34.SCELTE AZZARDATE

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Carletto e Riccardo mi seguono un po' increduli per quello che sta succedendo, mentre io, a passo spedito, entro in casa e mi dirigo in cameretta. Non immaginavano che avrei abbassato la testa e assecondato le volontà di Antonia. Metto una mano davanti al microfono del telefono, per non far sentire nulla a Mattia.
"Ragazzi, non vi preoccupate, è la cosa giusta"
Ma Riccardo mi interrompe ribattendo
"No Chiara e lo sai bene anche tu, cerca di essere sincera con te stessa"
Non gli rispondo, gli accarezzo la guancia e gli strizzo l'occhio. Carletto continua a scuotere la testa e a dire "le cose si metteranno male..." Gli sorrido in segno di conforto. Non so se sto facendo la cosa giusta per Mattia, sicuramente non lo è per me, ma la felicità della persona che ami prende il sopravvento su ogni cosa, è la volontà più grande; è arrivato il momento di mettermi in disparte.
"Tornate sul balcone vi prego, voglio essere da sola quando gli dirò la verità" annuiscono. Chiudo la porta della cameretta, pronta a sentirmi un bel rimprovero per avergli tenuto nascosto il tradimento e per essere stata complice della sua ragazza, pronta anche a perderlo.

"Eccomi...scusa, volevo stare da sola al telefono con te e ho allontanato Carletto e Riccardo" dico con un filo di voce e nel frattempo sento la musica dallo stereo di Mattia, probabilmente è in macchina, canta Vasco, sento qualche parola, quelle che vorrei dire a lui.

Te lo dico sotto voce amo te...come non ho fatto con nessuno...resta qui un secondo...


Non so se l'ha messa apposta, non so cosa realmente lo unisce a me, il nostro è sicuramente un rapporto strano ma magico, nonostante tutto Mattia mi ha sempre cercata, ogni ora, ogni giorno di questo mese.

"Chiara cos'è questa voce? Vuoi parlare con me ma sei triste...cosa succede?"

"Matty...io...non...so....cioè...oddio...ti prego non ti arrabbiare..."

"No...ma parla..cosa sta succedendo?"

"Promettimelo che non mi manderai a quel paese!!promettimelo ti prego!!" Lo imploro.

"Te lo giuro Chiara, come potrei arrabbiarmi con te...ma ora dimmi!"

"Mi ha chiamato Antonia e mi ha detto che...allora....ecco...vuole stare con te... Mattia...la Ludovica ti ha tradito fino a qualche giorno prima della morte di tua...mamma...scusami ti prego!!" Trattengo a stento il pianto.

"Chiara..." dice.

"No zitto fammi continuare...io sapevo tutto...l'accompagnavo da Roberto, gli paravo il culo...mi ha fatto richieste assurde e l'ho assecondata...ora hai Antonia che credo abbia bisogno di te, forse la vostra sarà una bella storia...fai la scelta giusta"

Rimane per un attimo in silenzio, poi la sua risposta mi stupisce.

"Chiara, io non sono arrabbiato con te...mai potrei esserlo...mi hai dato solo la conferma dei miei dubbi...non piangere..."

"Scusa ora riattacco, non riesco più a stare al telefono" la mia voce è smorzata dal pianto.

"Chiara..."

"Ciao Matty!" Dico singhiozzando, riattacco, guardo la schermata spenta del cellulare "Addio amore mio", sussurro.

Mi butto sul letto, ora posso piangere liberamente. Chiudo gli occhi e rivivo ogni istante con lui, ma vengo interrotta da un messaggio di Antonia.

«Ho appena chiamato Mattia per sapere se l'avevi chiamato...ho raccontato del ritardo, ora è mio...grazie Chiara»

«Antonia te lo ripeto: hai vinto solo una battaglia»

E spengo il cellulare, non voglio sentire più nessuno. Mi alzo, con gli occhi ancora pieni di lacrime, vado in bagno e mi lavo il viso. Sento il vociferare di Riccardo e Carletto sul balcone, li raggiungo, abbraccio Riccardo "È finita, parto con te, ultima possibilità per vedere chi siamo" Mi stringe forte. "Ricky mi dai una sigaretta per favore?" Dico, tirando su col naso per non piangere di nuovo. Annuisce "aspetta che entro a prendere il pacchetto nuovo" .

Carletto mi fissa negli occhi "sei una stupida...ti ho detto che avresti sofferto...e poi perché costringi te stessa a vivere una vita che non vuoi?"

"Me l'avevi detto su questo balcone...ricordo bene...ma ti prego...non mi assillare con le prediche...non è il momento" dico, un po' infastidita, ho nel cuore troppo dolore, so che sto sbagliando tutto e proprio per questo non ho bisogno di sentirmelo ripetere.
Riccardo esce con il pacchetto di sigarette e me ne porge una. Si accorge che ho le mani tremanti e mi accarezza il palmo.
Non riesco a capirlo: sa che sono innamorata di un altro eppure non si arrabbia, non mi sgrida e soprattutto sembra non soffrire e essere ugualmente sereno. Forse anche per lui la nostra storia è diventata solo abitudine, una semplice routine e come me deve solo trovare il coraggio di ammetterlo a se stesso. Non è facile, per molti sembra banale, ma ricominciare una nuova vita dopo sei anni non è per nulla semplice, soprattutto quando intorno a te non c'è più nessuno. L'unica persona che era rimasta al mio fianco era Carlotta, ora non ho più nemmeno lei. Quando mi sono fidanzata con Riccardo avevo solo 16 anni e le mie amiche hanno iniziato ad escludermi un po' dalla loro vita. Ero una ragazza con troppi principi: non mi andava di uscire con le amiche, non ritenevo giusto farlo per rispetto; non andavo a ballare, non facevo baldoria, mi sembrava di fargli un torto, non ho neanche festeggiato i miei 18 anni. Ero sempre con Riccardo e quando non c'era stavo a casa a leggermi un libro o guardare un bel film d'amore. Ho bruciato tante tappe fondamentali della vita di un'adolescente, attimi che non torneranno più, infatti ora sto iniziando a pentirmi di quel ruolo da brava ragazza che sento non appartenermi più. Ho voglia di emozioni, di adrenalina, di passione e non di fare la moglie disperata. Eppure ho così tanta paura restar sola, non avere più un pilastro fisso al mio fianco, un punto di riferimento. Egoisticamente non sono ancora pronta a vivere la solitudine.

"Ricky quando partiamo per la Toscana?" Dico, mentre osservo Carletto che imperterrito continua a scuotere la testa disapprovando.

"Allora...dopo domani, quindi Mercoledì​, torniamo a casa e sabato ripartiamo per altri cinque giorni ok?" Dice, guardando il calendario sul cellulare, come sempre pianifica tutto.

Faccio un cenno col viso e mi rimetto le cuffie con la musica, voglio estraniarmi da questo mondo così complicato, d'istinto mi accarezzo il ventre, sento una morsa nello stomaco e rimpiango di non avere detto nulla a Mattia del mio ritardo, ma questa volta Antonia è arrivata prima di me nella sua vita, e io non voglio complicargliela ulteriormente dando preoccupazioni inutili. Non sono incinta, sono solo futili pensieri, il mio ritardo è causato dalla stanchezza e dallo stress dell'ultimo periodo, dopo il viaggio in Toscana se non mi arrivano andrò a fare una visita per farmi prescrivere qualche tranquillante.

Quanto ti ho sentito mio...Per tutto il tempo [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora