53. PER TUTTO IL TEMPO

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I giorni passano, gli anni anche. La nostra storia è proprio una favola, non ho mai ricevuto così tanto amore. Mattia è dolcissimo, deciso, è un uomo. Le mie ferite si sono cicatrizzate, non rimane più nulla di quel dolore, solo il dolce ricordo di una lunga battaglia. Ho combattuto per tanto tempo, perdendo ogni piccola forza, toccando il fondo, perdendo anche la dignità. Ho faticato a rialzarmi. In silenzio ho lottato contro me stessa, contro i miei sentimenti. Tante volte avrei preferito una coltellata al cuore, forse meno dolorosa, ma ora mi sento ripagata. E ripenso a quando Riccardo e Sabatino mi hanno dato la forza di continuare, di non arrendermi. Non ho voluto ascoltarli subito, eppure il destino, ad un certo punto, si è alleato con noi facendoci incontrare nuovamente. Mattia non ha mai saputo cos'ho passato realmente, i sacrifici, le perdite, i pianti, l'alcool, il dolore straziante di sentir morire una parte di te, il nostro angelo...no! non ho mai voluto che lo sapesse, non perché sia umiliante, ma perché non voglio dargli il peso di conoscere certi orrendi dolori...ho rinchiuso ogni istante nella mia mente, nel mio cuore, ogni notte culleró questi ricordi. Ho raccontato solo che l'ho amato da sempre, che un po' ho sofferto, ma ora siamo noi, io e lui, questo è ciò che conta.

La nostra favola non è stata tutta rosa e fiori, la vita purtroppo ti mette sempre davanti alcuni ostacoli, forse per renderti più forte, per non farti mai abbassare la guardia.

Ho avuto un periodo di crisi, mi mancava il fiato, tremavo sempre, avevo la sindrome da colon irritabile cronica, mangiavo poco e fumavo tanto; sono entrata in una sorta di crisi depressiva, ho dovuto fare delle sedute dalla psicologa: ho iniziato a non accettare più la malattia di Mattia. Ogni notte vivevo incubi infernali di lui sdraiato su un letto di ospedale. Ho iniziato ad avere una forte paura di perderlo. Avevo (e ho tutt'ora) il terrore che da un momento all'altro stesse male, e io mi sentivo debole e incapace di curarlo di fronte a una malattia più potente di noi. La sclerosi colpisce inaspettata. Oggi stai bene, magari domani non cammini più, fino a quel maledetto giorno che ti porterà via per sempre. Non voglio neanche immaginarlo quel giorno. Ogni tre mesi va a fare una visita neurologica, inizialmente andavo con lui, l'accompagnavo e cercavo di sdrammatizzare, poi non ci sono più riuscita, ogni esame era per me un attacco di panico, fatto di urla e di odio verso il mondo, verso di lui, nonostante, povero, non avesse una colpa. Non è facile vivere di fianco a un malato, per quanto stia bene. Vivi con l'ansia e con l'angoscia, soffri, hai paura. Un frullato di brutte emozioni. Non sai cosa riserva il futuro, e speri che quel maledetto giorno tardi ad arrivare. Vorresti fermare il tempo perché sai che proprio in quell'istante sta bene, l'attimo dopo non puoi saperlo, puoi solo sperarlo. Mattia è stato un angelo, mi ha capita, sollevata, e aiutata. Dopo un po' di sedute psicologiche, ho deciso di mollare tutto e rialzarmi da sola con le mie gambe. Dovevo lottare per lui, la mia vita è un eterno combattimento per la sua gioia, ho capito che se crollo io, crolla anche lui.

Mattia, oltre la sua malattia, ha passato dei periodi difficili. Ha litigato con suo fratello, si è sentito tradito da l'unica persona che era il suo punto fermo, rimanendo da solo. Ha scoperto infiniti debiti di suo padre, bollette non pagate, cambiali, nascoste un po' in macchina sotto i sedili e altre in fondo a cassetti. Se n'è andato di casa, trasferendosi in quella che era la casa dei miei nonni, io purtroppo l'ho raggiunto un anno dopo perché per qualche anno ho lavorato in una scuola privata e, nel contratto, una voce diceva esplicitamente che non potevo convivere. I soldi servivano per il nostro futuro quindi ho tenuto duro fino dopo la mia laurea.

Ebbene si, mi sono laureata, sono finalmente una maestra. Il percorso è stato lungo, ma ho avuto sempre Mattia al mio fianco pronto a sostenermi e fare il tifo per me.

Carlotta non l'ho più sentita dopo quel maledetto messaggio che ha mandato all'aria undici anni d'amicizia. Qualche volta l'ho incrociata per strada, ha una bambina ma non con Niccolò. È brutto da dire ma provo una sensazione di schifo nel vederla.

Quanto ti ho sentito mio...Per tutto il tempo [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora