capitolo 2

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Sarei morta. 

Carly iniziò a spingermi in tutte le direzioni fino a quando non mi ritrovai a guardare da tutte le parti cercando di intravedere Danger.

Il nome in se, 'Pericoloso', mi faceva rabbrividire e contorcere lo stomaco. 

Non so perché ma i nervi ebbero la meglio su di me e mi iniziai a preoccupare della mia incolumità più di quello che avrei dovuto.
Mi preoccupavo per colpa di questo sconosciuto più di quando avrei dovuto a proposito dei miei genitori. 

Per farti capire. 

Stavo per impazzire a questo punto, volevo solo andare via da quel posto.
La mia testa non sarebbe dovuta scattare a destra e sinistra con la paura di vederlo. Ma sarebbe dovuto succedere per la paura di vedere i miei genitori.

E se sono usciti per cercarmi e mi trovano qui? 

Lasciando la mano di Carly, aspettai fino a quando non si girò "Ho bisogno di respirare." Confessai, "Non sono venuta qui per camminare. Sono venuta qui per divertirmi e se tutto quello che faremo per il resto della serata sarà camminare ed evitare ogni gruppo di ragazzi allora andrò a casa."
Portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, Carly rise nervosamente "Scusa." Le sue guance diventarono rosse "Non mi ero accorta di essere diventata così prepotente."
"Non è che sei diventata prepotente.." Iniziai un discorso prima di ripensarci e iniziarlo un altro "E' solo che da quando Danger," Quotai il suo soprannome con l'indice e il medio di entrambe le mani, "mi ha parlato, tu sei stata sull'attenti e non ne posso più."

"Mi dispiace." Si inumidì velocemente le labbra.

"E' solo quello," Feci un lungo sospiro prima di continuare "Dal momento che mi ha parlato, tu hai iniziato a comportarti come se stessi per essere uccisa quando invece non è vero."

"Come fai a saperlo?" Mi indicò, "Lui viene chiamato Danger per un motivo Kelsey."
"Ok bene, Danger mi ha parlato una volta. Non è che mi ha chiesto di uscire o altro." Scossi la mia testa "Stai esagerando e lo sai. Inoltre non lo conosci nemmeno!" 
"Lo conosco abbastanza da sapere che lui è cattivo," Provò ad essere convincente ma tutto questo sembrava una grande stronzata.
"E tu credi a quello che dicono le persone?" Inarcai un sopracciglio nel momento in cui lei annuì sicura. "Carly, non tutto quello che dice la gente è vero. Le persone esagerano su ogni cosa al giorno d'oggi. Non puoi credere a tutte le cazzate che la gente dice. Dovresti essere la prima persona a saperlo." Le ricordai di quando Danny Jergins iniziò un gossip dicendo che Carly avesse dormito con lui. Da lì iniziarono a dire che lei fosse rimasta incinta e che avesse abortito. Ci vollero mesi e mesi per far in modo che la notizia svanisse e quando successe, nuovi gossip presero il posto. 

"Quello è diverso." Provò a convincermi. 
"Perché?" Appoggiai le mani sui fianchi. "Dimmi perché dovrebbe essere diverso." Picchiettai il piede al suolo aspettando una risposta. 
"Lo è e basta, okay?" Mormorò infastidita. "Tutti lo conoscono Kelsey. Non è che tutta la merda che gira su di lui, l'ha messa in giro lui stesso. Le persone già lo sapevano."
"Giusto, sapevano dalle cazzate che altre persone hanno detto su di lui. Non importa chi inizia Carly, la verità rimane sempre la stessa. Nessuno sa niente. L'unica persona che sa è questo Danger e quando lui lo ammetterà, allora quella sarà la verità. Fino a quel momento, tutto quello che tu senti è falso."
Dopo qualche minuto di silenzio, cedette "Apposto, ma non dire che non ti ho avvertito." Mi indicò con le labbra imbronciate per poi prendermi a braccetto e trascinarmi in un'area che pensavo che non avrei visto per il resto della serata: l'area dove finalmente si poteva ballare e divertirci.

Solitamente non ero la tipa che infrangeva le regole, ma quella volta, pensai di farlo.
Aprendomi un'altra birra, iniziai a berla nel momento in cui iniziai a camminare alla ricerca di Carly, la quale era scomparsa. Aw, merda.
Sospirando iniziai a cercarla. Spingendo i ragazzi che ballavano appiccicati, che facevano sesso, che si fumavano una canna o che bevevano, ancora non riuscii a trovare Carly da nessuna parte.

Passarono pochi minuti e i miei piedi stavano cedendo per tutta la camminata fatta. Non mi ero ancora seduta. Ma non era colpa mia, quelle persone non conoscevano il significato della parola sedia.

Decisi di mollare e di mandarle un messaggio. Presi il mio telefono e iniziai a scrivere.

A Carly:
Dove sei? Ti ho cercato dappertutto. Rispondi così possiamo ritrovarci. Devo andare a casa fra un po'.

Soddisfatta, misi il telefono in tasca quando qualcosa non molto lontano catturò la mia attenzione. Avvicinandomi, mi resi conto che era una specie di radice, un tronco. Sapendo che questo era l'unica cosa che si avvicinava ad essere una sedia mi sedetti. 
Stesi le mie gambe e improvvisamente tutto diventò più calmo ... Rilassante.

Non durò molto, ma notai che erano passati ormai dieci minuti da quando avevo scritto a Carly. Solitamente replicava subito ai messaggi in pochi secondi, due minuti nelle serate in cui era ubriaca.

Mi iniziai a preoccupare. Sapere che lei non era nella folla ... Decisi di prendere la strada che portava ad una grande valle di alberi. 

Infilai le mani nelle mie tasche, rifiutando ogni pazzo pensiero che mi venisse in mente notando quanto fosse buio. 

Come aveva fatto Carly a svanire in quella maniera? Era davvero così sconvolta dal fatto che avevo trovato il modo con cui Danger avesse parlato con me una cosa non così pericolosa come lei pensava?
O poteva essere qualcos'altro? Forse qualcuno le aveva chiesto di andare da qualche parte ... Ma me l'avrebbe detto prima di andarsene.

Frustrata con me stessa, sentii la mia testa rimbombare per colpa delle tre birre bevute durante la serata. 
Mi sentivo come se stessi impazzendo ma, fortunatamente, notai un gruppo di persone non molto lontano.

Non pensandoci molto, continuai a camminare facendomi accarezzare la faccia dall'aria fresca. Alzai lo sguardo notando che il gruppo di persone non era un normale gruppo. 
Indossavano capi di colore rosso e nero e da quello che ricordavo dei numerosi discorsi di Carly ... Erano le persone da cui proprio lei mi aveva avvertito di stare alla larga.

La squadra di Danger.

Sentendo il battito del mio cuore accelerare, mi incamminai verso gli alberi cercando di nascondermi dal loro sguardo.

"Sei nella merda, Parker." disse una voce cupa. Sentii il mio stomaco rivoltarsi e i palmi delle mie mani farsi sempre più umidi. 
"Mi d-dispiace." Chiunque fosse quel ragazzo iniziò a balbettare nel momento in cui il tono della sua voce mi sembrò, alle mie orecchie, fragile. Non potevo fare niente se non tremare.

"Le scuse non funzionano più. Hai avuto le tue occasioni e hai continuato a fare stronzate. Ti abbiamo dato tre settimane in più e tu ancora non hai trovato il tempo per ottenere i soldi?"

"Ti prego, ho solo bisogno di un po' pi-"

"Si certo, beh, il tuo tempo è finito amico." E con quello ho sentito il mio corpo paralizzarsi nel momento in cui ho visto fare fuoco e un corpo cadere a terra, il terreno immediatamente coperto di sangue rosso e liquido.

Che cazzo era successo?

Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora