capitolo 38

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Da: Justin

Ti amo.

Fissai lo schermo del cellulare completamente stordita dalle parole che erano scritte. 

Mentirei se dicessi che me l'aspettavo. 

Solitamente quando litigavamo, ci urlavamo di tutto e di più -come era successo- per poi andarsene e calmarsi ognuno per conto suo. 

Eccetto per quella volta. 

Il modo in cui si era comportato, mi aveva fatto pensare che le cose fra noi non avrebbero mai potuto funzionare. 

Ma mi sbagliavo. 

Mi morsi il labbro sentendo come un fruscio alla bocca dello stomaco.

Una parte di me voleva rispondere cercando di ritornare ad essere la "coppia" di prima. Prima di iniziare con le discussioni, prima di litigare ogni secondo. 

Ma l'altra parte di me urlava di non farlo. Di lasciarlo soffrire per avermi ferito un'altra volta quando invece mi aveva promesso che non l'avrebbe fatto mai più. 

Strizzai gli occhi. 

Perché doveva essere così complicato? Perché non poteva essere come tutti i ragazzi: comprensibile e premuroso? 

Ridacchiai sarcasticamente fra me e me. 

Lo sapevo perché. 

Perché lui era Justin Bieber e la nostra relazione era tutto fuorché normale.  

Facendo un respiro profondo, decisi di rispondere al messaggio. 

A: Justin

Pure io.

Mordicchiandomi il labbro, cliccai 'invia' prima di leggere le parole 'Messaggio inviato' sullo schermo. 

Mettendomi il telefono in tasca, continuai a camminare nel corridoio fino a raggiungere la classe. 

Justin's Point of View:

Da: Piccola

Pure io.

Le parole scritte sullo schermo del mio iPhone mi fecero pentire dello sbaglio che avevo fatto. 

Speravo che le mie parole avrebbero rimesso tutto apposto facendole capire quanto ero dispiaciuto, ma mi sbagliavo. 

Non voleva avere niente a che fare con me e, a questo punto, non la incolpavo nemmeno. 

Avevo fatto un casino. Un grosso casino. 

"Hey amico, stai bene?" Mi chiese John sedendosi accanto a me sul divano. 

Feci spallucce. "Si è arrabbiata con me. Come sempre." Feci un mezzo sorriso. 

John, in ogni caso, non lo notò. Scosse la testa verso di me. "Ti interessa più quella ragazza che il resto del mondo ma tu, ancora, continui a trovare un modo per fottere tutto quanto." 

Serrai le labbra sapendo che aveva ragione ma, essendo testardo, non volevo crederci. "E' fuori dal mio controllo." Sussurrai. 

"L'inferno lo è." John alzò il tono di voce facendomi girare verso di lui. John era il più calmo di tutti e vederlo arrabbiato era un po' come una sorpresa. "Devi controllare il modo in cui tratti la tua ragazza. Nessun altro può farlo al posto tu. Devi farlo solo tu."

Distolsi lo sguardo immediatamente. 

"Dopo tutte le cose che ha dovuto passare per colpa tua, è ancora qui. Non troverai mai più una ragazza come lei, Justin. Forse non la conosco personalmente ma posso dire che è coraggiosa. Il modo in cui è riuscita a controllarsi quando l'hai presa, o a controllare il tuo modo di vivere, il modo in cui noi tutti viviamo ... la bomba che è esplosa nella macchina. E' restata e non ha detto una parola su tutte le stronzate che facciamo."

Danger (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora