Ho caldo, troppo caldo.
I polpacci e le cosce sfregano tra loro ad ogni singolo movimento che eseguo, a causa del sudore.
Mi manca l'aria, qua dentro non si respira e l'odore sta cominciando a diventare insopportabile.
Sono stanchissima, distrutta e continuamente sola. Ma ho resistito fino alla fine, indifferente da tutto.
In fondo, sono orgogliosa di ciò che è successo in me oggi, di ciò che ho fatto. Non mi era mai capitato prima d'ora e ne sono sorpresa. Perché è una sensazione magnifica.
Devo dimostrare di essere così sempre e ovunque e mantenere la calma con chiunque. Solo questo potrà sollevarmi da terra e permettermi di arrivare ai piani superiori del villaggio, della gerarchia che si è instaurata al suo interno.
Mi piace questa immagine, questo pensiero che si evolve pezzo dopo pezzo nella mia testa. La nuova idea di me stessa.
Un brivido mi percorre la schiena interamente. Senza sapere perché o da che cosa sia stato provocato.
Concludo il lavoro.
L'ultimo cavallo di oggi è stato sistemato con cura, anche se non ricordo di averlo mai visto o accarezzato.
Ho le braccia doloranti per colpa del peso degli attrezzi, tanto da faticare a muovere i muscoli e le gambe a stento mi reggono in piedi.
Asciugo le gocce di sudore che lentamente scendono dalla fronte con un braccio, eliminando il fastidio, come al termine di un' impresa.
Ho finito.
Ho superato il primo giorno.
La mia mente esulta mentre ripongo ogni oggetto al proprio posto.
Stranamente, il tempo è come se fosse volato via. Sconfitto dalla sicurezza che ho ottenuto in quel momento, battuto dall' impegno, sommerso dai pensieri.
Tutto ciò pare inspiegabile a me. Fatico a riconoscermi, ora come ora.
Forse sto impazzendo. Non so se sia un fattore positivo o negativo, ma non mi importa più di tanto.
Voglio solo uscire di qua.
Lasciarmi alle spalle questo posto per un po' e respirare l'aria pura.***
Sono rimasta per troppo tempo dentro alla struttura, tanto che ora i miei occhi faticano ad adattarsi all' ambiente circostante, illuminato dai caldi raggi del sole. Non vi è nemmeno una nuvola in cielo.
Mi gira la testa.
Comincio a percepire i primi sintomi di stanchezza e sonnolenza, le palpebre divengono a mano a mano più pesanti.
Meglio così. Forse riuscirò a dormire stanotte. Magari anche più rilassata, sarebbe la prima volta.
Poco lontano da dove mi trovo è presente la capanna, costruita per metà. Tim e Michael stanno ancora lavorando duramente. Mi avvicino e noto immediatamente il colore rosso della loro pelle e le goccioline di sudore che scendono dai loro capelli fino a scivolare sui visi sconvolti.
Sono sommersi dalle attrezzature.
Fortunatamente non sembrano accorgersi di me.
Non vorrei essere al loro posto in questo momento, anche se so che non dovrei nemmeno pensarlo.
Le loro fatiche sono, probabilmente, il doppio delle mie...
Non so davvero che fare. Dove andare. Chi cercare.
Ricorro alla solita soluzione.
Logan.
"Raccolta della legna"
Non ho idea di dove sia, in che zona del villaggio sia posizionato.
Mi guardo intorno più volte ed effettuo il medesimo percorso di tutti i giorni, il solito sentiero tra i prati e gli alberi. Dopo alcuni metri ancora non riesco a vederlo.
Che abbia già finito?
Dove può essere?
Non so più dove cercarlo, o dove andare dopo aver percorso tutte le strade che conosco.
Sembra tutto così... deserto...
Dove sono gli altri?
Improvvisamente mi coglie un lampo nella mente, come se si fosse svegliata tutto d'un tratto.
La caverna.
Saranno sicuramente lì.
Forse anche Megan.
Il suo nome immediatamente si collega con la figura impressa nella mia testa.
Mi brucia lo stomaco solo al pensiero di ciò che ha fatto oggi. Di come possa essere stata così maleducata. Con me. Una nuova arrivata, perlopiù. Non penso di essere a conoscenza della risposta. In ogni caso ce l'ho fatta. Da sola, senza di lei. Cosa che non credevo fosse possibile nemmeno io stessa. Magari costituiva una sorta di test, di rito di passaggio, per provare le mie attitudini, le mie reazioni.
Cerco di focalizzarmi su ciò, che fosse tutta una messinscena per quei motivi, voglio tranquillizzarmi.
Sto per raggiungere la grotta.
Affretto il passo, impaziente di raggiungere Logan.
Ho bisogno di parlargli per concentrarmi altrove, per riposare.
Sento delle voci provenire dall' interno, c'è qualcuno.
Divengono sempre più evidenti man mano che mi avvicino.
Lentamente mi affaccio all' entrata per scrutare gli individui che la ospitano, sicura di trovare quella persona. Non ho proprio voglia di unirmi a loro, perciò preferirei non farmi notare.
Non faccio in tempo.
Una mano mi sfiora la spalla, facendomi sobbalzare.
Mi volto di scatto.
È lui. Logan. Nella sua giacca di pelle.
Potrebbe avermi seguita. Come ho fatto a non accorgermi di lui prima?
« Sei tu! Mi hai fatto spaventare! » Esclamo tenendo poggiata la mia mano sul petto, sopra il cuore.
Batte forte accompagnato dal respiro affannoso.
Segue una breve risata da parte sua.
« Ti stavo cercando. » Continuo subito dopo.
« Pure io. Ho finito poco fa. Sono passato dalla scuderia ma non ho trovato nessuno. » Dice con tono calmo. Quanto è bello sentire la sua voce.
« Pensavo fossi qua. » Indico la caverna « Ma l'importante è essersi trovati. »
« Il lavoro mi ha occupato più tempo del previsto. È stata abbastanza dura. Non pensavo. »
Si asciuga la fronte con il braccio.
La sua maglietta è bagnata in molti punti e anche i suoi capelli castani, ai lati, vicino alle tempie.
« Vale anche per me. » Rispondo cercando di non pensare all' accaduto.
« Come ti è sembrato? »
« Faticoso, ma non straziante. » Mi faccio forza.
Non voglio che pensi che non sia in grado di gestire la situazione.
Il sottofondo della conversazione è costituito dagli schiamazzi degli altri presenti nella caverna. È bello poter parlare finalmente con una persona senza temerla. È, in un certo senso, rilassante.
Per qualche minuto il ragazzo di fronte a me continua a riempirmi di domande riguardo all' esperienza appena vissuta e sulla giornata, chiedendomi dei pareri, dei giudizi mentre io tento di mascherare la delusione che provo e che non riuscirò a levarmi dalla testa.
Mi sforzo di respingere i ricordi. Ciò che ho creduto succedesse in quell' attimo. Non devono avere la meglio su di me.
Non ora. Non proprio davanti a lui.
Farlo preoccupare per i miei problemi e le mie insicurezze è esattamente l'ultima cosa che intendo fare.
Non voglio che accada.
Successivamente percepisco una presenza alle mie spalle, come tramite un sesto senso. Infine lo sguardo di Logan proiettato dietro di me, me lo conferma.
Sono costretta a voltarmi, dato che l'attenzione del ragazzo non è più rivolta a me.
Qualcuno si sta avvicinando a noi.
Quel qualcuno è Megan.
Lupus in fabula.
Mi sorprende con un "Mi dispiace Allison" nel bel mezzo della discussione con Logan.
Non sembra nemmeno intenzionata a calcolarlo.
Non riesco a credere che quelle parole siano appena uscite dalla sua bocca.
« Davvero. » Continua « Non avrei voluto lasciarti da sola, credimi. »
« Non preoccuparti. » Rispondo dopo dei secondi di esitazione. Devo sopprimere la rabbia, farà solo del male se rimarrà a galla.
Avrei potuto dirle moltissime altre frasi che le facessero comprendere il suo atto. Ma, in fondo, è meglio così.
Mi ero promessa di restare calma e sicura. Così farò.
Purtroppo c'è un tasto dolente.
La mia curiosità non può essere placata standomene semplicemente zitta e pacata. Anzi, è troppo grande e potente, impossibile per me dominarla.
Senza esitare guardo la ragazza e domando « Dove sei stata? »
Come colta alla sprovvista, Megan sgrana gli occhi, forse convinta dal principio che non avrei mai avuto il coraggio, la forza o la determinazione necessaria per chiederglielo.
Infine risponde con la sua solita indifferenza.
« James, Susan e Martijn stavano per partire. Volevo assicurarmi che andasse tutto bene e che non avessero dimenticato niente. »
Odio quando fa così. Quando non utilizza spiegazioni appropriate.
Ovviamente io non ne so niente, dovrebbe essere il suo punto a favore.
Approfittare della mia ignoranza.
Si volta verso Logan.
« Dovrebbero tornare tra tre giorni con le provviste. Dobbiamo cercare di resistere con ciò che abbiamo. » Annuncia con tono solenne, da vero comandante.
Logan annuisce e punta lo sguardo a terra, come sottomesso.
Il silenzio successivo mi costringe a parlare, a dire qualcosa riguardante l'argomento appena discusso, contro la mia volontà, mentre la ragazza dai capelli blu si avvia altrove.
« Spero vada tutto bene. »
Non so che altro dire per rassicurarlo.
So di non essere il massimo dell' aiuto.
« Lo spero anche io, in fondo sono i ragazzi adeguati a compiere questo tipo di imprese. Non avranno problemi. »
Strofino i piedi uno sopra l'altro, unendo le mani all' altezza del bacino.
Mi sento impacciata in situazioni come questa. Aspetto che sia lui a rompere il ghiaccio, anche andandosene lasciandomi qui da sola, come se fosse la prima volta.
« Vuoi sapere una cosa? » Mi sorprende poco dopo con lo stesso sorriso di sempre.
Annuisco.
« Hai fatto un ottimo lavoro oggi. Horizon è meraviglioso. »***
Si è fatto buio presto. Prima il sole. Ora la luna.
Sbadiglio incessantemente, sono veramente stremata. A stento ho la forza di mangiare. Addento un piccolo boccone di un qualcosa di cui non so precisamente che sia, selvaggina quasi sicuramente. Non è male.
Prima di farlo la riscaldo sopra alle fiamme del focolare, come del resto tutti quanti fanno, per evitare che arrivi fredda allo stomaco. Così dicono.
Sono la prima a finire il cibo, colpita da morsi della fame. Ieri notte non ce l'ho fatta, sono rimasta a digiuno, non ricordo per quale motivo.
Sono stata zitta per tutto il tempo, ovviamente. Ero troppo impegnata a gustare la carne, voglio restare convinta di ciò, anche se so per certo che non è stato così.
Tim ha intrapreso una discussione animata con i presenti su come stia proseguendo la costruzione della tenda e chiedendo consigli a Robert sull' arrangiamento delle travi di supporto.
Ci vuole ben altro per attirare la mia attenzione. Ad esempio parlare su come siamo arrivati qui e di cosa si sta mettendo in gioco.
La nostra stessa vita, forse?
Non lo saprò.
Fa freddo quindi piego le gambe, porto le ginocchia al petto e nascondo le mani oltre gli orli delle maniche della mia felpa.
L'unica cosa che vorrei in questo momento sarebbe lasciarmi catturare dal sonno, abbandonarmi alla stanchezza.
Ma non posso farlo mentre tutti sono ancora svegli, così, senza dire nulla, straiandomi e basta, indifferente.
Potrebbe succedere qualcosa e io non ne verrei a conoscenza, troppo impegnata a riposare per badare anche ad una singola cosa.
Potrei perdermi molti eventi, tante conversazioni, dei fatti interessanti.
Non posso condurre un esistenza del genere, se così può essere chiamata.
È straziante sentirsi isolati e soli in qualunque ora del giorno.
E nemmeno a casa.
Al sicuro.
Dormi. Chiudi gli occhi. Arresta i pensieri, i ricordi e qualsiasi cosa possa farti lasciare questo posto con l'anima.|| SPAZIO AUTRICE ||
Salve people!
Come stateee?
Vi voglio tenere sulle spine?
Si.
Sono una cattiva persona, lo so.
Ma da qua comincia il bello... beh, spero possa essere così per voi.
Stanno per succedere tante cose.
Anyway, spero che il capitolo vi piaccia!
PS. quello nella foto sarebbe Logan but who cares?
Sciaoo
~Valeee
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Virus
FanfictionUn' avventura segnata dal destino. Un amore stravolto da uno strano sogno. Un Virus mortale. «Io ti amo, Allison. Nonostante possa farti paura, nonostante possa essere pericoloso...» - tratto da un capitolo. - «È questo che vuoi? È lui che vuoi? Un...