccupata,e iniziò a rovistarci dentro. "Clare. Perché hai aperto il cassetto?"-"Non ho fatto niente io" risposi sincera. "Ti prego non dirmi cazzate. Quando sono uscito era chiuso ora é aperto."-"Federico,non ho toccato niente! Ero con Serena e poi quando é andata via ho fatto una doccia!"-"Hai visto niente?" -"no. Non me ne ero accorta che era aperto." Esci Clare"-"No. Questa é anche camera mia!" risposi sicura.
"Clare esci ti ho detto. hai già fatto una cosa che non dovevi fare e.."-"Ancora con questa storia? non ho fatto niente!"-"Clare esci." -"No."
"HO DETTO ESCI!" urlò. Mi trovai a terra,ancora sotto shock. Mi aveva spinta con una forza allucinante ed ero caduta a terra,mancando di pochissimo lo spigolo del letto con la testa. Lo guardai senza dire una parola. Ero sconvolta dal suo gesto. "Oddio..mi dispiace Clare..io..non..non volevo" fece per avvicinarsi ma io indietreggiai. "Lasciami stare." dissi secca,sentendo una lacrima solcare la mia guancia. Si mise le mani nei capelli e indietreggiò.
"PORCA PUTTANA" urlò,tirò un pugno al mobile e giurai di aver sentito un pezzo di anta rompersi. Tirò un calcio al cassetto del comodino e usci di casa sbattendo la porta.
Rimasi seduta per qualche secondo,aspettando di calmarmi. Mi alzai,mi sdraiai sul letto e iniziai a pensare a cosa sarebbe successo appena fosse arrivato a casa.
Non volevo che facesse come prima..

Amore malato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora