capitolo 57

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Kelsey's Point of View: 

Tutti noi attendemmo con pazienza- meglio dire con impazienza- l'arrivo dei poliziotti. 

Nessuno di noi era autorizzato a spostarsi fino alla resa dei conti. Tutto era accaduto neanche mezz'ora fa.

Mi morsi il labbro quando notai che un uomo calvo si stava avvicinando al mio tavolo, alla mia famiglia e Justin. 

A questo punto, Luke era solo Dio sa dove, ma suppongo che fosse andato a levarsi il sangue che aveva in faccia a causa del naso rotto da Justin. 

Justin si irrigidì accanto a me e potei supporre che sapeva benissimo chi fosse l'uomo in uniforme. 

"Bene, bene, bene.. Perché non sono sorpreso?" Un sorriso malvagio comparve sulle sue labbra.

"Che tu Bieber fossi dietro a tutto questo casino." Scosse la testa tirando fuori un blocco e una penna. 

"Chi è il proprietario di questo bel posto?"

Justin distolse lo sguardo amaramente, la mascella si contrasse, i suoi occhi duri come la roccia. 

"Sono io,signore." L'uomo in giacca e cravatta, noto come Dennis, si avvicinò.

Strinse la mano all'ufficiale.

"Mi puoi dire esattamente cos'è successo stasera?" Scarabocchiò qualcosa sul taccuino, alzò lo sguardo verso Dennis.

Leccandosi le labbra, Dennis annuì. "Stavo salutando alcuni clienti nella zona sinistra del ristorante, chiedendogli se gli fosse piaciuto il cibo, insomma stavamo avendo una normale conversazione quando ho sentito un trambusto provenire da questa zona." Indicò intorno a lui. 

"Mhm.." L'uomo calvo scrisse un paio di cose prima di guardare di nuovo verso di lui. "Cosa stava succedendo?"

"Questa giovane ragazza, Kelsey Jones" Mi mise una mano sulla spalla. " Era tenuta sotto tiro da quel tipo" Puntò nella direzione dove Luke fu visto l'ultima volta. Aggrottando le sopracciglia per la confusione si grattò la parte inferiore della testa. 

"Era lì pochi minuti fa."

"Bene, dov'è adesso?" L'ufficiale si voltò cercando di intravedere qualcosa fuori. 

Il mio stomaco si restrinse quando capii che Luke non era andato a sciacquarsi il viso, ma era fuggito. 

Justin rimase rigido, non si mosse di un centimetro, nonostante l'orribile notizia.

"Cosa vuol dire che quel bastardo non è più qui?" Mio padre urlò. "Era qui proprio pochi minuti fa. Come diavolo ha fatto a fuggire?"

"Calmati, Paul." Mi mamma mormorò piano non volendo far perdere la pazienza a mio padre. 

"Chi era il tipo che teneva in ostaggio la signorina Jones? Metteremo i nostri uomini sulle sue tracce. Non si deve preoccupare signor..."

"Jones." Mio padre rispose con un ghigno.

"Signor Joners." Annuì, scarabocchiando qualcosa. "Qual'è il nome del-"

"Luke" Justin sputò. "Il suo fottuto nome è Luke Delgado"

Mi morsi il labbro, pregando Dio di non farlo mettere nei guai.

Scrocchiando le dita fece apparire altri due ufficiali. Parlarono a bassa voce, si scambiarono una breve conversazione.

"Abbiamo un mandato di cattura per il signor Delgado. Nel frattempo, può procedere e dirmi cosa è successo?"

"Si." Dennis deglutì. "Luke ci disse  di non muoverci o chiamare le autorità altrimenti ci avrebbe sparato. Sembrava sapere quel che stava facendo perché ha iniziato un discorso con questo giovanotto qui." Gesticolò verso Justin mentre l'ufficiale annuì. 

Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora