30.IN SILENZIO TI AMERÒ PER SEMPRE

309 58 21
                                    

"Chiara, mi raccomando, posteggia lontano da casa, non farti vedere da nessuno, fammi solo uno squillo e io ti apro...sali al quarto piano...quando esci dall'ascensore entra subito nella porta a sinistra!Quello è il mio appartamento!" Mi dice Mattia al telefono, mentre io cerco posteggio nel piazzale della piscina, lontano da occhi indiscreti. Sono le due di pomeriggio, l'aria, come ogni luglio è umida ed afosa, il cielo è un po' scuro, tra poco sicuramente arriverà un bel temporale estivo, magari rinfresca queste giornate soffocanti.
Mattia è ancora a casa dal lavoro in malattia dopo l'incidente con il fuoco, non porta più bende, la pelle sta cicatrizzando bene senza nessuna complicazione. Leggevo che chi ha la sclerosi multipla è più portato a prendere delle gravi infezioni, ogni giorno mi accuravo che mettesse creme e prendesse l'antibiotico, meno male è andato tutto bene.
Scendo dalla macchina, mi guardo un'ultima volta riflessa nella macchina, sistemo la coda, tiro giù bene la canottiera gialla con un po' di scollatura per far vedere un pochino di seno, non ho grandi forme anzi, proprio per niente, ma il reggiseno push up mi aiuta a essere un po' più provocante. Sono pronta, a parte il cuore che batte all'impazzata. Mi guardo intorno, non c'è anima viva, corro nella vietta, mi fiondo nell'entrata del suo palazzo, chiamo l'ascensore, mi accorgo che ho le mani che tremano, arriva, entro, ha uno specchio sullo sfondo e mi guardo mentre faccio respiri lunghi e profondi per tranquillizzarmi. Eccomi arrivata, busso alla porta, Mattia mi apre, indossa solo un paio di boxer bordeaux, aderenti proprio lì, che mi lasciano immediatamente senza fiato. Non ci salutiamo nemmeno, chiudo la porta alle mie spalle e mi ritrovo sul divano, sotto di lui, con le sue labbra appoggiate alle mie, le lingue che invane si cercano, si aggrivigliano, mi tocca il seno con una mano, con l'altra mi.accarezza la testa, con un gesto affettuoso. Tutte le mie paure svaniscono. Quando sono con lui il mondo si annulla, il mio corpo e la mia anima, seppur ferite, spiccano il volo. Mattia è una droga: conosco le gravi controindicazioni, so quanto male mi farò, ma sono dipendente da lui, senza potrei morire d'astinenza.
Mi sfilo la maglietta e tolgo il reggiseno, spingo la testa di Mattia sui miei seni. Mi mordicchia il capezzolo e poi lo lecca, facendomi provare brividi nel basso ventre. Non posso più toccarlo, mi tiene fermo le braccia. "Ben arrivata Chiara, ti voglio fare impazzire!" Mi sussurra nell'orecchio, rispondo con un gemito e inarcando la schiena. Mi toglie tutto, sono nuda, mi guarda, si avvicina al collo, lo sfiora e con un filo di voce aggiunge "io non so cosa mi fai...ma tu mi fai perdere la testa, credimi!" A queste parole mi emoziono, lo prendo di forza, gli tolgo i boxer e lo ribalto sotto di me, comincio a leccargli il collo, dietro le orecchie, ansima, e vado sempre più giù, passandogli vicino le ferite, mi fermo quando arrivo alla sua erezione, lasciandolo sospirare, per poi piombarmi sopra con la bocca, succhiarlo e leccarlo mentre mi implora di non fermarmi e che sono l'unica per lui. Su quest'ultima frase ho serissimi dubbi, ma in questo momento non importa, sta per venire, mi fermo. Ribaltiamo la situazione, io torno sotto, e fa di tutto per farmi godere, me la lecca e ci gioca con le dita, vengo. Continuiamo a giocare con i nostri corpi, con i nostri piaceri fino a fare l'amore, veniamo insieme ed è fantastico.
"Mattia io...." dico, mentre ancora un po' ansimo, tutta nuda e sudata, con lui ancora sopra di me, ha la testa appoggiata sul mio cuore, ormai suo.
"Dimmi Chiara...che c'è?" Risponde senza spostarsi dal mio petto, tenendomi stretta a lui, come se avesse paura di perdermi.
In quel momento suona il citofono, sono le quattro e quella è Ludovica.
"Cazzo Matty...non ci siamo proprio accorti del tempo..e ora che faccio?"
"Vai in bagno, vestiti, e siediti al tavolo io prendo tempo.."
Corro a cercare il bagno, entro in ogni stanza prima di trovarlo, mi infilo tutto velocemente, mi sistemo i capelli, mi sciacqui il volto ed eccomi come nuova. Corro in sala, mi siedo e Ludovica non è ancora arrivata, guardo Mattia per capire che fine avesse fatto. Ora lui indossa pantaloncini e maglietta, addirittura si è messo le scarpe.
"Gli ho detto di prendermi le sigarette in macchina tranquilla, anzi nel frattempo dammene una tu..." L'accendo anch'io, tanto non posso scappare sarebbe peggio.
Entra in casa Ludovica, mi vede e si ferma sulla soglia. È sorpresa di vedermi, finge un saluto, guarda verso il basso e come un cane che ringhia dice "Perché sei qui?".
Risponde Mattia "È appena arrivata, mi è venuta a trovare, sai tra amici si fa!" E la zittisce.
Secondo me la rabbia di Ludovica è causata dalla paura che potrei sbirrare tutto a Mattia di lei e Roberto. Le si legge negli occhi che ha la coscienza sporca, ma non m'importasono problemi suoi, per me lei, come sua sorella Carlotta sono due persone che non voglio più nella mia vita, e poi Mattia, non essendo un santo, sta riscattando bene. Finisco la sigaretta, la spengo, prendo la borsa. "Allora io vado, ora un po' di compagnia ce l'hai!" Dico facendogli l'occhiolino e avvicinandomi al suo corpo, per provocarlo. Ludovica sta sclerando, ma non dice nulla, sa cche non è nella posizione giusta per parlare. Bacio Mattia sulla guancia. "Uno di questi giorni ripasso, così non starai solo, piccolino" e me ne vado, sapendo di aver creato un nubifragio in quella casa.
Esco, mi dirigo alla macchina, noto che per terra è bagnato, ha piovuto e non me ne sono nemmeno accorta, alzo gli occhi al cielo e sopra di me l'arcobaleno, dicono di passare sotto, esprimere un desiderio che sicuramente si avvera. Corro a prendere la macchina e scheggio via velocemente prima che l'arcobaleno sparisce e mi dirigo verso l'arcobaleno, riesco a passarci sotto e a voce alta dico "Signore, ti prego fallo stare bene, rendilo felice, e ogni tanto fa sì che si ricordi di me, colei che in silenzio, un giorno, si farà in disparte ma continuerà ad amarlo"

Torno a casa, mi metto in disparte, la tristezza e la sofferenza ora sono libere di prendere il sopravvento, guardo una sua foto, ogni volta che facciamo l amore potrebbe essere l'ultima, non mi importa se sta giocando , è bello sentirlo e tenerlo per me anche solo per lo spazio di una notte, se sto sbagliando non lo so, certamente mi sto facendo male, ma lo sto amando con tutta me stessa, più della mia vita, lo so che soffriró e forse non mi rialzeró più, so che tra un po' sarò arrivata al capolinea, non posso più stare in mezzo in questo pentagono amoroso: io, Riccardo, Mattia, Ludovica e Antonia. Dovrò lasciarlo libero di fare la sua vita, devo solo capire qual è il suo posto nel mondo, per poterlo abbandonare felice nelle ali giuste. Io, invece a fatica, già lo so, dovrò riprendermi la mia vita in mano, capire davvero cosa voglio fare, ma nel frattempo che aspetto la fine voglio viverlo, amarlo e so che tutto ciò non sarà mai un errore perché io l'ho amato e l'amerò oltre la fine.

Quanto ti ho sentito mio...Per tutto il tempo [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora