17.VOGLIO SAPERE DI PIU'

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Confusa, con gli occhi ancora pieni di lacrime raggiungo Mattia. Prima di scendere dalla macchina alzo gli occhiali da sole e noto che i miei occhi sono gonfi e rossi. Ho fatto tutto il tragitto piangendo. Trattengo per un secondo il respiro, fingo di mettermi una punta di lucidalabbra e un po' di matita verde intorno agli occhi per prendere ancora un po' di tempo.

"Chiara, vuoi la truccatrice?" dice Mattia sorridendo."Scendi dalla macchina e sali che andiamo in vigna... devo solo aiutare a fare due cose, non c'è bisogno di farsi belle!!"

"No grazie sono gia bella così!" cerco di fare una battuta per smorzare un po' l'atmosfera di silenzio ma mi esce anche male. Oggi proprio non riesco a guardarlo, non ci posso credere che un ragazzo come lui soffre di quella strana maledetta malattia.

Passo il pomeriggio in silenzio, fumando come una ciminiera una sigaretta dietro l'altra e guardando Mattia mettere piastrelle e costruire muretti, senza fermarsi neanche un secondo, se non per guardarmi di sfuggita e morsicarsi il labbro per provocarmi.

Ora capisco perchè dietro ai suoi occhi c'è sempre un velo di tristezza. Il dolore per la mamma e una malattia da tenere a bada. Senza neanche accorgermi è già ora di cena, è ora di tornare a casa. Mi faccio riaccompagnare alla macchina, gli do un bacio veloce sulla guancia, mi fa paura toccarlo, ora lo vedo così fragile.

"Chiara che hai?Sei silenziosa oggi..."

"Nulla" mento, non so trovare scuse da aggiungere "Ci vediamo più tardi, a che ora uscirai?"

"Tanto verrò a saperlo se hai qualcosa, comunque passami a prendere tu per le 8 va bene??"

"Perfetto..mangio mi lavo e arrivo" gli accarezzo la fronte, mi guardo intorno, non c'è nessuno e ne approfitto per stampargli un bacio fuggitivo sulle labbra . Scendo e salgo sulla mia macchina ma prima di tornare a casa mi spruzzo un po' di profumo e mangio una cicca alla menta per togliere il sapore di sigaretta. Se i miei sapessero che fumo sarebbe la fine.

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A tavola con i miei...

"Mamma..." dico, cercando di inforchettare un fusillo.

"Dimmi" risponde, mentre taglia la carne a mio fratello.

"Cos'è la sclerosi multipla?" e intanto mangio a malavoglia un boccone di pasta.

"Dovrebbe essere una malattia del sistema nervoso e degenerativa, ma non so bene cosa comporta...ma perchè questa domanda?" Ha lo sguardo curioso.

"Così...Mattia ha la sclerosi" pronuncio quest'ultima frase velocemente, tenendo lo sguardo fisso sul piatto, per non far vedere gli occhi lucidi.

"Chiara non fare la scema avrai capito male, è giovanissimo figurati!" È sbalordita

"No mamma...è la diagnosi che ha letto Sabatino, di nascosto ovviamente" e racconto dell'incontro avvenuto in caserma.

Mia madre e mio padre sono increduli, io sono ancora sconvolta.
Mangio poco e niente, lo stomaco mi si contorce.

Mi alzo dalla tavola, scusandomi con i miei genitori, stranamente non mi dicono nulla, ma ho proprio bisogno di una bella doccia rilassante per schiarirmi i pensieri, invece...

Mi lavo velocemente, non asciugo neanche i capelli, corro in camera ancora in accappatoio, mi chiudo a chiave, accendo il computer ed entro in internet. Digito Sclerosi multipla. Entro in Wikipedia e  nel sito ufficiale dell'AISM (associazione italiana sclerosi multipla). Leggo e scopro cose che nessuna donna innamorata di un uomo vuole scoprire.

"La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale.
Nella sclerosi multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree (da cui il nome «multipla») del sistema nervoso centrale. Numerose evidenze sia cliniche che sperimentali indicano che alla base della SM vi è una reazione del sistema immunitario che scatena un attacco contro la mielina Tale attacco consiste in un processo infiammatorio che colpisce aree circoscritte del sistema nervoso centrale e provoca la distruzione della mielina e delle cellule specializzate, gli oligodendrociti, che la producono. Queste aree di perdita di mielina (o «demielinizzazione») dette anche "placche", possono essere disseminate ovunque negli emisferi cerebrali, con predilezione per i nervi ottici, il cervelletto e il midollo spinale.

Alla base della SM dunque vi è un processo di demielinizzazione che determina danni o perdita della mielina e la formazione di lesioni (placche) che possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici, da cui deriva il termine «sclerosi». .."

Vorrei fermarmi e non leggere più nulla, sono terrorizzata da ciò che sto scoprendo, ma decido di continuare la lettura, piena di termini scientifici ma ben chiara.

"Un malato può presentare quasi ogni sintomo o segno , come la perdita di sensibilità, formicolio, pizzicore, intorpidimento, debolezza muscolare, difficoltà nel movimento o difficoltà di coordinamento ed equilibrio, problemi di linguaggio, e...."

Basta!! Decido di smettere, di non continuare a leggere. Scoppio in un pianto silenzioso, mi si stringe lo stomaco e mi viene da vomitare. Sto troppo male. L'ultima frase che ho letto mi ha gelato corpo e anima: secondo gli studi medici è una malattia degenerativa che porta all'invalidità cronica, nei casi peggiori, o alla fine del suo percorso, a essere un vegetale fino alla morte.

Piango, non riesco a smettere. Mi sento debole perché non posso aiutarlo, non posso fare nulla, non voglio perderlo. Mia madre bussa alla porta, non rispondo e non apro nemmeno, voglio stare sola. Capisce e torna in sala da mio padre, sento che parlano, non capisco cosa dicono, ma intuisco che parlano di questa brutta notizia. Ho bisogno di elaborare e ammortizzare il tutto, ho bisogno di tempo.
Scrivo a Mattia.

«Scusami, arriverò più tardi, ho un imprevisto»

Risponde subito

«Tra quanto? Io sono già fuori ...ti sto aspettando porcella»

Il suo messaggio mi ruba un sorriso. Asciugo le lacrime, è inutile che rimango chiusa in camera a piangermi addosso: devo reagire, devo essere forte e pronta ad attutire ogni sua debolezza se mai ne avrà bisogno e mi rendo conto che per ora io sono il suo unico sfogo, la sua amante e la sua amica contemporaneamente.

«Mi vesto e arrivo...ho voglia di te Matty»

Quanto ti ho sentito mio...Per tutto il tempo [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora