Cap. 12

246 23 12
                                    

Continuiamo a camminare, senza fiatare. Nessuno dei due apre bocca. Come se fosse scattato un incantesimo che ora ci impedisce di comunicare. Tutto ad un tratto. Silenzio. Alle mie orecchie giungono solo soffi, del vento. Odio questa situazione. So che, così facendo, non potrò fare altro che rinchiudermi in me stessa, a sfidare i miei pensieri, come il lampo ed il tuono durante un temporale. È sempre difficile vincere, prevalere su di essi. A volte non li controllo e perdo la cognizione del tempo.
Ripenso a quella riunione, a quegli strani sguardi puntati su di me, alle voci e alle parole emesse da quelle bocche. Non vi trovo un senso, una spiegazione. Nulla. Non capisco nemmeno lo scopo per il quale io continui a rifletterci. Non ce n'è motivo. È come cercare un ago in un pagliaio... impossibile.
Improvvisamente, un flash rapidissimo, si fa spazio nella mia testa e come un' eco senza fine, rimbomba.
Fa uno strano effetto, non riesco a descriverlo.
Quel ragazzo.
Così solitario.
Così misterioso.
Così... cupo.
Le sue cicatrici. Come se le sarà procurate?
Mi piacerebbe scoprirlo, ma sarebbe troppo rischioso indagare.
Eppure, per tutto il tempo non ha detto una parola. Si è limitato ad abbassare gli occhi, immobile, e a proiettarsi in un' altra dimensione.
L'unica cosa di cui sono certa è che, in quel momento, non si trovava lì, nella caverna, con noi.
Come, in effetti, non lo ero nemmeno io.
Niente di tutto ciò mi interessava.
Non sentivo stimoli che mi spingevano a buttarmi in mezzo agli altri, a partecipare, a provare, senza timore di nessuno.
Non ero pronta, ancora.
Inoltre, non sono ancora del tutto cosciente e al corrente della situazione.
Mi capita ancora di vedere volare, trascinati dal vento davanti a me, i granelli di sabbia dorata del deserto.
Percepisco sempre più la pressione sul capo e i muscoli sembrano dover cedere da un momento all'altro.
Tutto ciò è inspiegabile...
Tutti i miei timori sembrano non volersene andare via, abbandonarmi.
Ormai la tranquillità non fa più parte di me, sepolta dai dubbi e dalle preoccupazioni che questo mondo mi porta. Non ho idea per quanto tempo starò qui, ma di certo sarà molto, se non addirittura eterno... solo al pensiero mi si aggroviglia lo stomaco.
Basta Allison.
L'ira della mia coscienza mi incita a smetterla. In effetti sto pensando troppo ultimamente.
Devo stare serena, il più possibile.
L'unica cosa che riesce a calmarmi è la certezza di non essere sola qui, di non affrontare questo casino senza nessun' altro.
In un qualche modo, mi rassicura...
***
Dopo una trentina di passi raggiungiamo un luogo che non mi è nuovo, già visto.
Siamo tutti quanti fermi davanti a ciò che è già stato costruito della capanna delle riunioni. La osservo attentamente, non sapendo che fare.
Una copertura in pelle la riveste per metà mentre il resto è composto solamente da aste di legno una appoggiata all' altra e legate insieme alle estremità da dei sottili fili di erba rampicante. Il lavoro sembra ancora lungo. Spero venga finita in fretta. La caverna non è adatta allo scopo che avrà la costruzione davanti a me; è molto scomoda.
Poco dopo, James ci ordina di formare una fila orizzontale di fronte a lui e così facciamo.
Cerco di rimanere sempre il più vicino possibile a Logan perché mi trasmette sicurezza. È l'unico qui, per il momento.
Perfettamente in linea e con le braccia unite dietro alla schiena, ascoltiamo le parole del leader.
Nessuna distrazione.
Devo memorizzare tutto, parola per parola. Non posso vivere nel mio mondo immaginario in continuazione.
Ho bisogno di più concentrazione, d'ora in avanti.
« Ho bisogno di parlarvi. » Esclama serio James. « Secondo quanto mi è stato riferito, abbiamo riscontrato dei problemi di sviluppo lavorativo qui al villaggio. Vi ho chiesto di disporvi in riga davanti alla capanna per darvene una dimostrazione. » Continua con tono calmo ma deciso, alzando una mano verso la tenda alle sue spalle, come per spingerci a guardare.
« Durante la mia assenza, Megan ha analizzato accuratamente la situazione che vi ho appena descritto. » Sul volto della ragazza si allarga una curva sul suo viso non appena i due sguardi si incontrano. Infine prende posto accanto a James tenendo una sorta di pergamena arrotolata tra le mani.
« Le scelte da parte sua sono state molteplici, così come i tentativi di ristabilire l'ordine, invano. Siamo giunti ad una sola ed unica conclusione, che credo sia quella migliore per tutti noi. »
Scandisce lentamente le parole. Cosa sta succedendo?
Dopo una breve pausa, ritrova le parole.
« Dobbiamo definire nuovamente le attività che ognuno di voi dovrà svolgere. »
Queste parole.
Cosa significano precisamente?
Nonostante io sia attenta come non mai da quando sono qua, non ho trovato un briciolo di senso in tutto questo.
Me le ripeto in testa. Più volte.
Nel frattempo, sorge un tumulto di voci intorno a me. Non capisco cosa stiano dicendo i ragazzi, a causa dell' accavallamento delle frasi.
Rimango in silenzio, continuando a riformulare quei concetti mentre fingo di annuire a ciò che sembra più ragionevole.
Non appena Megan emette un fischio assordante, portandosi il pollice e l'indice alla bocca, il caos si placa e ritorna a regnare il silenzio.
« È giunto il momento di riorganizzare l'intero sistema. »
Continua fiero il leader.
« Su questa pergamena vi sono scritti i nomi di tutti voi affiancati ai compiti che vi verranno assegnati. » continua indicando con un dito il rotolo in mano alla ragazza dai capelli blu « Verrete chiamati uno ad uno e, al udire il richiamo, dovrete fare un passo avanti, per distinguervi dal resto degli individui. »
Il suo tono solenne mi mette i brividi.
Spero concluda in fretta.
« Nel caso foste contro riguardo all' assegnazione del ruolo, vi prego di non discuterne. È già stato stabilito tutto e vi assicuro che funzionerà al meglio. Ve lo prometto. »
Detto ciò, James fa un passo indietro e lascia la parola a Megan, la quale inizia a chiamare i primi nomi.
« Tim Ross! » Esclama con voce squillante. Il ragazzo si avvicina e ascolta.
« Ti occuperai della restante costruzione della capanna. »
Il ragazzo annuisce e si tira da parte.
« Michael Boomer! Insieme a Tim.
Robert Bailey! Resterai nel campo della cura e della medicina, il tuo aiuto è fondamentale.
Susan Calvin. Il tuo talento nella caccia è stato determinante nella decisione del tuo ruolo. In spedizione, ragazza. » Quest'ultima, alla notizia, raggiunge di corsa il leader. Il sorriso le attraversa il viso. Non ho idea di come sia fatta una loro spedizione, ma a giudicare da quella Susan sembrerebbe una passeggiata...
« Logan Oslo! »
È il turno di Logan.
Spero di poter lavorare con lui, magari in scuderia, come mi aveva detto.
« Raccolta della legna. »
Dannazione.
***
Siamo alla fine.
Rimaniamo io e quello strano ragazzo.
Rigorosamente lontani un metro di distanza uno dall' altro, immobili come statue di marmo. Sto sudando. L' agitazione aumenta.
« Martijn Garritsen! »
Sono l'ultima. Come pensavo. Mi vogliono tenere sulle spine solamente perché sono l'ultima arrivata.
Non lo trovo corretto. Trattare così la sensibilità di una persona che a malapena sa dove si trova, o forse nemmeno quello.
Sto cominciando ad odiare Megan.
« Ovviamente insieme a James e Susan. »
Il ragazzo appena richiamato non fa trasparire nessuna emozione. Cammina lentamente per affiancare i suoi compagni di lavoro, sempre tenendo sollevato il cappuccio nero sulla testa. Quasi come se non volesse rivelare la sua identità, o il suo carattere.
Non lo comprendo.
« Allison... » Mi chiama Megan con voce bassa ed un sorriso malizioso stampato in volto.
Deglutisco. Ho un nodo in gola, per la tensione.
La ragazza attende che mi sia posizionata esattamente davanti a lei per poi continuare.
« Tu starai in scuderia... con me. »
Ho un sussulto.
Esattamente ciò che pregavo non accadesse.
Il suo sguardo divertito puntato verso di me. L' ha fatto apposta, ne sono sicura. E questo mi fa imbestialire.
Potrebbe non fidarsi di me, come potrebbe volermi troppo bene per lasciarmi sola.
Nel poco tempo trascorso qui ho capito che non sia il massimo della simpatia: statica come il ghiaccio ma allo stesso tempo ustionante come il fuoco.
Ha una doppia personalità.
Purtroppo non riesco ancora a capire quando possa cambiare e perché.
Cercherò di state attenta.
Infine la voce di James mi riporta alla realtà.
« Bene, tutti i ruoli sono stati assegnati. La stagione piovosa sta per arrivare e la Luna Blu è alle porte. Sarebbe seccante non avere un riparo pronto. » Il suo sguardo tagliente, rivolto verso Tim e Michael, come raccomandazione e minaccia.
«È importante che ognuno di voi rimanga fedele a quanto è stato deciso. Ne varrà solamente il vostro bene. » Conclude allontanandosi da quel luogo, seguito da Megan e altri.
Il nostro bene.
Spero sia effettivamente così.

|| SPAZIO AUTRICE ||

Heyyy!
Siamo al capitolo 12
Scusate il ritardo, non ho avuto molto tempo. Sono in vacanza ma ho pensato comunque a voi!
Fatemi sapere se vi è piaciuto e cercherò di essere più veloce nell' aggiornamento del prossimo!
Un bacioo
~ Valeee

VirusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora