Evelyn è ormai la regina dell'Inferno, regna insieme a suo padre e suo fratello, ma le cose non vanno tanto bene...
-se ti dicessi che sono a pezzi, mi sento stanca, che sto crollando... se te lo dicessi Dean... non potrei più rimettere insieme i pe...
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Esco dalla stanza mettendo la borsa in spalla, Dean mi viene incontro guardandomi
-cosa stai facendo?- domanda serio, i suoi occhi si fissano nei miei e sono freddi. Se fossi stata la Eve di prima avrei avuto paura di lui, invece reggo il suo sguardo quasi come a sfidarlo
-ho pensato di dare un party con i demoni... cosa pensi che faccio?- domando ovvia, Dean assume un'espressione confusa
-perché vai via? Sai che puoi rimanere qui con noi- dice infatti ed io rido scuotendo la testa. Mi prende per il culo?
-No Dean. Come ho già detto è la mia guerra e se mi nascondete le cose allora non posso combattere con voi- rispondo con durezza. Mi hanno ferita e tradita. Non resterò con loro. Lui sbuffa, seccato dalla mia risposta
-Andiamo Eve, lo abbiamo fatto per te- tenta di scusarsi, ma così peggiora solo le cose. Poso la borsa, furiosa, avanzando verso di lui
-no Dean. Non lo avete fatto per me, perché sapete che Sophia è la persona più importante della mia vita. È l'unica che è sempre stata al mio fianco e io ho bisogno di trovarla e di salvarla da quella merda perché non posso lasciarla con quello... psicopatico. Se vi foste veramente preoccupati per me, mi avreste detto tutto e magari a quest'ora lei sarebbe già qui con me- dico alzando la voce, lo vedo stringere i pugni e indurire lo sguardo
-dì un po', da quando sei diventata così stronza?- domanda, vuole ferirmi perché io l'ho attaccato. Io prendo la mia borsa e la metto in spalla senza guardarlo negli occhi. Da quando sono così stronza? Vuoi davvero saperlo Dean?
-Da quando sono stata definita mostro dall'unica persona da cui volevo sentirmi dire che andavo bene lo stesso. Da quando gli occhi verdi che amavo mi hanno guardato con disprezzo e da quando le uniche braccia che volevo mi stringessero la notte, quando ero spaventata di dover regnare sui demoni, non erano con me a proteggermi- dico fredda, poi me ne vado lasciandolo in mezzo al corridoio come uno stupido. Sam, alla fine del corridoio, ha visto tutta la scena e mi guarda preoccupato. Gli passo accanto senza nemmeno guardarlo
-Eve aspetta- lo sento dire, mi afferra il polso e mi gira. Ci guardiamo per qualche attimo, poi mi lascia andare senza dire nulla. Esco velocemente dal bunker e mi passo una mano tra i capelli per tentare di darmi una sistemata. Mando un messaggio ad Ed e gli chiedo di incontrarci da Starbucks vicino al bunker. Dieci minuti dopo siamo seduti davanti a due cappuccini. Io sorseggio tranquilla, mentre Ed sembra nervoso
-Eve, cosa succede?- domanda infatti dopo aver sorseggiato un po' di cappuccino, io lo guardo negli occhi
-Sophia è stata presa da Crowley, Ed. L'ha fatta impossessare. Devo liberarla- parlo a voce bassa e velocemente. Ed mi prende una mano da sopra il tavolo e qualche persona ci guarda intenerita. Ci scambieranno per fidanzati o forse avranno capito che siamo fratelli?
-I Winchester?- domanda confuso, io scuoto la testa abbassando lo sguardo sulla mia tazza. Prendo un sorso
-sapevano tutto e me lo hanno nascosto. Non posso fidarmi di loro- rispondo, poi mi alzo. Ed mi segue a ruota, paghiamo ed usciamo di nuovo. Mi accompagna in un motel e ci rinchiudiamo in camera.
-Ho sentito Aleksej parlare con qualcuno ultimamente... non capivo cosa dicevano perché usava la sua lingua madre, il Russo, ma ho sentito il nome 'Havana'- dice mentre guarda fuori dalla finestra. Io mi alzo annuendo e metto la giacca. Se è una pista sarà meglio agire subito. Il sole è calato e le strade giù sono illuminate solo da lampioni.
-Se c'è una cosa che ho imparato è che dei demoni non posso fidarmi. Anzi non posso fidarmi di nessuno che non siate tu, papà o Soph. Andrò a dare una controllata, tu torna pure a casa Ed. Grazie per l'aiuto- dico sorridendogli, prendo la lama da dentro la borsa e la metto tra i jeans. Esco vedendo Ed trasformarsi in fumo e andare via dalla finestra. Chiedo informazioni al proprietario del motel e mi incammino verso il locale. Quando entro mi guardo intorno, è tutto buio, ci sono delle luci soffuse rosse. Vari tavoli neri sono sparsi per una enorme sala e in fondo c'è un grandissimo palco. Le persone urlano e sventolano soldi alle donne che ballano sul palco. Che schifo. Cammino lentamente, una canzone in sottofondo si confonde con le urla. Una canzone ritmata, molto carina. (Nda: Havana di Camila Cabello) Mi guardo intorno alla ricerca di qualcuno che conosco, poi vedo Aleksej parlare con qualcuno. Cammino verso di lui ma vengo afferrata per un braccio e girata con forza. Quando i miei occhi incontrano i suoi sorrido, ma poi mi congelo sul posto.
-Ciao cuginetta-
Dean' pov
Mi passo una mano tra i capelli frustrato, Sam non dice nulla. Si chiude in camera sua. Vado in cucina a bere una birra e quando mi giro per andare in camera sobbalzo. Il fratello di Evelyn mi guarda serio
-non so cosa le avete fatto, ma dovete andare da lei. Io non posso riparare ai vostri errori. Da quando è la regina dell'inferno soffre tantissimo e sono sicuro che è colpa vostra. Andate ad aiutarla o vengo qui e vi uccido. Si trova all'Havana per cercare Sophia. Andate subito- dice freddo, poi va via in pieno stile demone. Poso la bottiglia di birra e corro in camera di Sam, spalanco la porta
-vestiti andiamo all'Havana. Dobbiamo aiutare Eve- dico velocemente e senza dargli tempo di rispondere vado a prendere le mie armi e mi cambio. In pochi minuti io e Sam siamo in macchina, guido più veloce che posso. Ho una strana sensazione.
-Provi qualcosa per lei Dean?- sento chiedere ad un tratto da mio fratello, non rispondo. Non voglio iniziare questo discorso. Non ora e non con lui. Quando arriviamo parcheggio davanti al locale, senza fregarmene se può dare fastidio l'auto, e scendo velocemente. Sam si lamenta del parcheggio ma poi mi segue. Entriamo, la gente si ammassa sotto ad un palco urlando eccitata, io e Sam ci scambiamo uno sguardo e poi ci dividiamo per cercare Eve nell'enorme stanza. Tengo il pugnale stretto in mano pronto a colpire chiunque voglia darmi fastidio. Tuttavia dopo aver girato la mia metà della sala non la trovo, e nemmeno Sam sembra averla trovata quando ci vediamo dove ci siamo lasciati. Ad un tratto però tutti si zittiscono. Sul palco le luci si spengono e poi si riaccendono, vedo Sam scattare nervoso. Eve è sul palco, è legata, e anche se si muove per liberarsi non ci riesce. Sophia sorride dietro di lei con in mano una lama angelica. Cazzo.