Dobbiamo attendere.
In silenzio e con l'acqua alla gola.
Megan è davanti a tutti, in piedi, statica. Non muove un muscolo e non so come faccia.
Le sue mani sono unite dietro la schiena e lo sguardo è puntato verso l'alto, il che le conferisce ancor più un aspetto fiero e valoroso.
Noi altri dietro. In fila ad ammazzare il tempo in qualsiasi modo possibile.
Nonostante tutto sono tranquilla.
Tre giorni sono passati. La vita qua al villaggio è continuata normalmente.
Il lavoro è sempre stato lo stesso di tutti i giorni, tra il caldo, il sudore e la polvere delle stalle. Questa volta con l'appoggio di Megan. Non ha avuto il coraggio di abbandonarmi, mi è stata molto utile, devo dire. È come se ci avessi già preso la mano, così presto dopo tutto. Come se fosse un' abitudine, un' attività praticata da parecchi anni.
È filato tutto liscio.
Il cibo fortunatamente non è mancato, siamo riusciti a saziarci tutti quanti, ogni sera attorno al focolare e sotto la stessa luna.
Le notti animate dal dolce danzare delle stelle mi hanno permesso di riposare. I sogni accompagnavano le ore sotto il sole e le parole spese con Logan sono servite a qualcosa.
I discorsi sono diventati un passatempo e gli argomenti trattati si sono moltiplicati.
Forse sono riuscita ad entrare a far parte di questa banda. Veramente.
Sono all' interno della piramide gerarchica ora. Comincio a capire cosa sto vivendo, nonostante non ci voglia credere ancora. È troppo sconvolgente.
Chissà se un giorno riuscirò a raggiungere gli altri ragazzi, ad esempio Tim o Robert. Chissà se mai arriverò al traguardo, se vincerò sulla paura e sulle insicurezze che mi perseguitano.
Sono già soddisfatta di ciò che sono al momento e di ciò che ho fatto fino ad ora. Ma migliorerò, me lo prometto.
Soffia un lieve venticello da ovest, mi sposta i capelli davanti agli occhi e mi costringe a piegarli lentamente dietro alle orecchie. C'è silenzio, non si sentono voci. Soltanto il rumore delle foglie degli alberi scosse ed i lamenti degli individui vicino a me. Certi sbadigliano, alcuni tengono gli occhi chiusi come in una fase di riposo davanti al sole mentre altri si intrattengono con dei ramoscelli secchi.
Il tempo non passa più ed il calore aumenta. All' orizzonte non appare niente. Nessuna ombra, nessun suono, nessuna figura scura e lontana.
Ormai ce ne siamo accorti tutti. Tranne Megan evidentemente. Pare non perdere la speranza di poterli finalmente avvistare.
È già passata quasi un' ora, probabilmente. Nonostante sia solo mattina riesco già a delineare la stanchezza sui visi dei ragazzi, con gli occhi socchiusi dal fastidio. Come se non avessero dormito per notti intere.
Tutto ciò fino a quando dei grossi animali appaiono davanti a noi, sulla linea dell' orizzonte, facendoci magicamente recuperare energie. Sono tre, non c'è dubbio. Sono loro, di ritorno. Si avvicinano velocemente e a mano a mano che la distanza da noi si riduce, il terreno vibra sempre più.
Riconosco James, in capo al gruppo, in groppa ad un cavallo bianco mentre ai lati i due individui rimanenti possiedono delle sacche contenenti qualcosa.
Improvvisamente di fianco a me prendono parte grida di esultanza e mani alzate al cielo.
Li osservo attentamente nel momento in cui smontano dalle selle, uno ad uno. Sono le persone che meno conosco ma che nello stesso tempo mi incutono maggiormente. Non so nemmeno per quale motivo.
Megan si dirige a passo spedito verso la figura centrale e, una volta raggiunta, posa le labbra sulle sue prima di stringerlo in un forte abbraccio. La sensazione di sollievo che prova è esagerata, posso capirla. Non aspettava altro.***
Il luogo delle riunioni è diverso dal solito. Ci troviamo nella capanna, non più nella grotta. Può già essere utilizzata poiché quasi al termine della costruzione.
Siamo già tutti all' interno. Aspettiamo solamente l'arrivo di James. Quest'ultimo, di ritorno dalle stalle, prende posto tra le panche di legno appositamente composte.
Ho deciso di ascoltare tutto.
Ormai devo, mi sento in dovere di farlo.
A quanto pare il cibo è stato procurato con facilità e secondo le spiegazioni del leader, deduco che non ci sia stato nessun tipo di intralcio. La carne, questa notte, sarà di cervo o di una specie simile, e ne basterà per circa quattro giorni, dopodiché dovranno ripartire.
Credo che la vita qui prosegua così, incostante.
Successivamente i compagni riempiono James e gli altri due individui di domande di ogni genere, delle quali continuo a non capirne il significato. Loro rispondono animatamente.
La ragazza, Susan, descrive la foresta come "sempre più inospitale" mentre io creo immagini di ciò che sento nella mente, come durante la lettura di un libro di fantascienza.
James narra delle esperienze passate.
Eppure vi è una piccola traccia di silenzio, di riservatezza. Non so definirla. Per tutta la durata della conversazione vi è un ragazzo che non apre bocca, sembra quasi non respirare, appoggiato al muro.
Martijn.
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Virus
FanfictionUn' avventura segnata dal destino. Un amore stravolto da uno strano sogno. Un Virus mortale. «Io ti amo, Allison. Nonostante possa farti paura, nonostante possa essere pericoloso...» - tratto da un capitolo. - «È questo che vuoi? È lui che vuoi? Un...