29.AL CUOR NON SI COMANDA

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Proprio così...MAI DA TE POTRÒ DIVIDERMI...Mi sento ferita, tradita, nauseata...
"Saba..mi aveva detto che non aveva mai tradito...che ero la sua prima volta...e invece si scopa pure Antonia" non ho lacrime per piangere, ho la voce bassa, un po' rauca, ma solo perché ho appena avuto una crisi di panico. Quelle morse allo stomaco all'improvviso, il cuore accellera i suoi battiti, il fiato diventa corto, ti gira la testa e non riesci a capire nulla.

"Chiara...vieni qui...fatti abbracciare..."mi dice Sabatino, con voce incerta.
"Aspetta devo Chiamare Riccardo e fingere che sto andando a casa...di non aspettarmi...anzi gli scrivo un messaggio!" Prendo il telefono dalla borsa a tracolla e avviso Ricky, il quale mi risponde con molta tranquillità che è meglio così almeno va a dormire perché, come al solito, la cervicale è arrivata a fargli compagnia. Immaginavo.

Abbraccio Sabatino, restiamo in silenzio per molto tempo, forse più di mezz'ora.
I pensieri del mio cuore mi spaventano, entrano in contrasto con la mia mente. Mentre la testa mi dice di andarmene, di lasciarlo perdere, di chiudere ogni tipo di relazione, il mio cuore mi comanda l'opposto: mi ordina di rimanere, di continuare questa maledetta relazione clandestina.

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Una settimana dopo Mattia esce dall'ospedale. In questi giorni gli ho scritto ma pochissime volte, solo per sapere come stava. Sono un po' arrabbiata con lui per avermi mentito, ma sono ancora più arrabbiata col mio cuore che, nonostante tutto, mi spinge a cercarlo e desiderarlo.
Sono in piazza piscina con Riccardo e Carletto, quando, lo vedo entrare nel parcheggio, non è solo, di fianco c'è Ludovica che finge di non vedermi abbassando lo sguardo e guardando il tappetino della macchina per tutta la mezz'ora che rimangono in nostra compagnia. Mattia invece sembra felice, ma come al solito pensieroso. Lo saluto con indifferenza, non voglio far trasparire nulla, ma se ne accorge, si avvicina e dando le spalle agli altri mi dice "Porto Ludovica a casa e poi mi devi raccontare". Annuisco con la testa.
In realtà quando tornò gli raccontai solo una piccola parte di ciò che mi è successo, mi limitai a dirgli di Carlotta e dei suoi amici; di Ludovica non dissi nulla e nemmeno che ero a conoscenza delle sue scappatelle. Anzi, quando andarono via Riccardo e Carletto, mi buttai tra le sue braccia, lo bacia, lo provocai e feci l'amore, governai il gioco, ero la sua amante e lui il mio schiavo.

Ho deciso di seguire la parte più irragionevole di me: il cuore.

Quanto ti ho sentito mio...Per tutto il tempo [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora