capitolo 42

34K 949 500
                                    

Kelsey's Point of View:

Da quello che aveva detto Dennis Carly era venuta a trovarmi, i miei genitori erano rimasti sorpresi nel vederla senza di me. Da quel momento, si chiesero dove potessi essere. Mi stavano per chiamare quando Carly li fermò realizzando dove potessi essere. Dopo qualche minuto arrivai a casa e da quel momento scoppiò il chaos. 

Quella stronza era stata fortunata per essersi evitata un pugno in faccia. 

Voglio dire, che razza di "migliore amica" farebbe una cosa del genere?"

Chi andrebbe dai genitori della propria migliore amica a raccontare qualcosa di cui non sono a conoscenza?

Aveva detto che Justin era una persona cattiva, un criminale, ma lei lo conosceva? No. Perciò non aveva nessun diritto di accusarlo e di rifilare tutte le stronzate, che aveva sentito dire, ai miei genitori. 

Conoscevo Justin e sapevo cosa era capace di fare. Era pericoloso? Sì ma solo con i suoi nemici. Era isterico? Certo, ma questo non lo rendeva una persona cattiva. 

Non riuscivo a capire perché tutto quello fosse successo. Tutto stava andando bene: io e Justin ci stavamo divertendo, i miei genitori avevano finalmente smesso di starmi con il fiato sul collo e invece no, ora ero di nuovo al punto di partenza. 

Come se il destino non volesse che io fossi felice. 

Sospirando, dondolai sui talloni. 

Non riuscivo a smettere di pensare a quando mio padre mi aveva dato della puttana. Sapevo che non lo pensava veramente perché, seriamente, non avevo fatto niente per farmi chiamare da lui in quel modo ma comunque sia, mi aveva ferito sentirlo dire dalla sua bocca. Non l'avevo mai visto così arrabbiato con me ... Voglio dire, avevo fatto qualche cazzata nei mesi precedenti ma non era niente comparata al fatto che i miei genitori avevano capito la vera ragione per cui tornavo a casa tardi. 

Mi potevano veramente incolpare per non averlo detto? Mi avrebbero ucciso se avessero saputo che ero ritornato a casa alle tre del mattino perché ero a casa di alcuni ragazzi. Probabilmente mi sarei suicidata pur di non mettermi nei casini. 

Mi stavo per addormentare quando il telefono iniziò a vibrare segnalando che stavo ricevendo una chiamata. Girandomi sulla schiena, feci scorrere il dito sullo schermo prima di premere il cellulare contro l'orecchio. "Pronto?"

"Mi sono occupato di tutto, piccola." La voce di Justin echeggiò nel mio timpano. 

Mi sedetti sul letto. "Justin, cosa hai fatto?" Chiesi preoccupata. 

Ci fu una pausa prima che Justin aprì bocca. "Diciamo che non dovrai più preoccuparti di Carly." 

Il mio stomaco si chiuse in se stesso, i miei occhi si spalancarono. "Cosa vuoi dire con 'non dovrai più preoccuparti di Carly'?"

Ridacchiò. "Vuol dire che non sarà più un problema per te o per i tuoi genitori. Terrà la bocca chiusa da oggi, sono sicuro."

"Justin ... " Sospirai. "Cosa hai fatto, esattamente?"

"Sono andata a trovarla ..." Disse tranquillamente. 

Potevo sentire i motori della sua macchina accendersi. "E?" Enfatizzai cercando di farlo parlare. 

"Le ho detto che se avesse aperto la bocca dicendo stronzate ai tuoi genitori, ci sarebbero stati dei problemi."

Chiusi gli occhi strofinandomi la punta del naso con la mano libera. "E in che modo l'avresti detto?" Sbuffai sapendo in che modo infuriato l'avesse potuto dire. 

"Gli sono andato in faccia."

Me lo immaginai a fare spallucce. Alzai gli occhi al cielo. "Intendi dire che l'hai minacciata."

Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora