capitolo 50

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Kelsey's Point of View:

Due giorni. Erano passati tue dannati giorni da quando avevo visto Justin e, ovviamente, ero impaziente di rivederlo. 

Insomma, passare dallo stare tutti i giorni con lui a non vederlo era un grande cambiamento soprattutto dato che ero abituata ad averlo sempre accanto e a sentire il suo tocco. 

Non vedevo l'ora anche di risentire le sue labbra sulle mie. Chiamatemi pazza, ma quel ragazzo riusciva a baciare e farti sentire come al settimo cielo. 

Le mie dita erano impazienti di scrivergli un messaggio chiedendogli se stesse bene o se sapesse qualcosa su come stava andando la ricerca, ma Justin mi aveva avvertito di non farlo perché i poliziotti avrebbero tenuto sotto controllo il suo cellulare. 

Odiavo non poter essere in grado di vederlo, ma ero felice che mi avesse tenuto al sicuro. L'ultima cosa di cui avevo bisogno era che i miei genitori venissero coinvolti. 

"Signorina Jones, c'è una ragione per la quale non stia seguendo la mia lezione?" Mi girai di scatto verso Mrs. Hendricks, la quale mi stava guardando attraverso gli occhiali posati sulla punta del suo naso. 

Mi morsi il labbro mentre le mie guance diventavano probabilmente di un rosso pomodoro. "No, Mrs. Hendricks."

"Allora ti consiglio di prestare attenzione e smettere di fantasticare."

Annuii guardandola mandarmi un'occhiataccia prima di voltarsi e continuare la sua lezione. 

Era l'ultima ora e non vedevo l'ora di alzarmi da questa sedia e tornare a casa. 

Avrei preferito stare in camera mia invece di stare ad ascoltare Mrs. Hendricks parlare della II Guerra Mondiale.

Il mio piede iniziò a muoversi su e giù, le dita iniziarono a picchiettare sul banco e cercai di fare un conto alla rovescia.

Carly poteva ricevere informazioni su cosa stesse succedendo e siccome aveva finito con gli interrogatori, aveva avuto il permesso da Justin per rifilarmi tutto quello che sapeva. 

Pochi giorni prima mi aveva mandato un messaggio dicendomi che stava uscendo dalla centrale e che era andato tutto bene. Mi aveva anche detto che Justin era lì ma, a suo parere, non sarebbe finito nei guai. 

Ero sollevata. Se fosse stato preso sotto custodia, non avrei saputo cosa fare. 

I miei pensieri furono interrotti un'altra volta, ma questa volta dal suono della campanella. Mi alzai immediatamente prendendo i libri e buttandoli nella cartella prima di uscire dall'aula. 

Camminai lungo il corridoio, spingendo tutte le persone che erano davanti al mio armadietto. 

Non capisco, perché le persone si devono fermare in mezzo al corridoio a parlare? Per esempio, non possono mettersi di lato o qualcosa del genere?

Idioti.

Scossi la testa una volta arrivata all'armadietto. Girando la manopola in modo da inserire il codice, aprii lo sportello prima di gettarci tutto dentro per poi richiuderlo.

Mi vibrò il cellulare in tasca e sbuffai. Chi era adesso che cercava di rallentarmi il rientro a casa?

Tirandolo fuori, schivai dei ragazzi in mezzo al corridoio prima di avviarmi verso l'uscita. 

Da: Sconosciuto

Esci fuori.

Aggrottai la fronte confusa, il mio stomaco si chiuse non appena lessi sconosciuto. 

A: Sconosciuto

Chi sei?

Un secondo dopo e lo schermo si illuminò. 

Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora