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Help me Winchesters

Apro gli occhi lentamente trovandomi davanti un Dean addormentato, ha la bocca semiaperta e russa leggermente

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Apro gli occhi lentamente trovandomi davanti un Dean addormentato, ha la bocca semiaperta e russa leggermente.
Mi tiro in piedi lentamente per non svegliarlo, infilo una maglietta per coprirmi e quando mi muovo per andare alla porta vengo afferrata da un polso, girata e tirata di nuovo sul materasso

-buongiorno- dice Dean con voce roca, poi poggia le labbra sulle mie facendomi perdere totalmente il controllo. Gli circondo il collo con le braccia lasciandolo spostare su di me. Quando le nostre labbra si staccano gli sorrido

-buongiorno Dean- sussurro, i nostri occhi rimangono fissi gli uni negli altri per un po', poi decidiamo di alzarci e andare in cucina per mangiare.
Appena entro, seguita da Dean, trovo Sam ai fornelli e Sophia mezza addormentata seduta a tavola

-giorno ragazzi- saluto, do un bacio su una guancia a mia cugina e uno a Sam per poi aiutarlo a preparare la colazione

-come stai Eve?- domanda il fratello minore del mio ragazzo, per un attimo mi irrigidisco ma riprendo subito il controllo e sforzo un sorriso annuendo

-sto bene Sam, davvero- rispondo ma la voce mi esce quasi meccanica e il gigante accanto a me mi guarda capendo che sto mentendo ma non dice nulla e io lo ringrazio per questo.

Finiamo di preparare e ci sediamo a tavola, Ed entra mentre mangiamo. Mi alzo velocemente e gli vado incontro. Lo abbraccio velocemente e lui mi bacia la testa sussurrando che sta bene. Quando ci allontaniamo torniamo a sederci

-il mio gruppo mi ha tradito, ho provato a cercarti ma sono stato attaccato appena sono uscito dalla tua stanza e ho pensato che l'unico posto in cui potessi venire fosse questo- mi dice mio fratello ed io annuisco mangiando un po' di pancakes -non ho tracce di Crowley, quando credevo di averlo in pugno l'ho perso di nuovo ma ora credo di avere un'idea su cosa fare. Sono venuto qui per avvisarti di non fidarti di nessuno Eve, so che non c'era bisogno che te lo dicessi ma ho preferito esserne sicuro- dice ancora ed io lo guardo in silenzio non lasciando trasparire emozioni. Rimango rigida contro lo schienale della sedia per tutto il tempo

-sono solo di passaggio, ora vado via. Volevo assicurarmi che stessi bene e dirti di non fare nulla fino al mio ritorno- dice dopo un po' e si alza dalla sedia, mi alzo anche io. I nostri occhi si incontrano, ho un brutto presentimento e mi viene quasi da piangere. Abbraccio mio fratello più forte che posso e gli bacio una guancia

-ti voglio bene Ed, da morire- sussurro al suo orecchio e lui annuisce sussurrando un 'anche io', poi scompare velocemente.
Respiro con calma per cercare di eliminare i brutti pensieri e torno a sedermi

-tutto okay Eve?- domanda Sophia, guardo tutti i miei amici che mi guardano a loro volta preoccupati. Sforzo un sorriso ed annuisco. Non per forza deve andare male, magari mi sto sbagliando.

-Sì tutto bene ragazzi, sbrigatevi che abbiamo un piano da organizzare e non abbiamo tempo per preoccuparci dei miei sentimenti- rispondo sbrigativa e bevo la mia spremuta d'arancia per poi alzarmi

-vado a vestirmi e fatelo anche voi- dico sbrigativa prima di andare via. Andrà bene Eve, deve andare bene. Continua a ripetertelo per un paio di volte e te ne convincerai.

***

Un paio d'ore dopo sono con Sophia e i Winchester in biblioteca che discutiamo un piano per trovare Crowley ed eliminarlo una volta per tutte.

-Dovremmo cacciare e aspettare qualche mossa sbagliata da parte dei demoni, magari nel frattempo tuo fratello scopre qualcosa- propone Sam, sbuffando mi lascio andare contro la sedia. Discutiamo da un sacco di tempo ma non sappiamo cosa fare, come muoverci. Probabilmente questa di Sam è l'idea migliore.
Annuisco alzandomi e mi lego i capelli nervosamente

-hai ragione Sam, l'unica cosa che possiamo fare è sperare in un passo falso- dico semplicemente, la testa mi scoppia e mi sento un topo in gabbia. Gli altri sembrano accorgersene perché si alzano in piedi. Sam e Sophia si allontanano con una scusa a cui non faccio caso e Dean mi viene vicino

-hey, vieni con me. Andiamo a riposarci un po', ti va? Sei esausta e tutta questa storia non fa che peggiorare le cose- dice prendendomi le mani e guardandomi negli occhi, i suoi pozzi verdi mi fanno perdere la concentrazione. Tutto in quest'uomo mi fa perdere la concentrazione.

-Dean Winchester preoccupato per una ragazza- provo a scherzare, lui mi guarda male perché sappiamo entrambi perfettamente che sono l'unica con cui si comporta così e questa cosa mi riscalda il cuore. Sospiro poggiando la testa contro il suo petto e lasciandomi andare contro di lui che mi stringe leggermente. Mi alza da terra e mi porta in camera sua dove mi mette sul letto

-non sono bravo come Sam, ma se vuoi sfogarti io ti ascolto- sussurra giocando con i miei capelli, io scuoto la testa sentendo il cervello martellare

-non ora Dean, non voglio parlarne- rispondo brevemente e lui rimane in silenzio continuando a giocare con le ciocche scure -andrà bene, posso superarlo e voi mi aiuterete. Andrà bene. Ti basta sapere questo, e a me basta crederlo- aggiungo dopo un po' e poi il silenzio regna ancora.

-Riposa, io vedo se trovo qualcosa di strano, così ci diamo da fare- sussurra il cacciatore, mi bacia le labbra e poi lo sento andare via. Mi addormento.



Dean's pov

Raggiungo la cucina e mi prendo una birra, è tarda mattinata ma ne ho davvero bisogno.

-Non parla, non è così?- domanda una voce, Sophia. Mi giro allontanando la lattina dalle labbra ed annuisco

-esatto, so di non essere stato il massimo con lei in passato ma ora voglio aiutarla e non so cosa fare se lei non mi permette di capirlo. Sono uno stronzo Sophia, lo ammetto, ma con lei è diverso- dico brevemente e bevo ancora la birra, imbarazzato per il discorso intrapreso con la cugina della mia ragazza.

-Dalle tempo Dean, lasciale capire cosa fare a modo suo e con il suo tempo. Vedrai che verrà lei stessa a parlare con te- mi rassicura, io annuisco semplicemente per poi guardarla darmi una pacca su una spalla ed uscire velocemente.

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