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Looking for Crowley

Ore, giorni, settimane

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Ore, giorni, settimane. Cacciamo infinitamente ma non ci sono tracce di Crowley e mio fratello non si fa sentire da giorni. Gli incubi sono tornati ma questa volta sono diversi rispetto al passato e mi stanno logorando dall'interno.
Entro nel bunker velocemente, in silenzio e nervosa. Cammino svelta senza badare alle domande degli altri, raggiungo la mia stanza legandomi i capelli nervosamente. Chiudo la porta a chiave sbattendola e scivolo a terra. Respiro affannosamente, le mani mi tremano. Sto avendo una crisi.
Mi prendo la testa tra le mani singhiozzando. Non ce la faccio. Mi porto le ginocchia al petto circondandole con le braccia e continuo a piangere silenziosamente.

-Eve apri questa dannata porta- strilla Dean bussando. In un primo momento lo ignoro, magari la smette e va via. Cerco di trattenere i singhiozzi, anche se a fatica ma lui continua a colpire con forza la porta strillando nervoso, vorrebbe che io mi sfogassi ma non posso davvero farlo.

-Eve andiamo, apri- esclama ancora Dean, la voce ora più bassa ma comunque preoccupata. Mi alzo, respiro asciugandomi il viso, mi aggiusto i capelli e fingendo di sorridere apro. I miei occhi ancora umidi incontrano i suoi preoccupati

-No ti prego! Non fare così- esclama esasperato. Lo guardo fingendomi confusa ma so di cosa parla. Vuole che mi sfoghi con lui.

-Fa' qualunque cosa tu voglia, ma lasciami entrare Eve. Ti prego. Lo so che in passato ho sbagliato e ti ho ferita, ma lasciami aiutarti ora. Non sono bravo con le parole ma per te ci provo. Lasciami entrare Eve- mi prega. I suoi occhi sono lucidi ma non piange. Continuo a sorridere rimanendo rigida. Non apro bocca perché se lo facessi scoppierei a piangere e singhiozzare rovinosamente. Mi prendo qualche attimo per calmarmi, respiro sotto il suo sguardo nervoso e preoccupato e decido di parlare

-Non posso Dean, dopo tutto ciò che è successo in passato io... ho promesso a me stessa che non avrei lasciato entrare più nessuno se non Ed o... mio padre- la mia voce si incrina a quella parola, sto per scoppiare a piangere di nuovo ma poi mi do una calmata -mi sono costruita una barriera e... se ti lasciassi entrare... se io lasciassi crollare questa barriera, e ti dicessi che... che sono a pezzi, che mi sento stanca e sola, che non sono in grado di farcela... se ti dicessi che vorrei rinunciare, che sto crollando... se te lo dicessi Dean... non potrei più rimettere insieme i pezzi. Crollerei davvero, e ora come ora non posso permettermelo- parlo lentamente, mi prendo delle pause per respirare e non scoppiare a piangere. Alla fine però singhiozzo e asciugo la lacrima che mi sfugge.

-Lascia che io ti aiuti Eve. Lascia che metta insieme i pezzi- mi prega guardandomi negli occhi. Si avvicina lentamente e poggia le sue labbra dolcemente sulle mie.

Scuoto la testa allontanandolo, i suoi occhi tristi e lucidi mi guardano esasperati

-ti prego no- sussurro ed esco velocemente. Lo sento colpire il muro esclamando qualcosa, poi riprendo a camminare ostentando calma. Sorridi Eve, sorridi.

Sam's pov

Guardo Eve allontanarsi e Dean colpire il muro e decido di parlare con mio fratello. Mi avvicino lentamente a lui

-Dean- parlo con calma, lui respira affannato e punta il suo sguardo furioso e frustrato nel mio

-non ora Sammy- ringhia duramente e si gira per andare via ma lo seguo fino alla sua stanza e chiudo la porta alle mie spalle

-devi calmarti Dean, dopo tutto ciò che ha passato è normale che agisca in questo modo. Se vuole parlare sa che può farlo con te, fratello. Continuare a chiederle di sfogarsi non aiuterà nessuno dei due, anzi rovinerà solo le cose- parlo andando a sedermi accanto a lui che tiene la testa tra le mani, le nocche della mano destra leggermente graffiate.

-Tutto ciò che voglio è aiutare te, Cas, Sophia ed Eve. Il pensiero di vederla star male e non riuscire a fare nulla per aiutarla... è quasi peggio di quando ero all'inferno e venivo torturato- la sua voce esce ovattata e triste, poggio una mano sulla sua schiena dandogli delle pacche

-lo capisco Dean ma forzarla a parlare con te non ti aiuterà. La farai scappare e non possiamo farla andare via. Quindi tutto ciò che possiamo fare è trovare Crowley, aiutarla a riprendersi il suo trono e supportarla se le cose dovessero andare male- provo a chiarire le sue idee, Dean rimane per qualche attimo in silenzio, la testa ancora tra le mani. Pensa a cosa fare, poi lo vedo annuire e alzare il viso per guardarmi

-hai ragione Sammy, non posso fare altro. Devo andare a chiarire con lei, dirle che non voglio che si sfoghi se non vuole e che qualsiasi cosa accada io rimarrò con lei- dice sicuro, si alza dal letto e cammina verso la porta girandosi verso di me quando rido.

-Cosa?- domanda irritato guardandomi, io scrollo le spalle

-Dean Winchester che va a parlare ad una ragazza teneramente per dirle che le starà accanto, il mondo sta per finire davvero- ironizzo, lui mi tira addosso il telecomando che prende dal mobile accanto alla porta e poi esce velocemente lasciandomi solo. Io mi alzo dal letto e raggiungo la mia stanza, ho davvero bisogno di una doccia.
Appena raggiungo il bagno trovo Sophia sotto la doccia, si gira a guardarmi

-io... avevo bisogno di una doccia e...- balbetta nervosa, mi spoglio velocemente e la raggiungo per poi baciarla. Vedere il modo in cui Dean si sente vedendo Evelyn star male mi fa pensare solamente a quanto io voglia che Sophia rimanga sempre al sicuro

-tranquilla, speravo che mi raggiungessi- rispondo quando stacco le nostre labbra, la bionda sorride e riprende a baciarmi sotto il getto di acqua calda.
Facciamo l'amore, poi ci laviamo, usciamo dalla doccia e andiamo a letto dove finiamo per fare di nuovo l'amore.

-Sammy non te l'ho mai detto, ma con tutto ciò che sta succedendo credo che sia il momento giusto quindi...- sento dire ad un tratto da una Sophia nervosa, i nostri occhi si incontrano e le accarezzo il viso. So cosa sta per dirmi ma voglio che dica quelle parole -ti amo Sam- sussurra in fine ed io non riesco a trattenere un sorriso. La bacio a stampo

-anche io Sophia. Ti amo anche io- rispondo semplicemente per poi stringerla. Ci addormentiamo.

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