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Dean Winchester

I ragazzi scendono con delle facce preoccupate, gli vado incontro

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I ragazzi scendono con delle facce preoccupate, gli vado incontro

-hey! Cosa succede?- esclamo preoccupata, Sam mi guarda e si sforza di sorridere

-nulla... uh... io ho... ho trovato il demone. L'ho ucciso. Possiamo andare- balbetta e mi guarda negli occhi chiedendomi silenziosamente di non fare domande. Ma sono così confusa! Annuisco e torniamo a casa. Sam si chiude in camera sua, io vado in biblioteca per leggere qualcosa. Dean mi raggiunge. Per qualche attimo faccio finta di nulla, continuando a leggere, o almeno fingendo. Ma poi lui si siede di fronte a me ed inizia a guardarmi insistentemente. Mi mette in soggezione. Alzo lo sguardo dal libro

-cosa c'è Dean?- domando irritata e lui sospira passandosi una mano tra i capelli

-vorrei parlare con te- propone a voce bassa, ma io scuoto la testa. Non gli darò un'altra occasione per distruggermi. L'ha già avuta. Mi alzo guardandolo fredda

-no Dean. Ci siamo già detti tutto, non ho nient'altro da dirti- tento di cacciarlo, ma lui si alza con me e mi si avvicina. Il suo corpo sovrasta il mio. Lascio il libro aperto sul tavolo e ingoio a fatica indietreggiando. Mi ritrovo con le spalle al muro.
Mi sento un topo in gabbia, così mi guardo intorno alla ricerca di un modo per scappare, ma le sue braccia si mettono ai miei lati, le mani appoggiate al muro. Non mi lascerà andare. Fisso lo sguardo in basso sulla sua camicia a quadri e poi sulle mie mani. Qualsiasi cosa succeda da ora l'importante é non guardarlo negli occhi. Quegli occhi sono la mia droga, la mia morte. Farei di tutto se me lo chiedesse guardandomi con quegli occhi.

-Guardami- ordina dolcemente ma io scuoto la testa rimanendo rigida e tenendo lo sguardo fisso sulle mie mani così vicine al suo addome. Inizio a giocare con le mie dita perché devo distrarmi da questa vicinanza

-Eve guardami- sussurra e mi alza il mento con una mano. I suoi occhi incontrano i miei. Addio mondo. Le ginocchia iniziano a tremare, l'aria mi manca. Ma non posso lasciare che mi tratti come l'ultima volta. Devo rimanere fredda e decisa. Lo guardo in silenzio, cerco di assumere uno sguardo annoiato ma non credo di riuscirci.

-É colpa mia?- domanda poi, le sue labbra sono a qualche centimetro dalle mie e io non connetto. Vorrei tanto assaggiarle, ricordare ancora una volta cosa si prova ad assaporarle. Invece resto a fissarlo inebetita, forse per troppo tempo perché lui mi domanda di nuovo la stessa cosa. Mi affretto a scuotere la testa, poggio le mani sul suo petto così caldo e duro. Lo spingo via piano e lui non si oppone

-no Dean. Sto bene. Voglio solamente trovare Crowley, mia cugina e tornarmene all'inferno. Letteralmente- tento di scherzare ma lui non ride. Cammino piano verso il tavolo. Il libro é ancora lì. In effetti chi avrebbe dovuto spostarlo? Siamo solo io e lui in questa stanza!
Lo prendo, lo chiudo con cura, poi lo poso al suo posto e mi giro verso di lui

-sei diversa- dice ad un tratto il cacciatore e mi prende alla sprovvista. Fingo di non essere stata minimamente toccata dalla sua frase anche se non é così

-cosa intendi dire?- domando quindi sforzandomi di sorridere, le ginocchia tremano, mi devo appoggiare al tavolo reggendomi con le mani. Non credo che se ne accorga, o se lo fa non mi dice nulla. Mi si avvicina ancora, ma mi scanso

-no Dean! Ti prego non toccarmi. Non farlo perché... non ho la forza. Non ho la forza di occuparmi anche di te ora. Ho recepito il messaggio l'ultima volta. Non c'è nulla tra di noi, per te sono un mostro. Ti ringrazio per l'aiuto che mi dai e ti prometto che presto tornerò ad essere il mostro che vuoi che io sia. Lasciami solo il tempo di trovare Crowley e mia cugina. Poi scomparirò dalla tua vita- dico guardando in basso, tento di mantenere una voce controllata ma con scarsi risultati. È acuta e fastidiosa. Dean si avvicina di nuovo a me e mi prende per un polso

-io non ti odio. Non penso che tu sia un mostro. Ero spaventato. Ti prego capiscimi, non sono bravo con le parole- sussurra e le sue labbra si poggiano sulle mie.
Sono morbide e calde e finalmente dopo tanto tempo mi sembra di essere tornata a respirare. Come se per tutto questo tempo avessi solo trattenuto il respiro in attesa di Dean e delle sue labbra. Gli circondo il collo con le braccia ricambiando e lui poggia le sue mani sui miei fianchi. Poi si allontana da me. Abbiamo entrambi il fiatone ed io mi ritrovo seduta sul tavolo. Come è successo?!
Non è importante ora. Non posso stare qui ancora o ritornerei punto e a capo ed ho lavorato troppo per permetterlo.
Scendo dal tavolo pregandolo con gli occhi di non fermarmi

-non farlo mai più. Ti prego Dean lasciami stare- sussurro, la voce spezzata. Poi corro via. Lo sento solo colpire il tavolo. Sembra di rivivere la scena dell'ultima volta. Lui mi bacia, io scappo piangendo e lui colpisce qualcosa. Mi rinchiudo in camera appoggiandomi alla porta. Respiro a fatica, la vista appannata. Cosa cazzo ho fatto? Cosa mi è saltato in mente?!
Mi passo una mano tra i capelli guardando verso il soffitto. Circondo il mio corpo con le braccia.

Va tutto bene Eve, sei forte, ce la farai. Andrà meglio. Era solo un bacio, dimenticalo. Continuo a ripeterlo, ma come posso dimenticare quelle labbra? E quegli occhi? E le sue mani sui miei fianchi... improvvisamente mi sento una ragazzina del liceo alle prese con la sua cotta impossibile. Mi getto sul letto. Vorrei chiamare Sophia, lei saprebbe sicuramente cosa dire. Dov'è finita mia cugina? Ho bisogno di lei. Una lacrima mi bagna il viso, ma l'asciugo subito sospirando.
La troveremo, perché le vogliamo bene. E la porteremo al sicuro. Andrà tutto bene. Io troverò Crowley e lo porterò all'inferno. E tutto andrà bene. Tornerò a regnare e non vedrò mai più Dean Winchester. È così che andranno le cose.
Me lo ripeto ancora qualche volta, poi mi addormento.

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