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The Rune's Book

Gemo reggendomi il fianco appena colpito, poi provo a sferrare un altro colpo con la lama angelica ma non ce la faccio

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Gemo reggendomi il fianco appena colpito, poi provo a sferrare un altro colpo con la lama angelica ma non ce la faccio. Chiudo gli occhi, devo andare via di qui.
Sono giorni che sono alla ricerca di questo maledetto libro delle rune e non ho ottenuto nulla.
Quando riapro gli occhi provo ad appoggiarmi ma intorno a me non c'è nulla. Crollo a terra perdendo i sensi. Sono così stanca! La botta fa male, il mio corpo fa male. Dopo qualche attimo, proprio mentre delle voci mi raggiungono, svengo.

Riapro gli occhi, sono in un letto. Non un letto qualsiasi. Il mio letto nel bunker dei Winchester. Mi tiro a sedere ma il fianco mi inizia a bruciare. Gemo e la porta viene spalancata

-Evelyn- esclama una voce, mi giro. Sam mi si avvicina in fretta con gli occhi spalancati, devo averlo fatto preoccupare. Da quando abbiamo trovato Sophia gli scrivo spesso per informarlo perché so che tiene a lei.

-Aiutami ad alzarmi, Sam- sussurro porgendogli una mano che lui non prende

-Eve sdraiati. Devi riposare, la ferita ha perso troppo sangue e Cas ti ha curata a fatica. Ma che diamine stai combinando?- domanda preoccupato spingendomi giù col busto per poi sedersi accanto a me. La porta si apre di nuovo e Dean e Cas entrano

-Evelyn, sono felice che ti sia risvegliata- dice l'angelo, io sforzo un sorriso facendogli cenno di avvicinarsi

-mi dispiace essere apparsa così all'improvviso ragazzi, ho solo bisogno di un po' di tempo per rimettermi e poi vado via- sussurro, i miei occhi incontrano quelli contrariati di Dean che scuote la testa senza dire una parola. Non ci vediamo da quando siamo stati a letto insieme, io sono sgattaiolata via la mattina presto senza dire nulla.

-Eve... non ci siamo comportati bene, questo devo ammetterlo. Ma puoi fidarti di noi, lo sai- Sam interrompe con le sue parole il gioco di sguardi tra me e il fratello che si siede sulla sedia della scrivania. Mi giro a guardare il gigante buono facendo finta di nulla.

-Sophia non si sveglia ancora, ho fatto controllare a Rowena che fosse tutto a posto... mi ha detto che le serve il libro delle rune così da poterla svegliare. Mio fratello Ed dice che è il Grimorio più potente al mondo e che con quello nessuno potrebbe mai più fermarla- spiego brevemente al cacciatore che mi guarda per qualche attimo, poi si passa una mano tra i capelli lunghi e guarda il fratello

-ce ne occuperemo noi, tu riposati e vedrai che presto Sophia si sveglierà e andrà tutto bene come prima- mi rassicura, poi si china a baciarmi la fronte e insieme a Castiel esce dalla mia stanza. Dean mi guarda per qualche attimo in silenzio

-credi che siamo pari ora?- domanda poi, alzo lo sguardo incontrando il suo. Ingoio a fatica torturandomi le dita delle mani

-non so di cosa parli- sussurro, lui ride amaramente chiudendo la porta e avvicinandosi a me

-non sono bravo con le parole ma coi gesti sì, e credevo di averti fatto capire ciò che provo per te Evelyn, ma tu sei scappata via senza nemmeno dirmi le cose in faccia. Per questo ti chiedo... credi che adesso siamo pari?- domanda serio, la sua voce è dura. Sospiro senza rispondere, lui dopo un po' decide di andare via sbattendo la porta.

Passano un paio di giorni, forse tre. Io me la prendo comoda perché Castiel dice che i ragazzi si stanno occupando del libro e del resto. Non dovrei lasciarglielo fare perché è davvero egoista da parte mia... ma ho bisogno di riprendermi da tutto ciò che sta accadendo. Sono regina, mia cugina è stata impossessata e ha provato ad uccidermi, l'ex re degli inferi mi vuole morta e lo stesso vale per gli angeli, l'uomo di cui mi ero innamorata mi dà del mostro ma poi fa l'amore con me, tutte le lotte che ho fatto questa settimana contro i demoni che si ribellavano contro di me e per trovare quel libro che poi non ho trovato... sono esausta. Così passo il mio tempo a leggere libri, dormire e a lasciare che le ferite fatte dalla lama angelica guariscano.

Dean's pov

Guido in silenzio, le mani rigide sul volante e la testa persa nei pensieri. Nemmeno Sam dice una parola, nelle sue mani c'è il libro delle rune aperto. Starà provando a capirci qualcosa e magari qualcosa lo capisce anche. Io non saprei nemmeno dove andare a leggere, è lui l'esperto in questo genere di cose, io sono più per l'azione.
Sospiro accendendo la radio, magari riesco a distrarmi dai miei pensieri che finiscono sempre su di lei. Starà bene? È ancora al bunker o è sparita ancora? Sarà preoccupata per noi? I pensieri sono più alti della musica di sottofondo che inizia a darmi fastidio, così la spengo sbuffando irritato. Dean smettila di fare la ragazzina! Sei un uomo cazzo! Mi metto più dritto sul sedile e chiudo un secondo gli occhi per poi riaprirli. Sam mi guarda confuso, lo vedo con la coda dell'occhio

-secondo te davvero Rowena salverà Sophia con questo libro?- mi domanda poi lanciando un'occhiata al libro che stringe tra le dita turbato. Mi giro un attimo a guardarlo

-non lo so Sam, ma vedrai che troveremo una soluzione. Lo facciamo sempre- provo a tranquillizzarlo e lui annuisce abbassando il viso. Il silenzio regna nuovamente per qualche attimo, poi mio fratello si gira di nuovo a guardarmi

-cosa è successo tra te e Eve, Dean?- domanda, io fingo di non averlo sentito. La mia mente non riesce a pensare ad una scusa plausibile per non rispondere a questa domanda. Stringo il volante nervoso, poi accelero leggermente cambiando la marcia. Sam mi guarda per un po' in attesa e quando capisce che non voglio rispondere sospira

-non farla soffrire. Ti prego Dean- mi dice poi, io resto in silenzio. Perché devono sempre tutti pensare che faccio soffrire le persone?! Ok l'ho fatta soffrire, ed è solo Sam che lo dice. Ma cazzo! Non è giusto. Sbuffo irritato

-mi fermo, ho fame- dico poi vedendo un posto aperto dove poter mangiare. Scendo dall'auto seguito da mio fratello e la chiudo. Ho fame.

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