growing up - vmin

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Taehyung e Jimin: dieci anni

Era una giornata soleggiata e afosa nonostante fossero solo le otto del mattino. La testolina di Jimin era poggiata contro il finestrino del pullman e il suo migliore amico, Taehyung, era intento a bere del thé da una lattina.

"Dopo mi metto io vicino al finestrino, okay?" chiese sorridendo e porgendogli la lattina che Jimin rifiutò.

"Ho sonno, penso dormirò." gli disse tirandosi le ginocchia contro il petto e chiudendo gli occhi. Taehyung, per quanto si annoiasse a stare sveglio senza nessuno che gli facesse compagnia lo trovava adorabile, quindi lo lasciò stare e si concentrò sul videogioco che si era portato da casa.

Stavano andando in gita, avrebbero visitato uno zoo che nessuno dei due aveva mai visto, motivo per cui erano emozionati. La maestra stava facendo l'appello ma fu interrotta da dei bambini di un altro istituto che dovevano prendere posto. Taehyung riconobbe subito il bambino col taglio a scodella che gli aveva presentato tempo fa Jimin.

Anche se gli aveva detto che non avrebbe voluto fare amicizia con loro, dopo quell'incontro lui, Hoseok e Jungkook erano diventati buoni amici. Non sapeva sarebbero andati anche loro allo zoo ma gli faceva piacere sapere che non sarebbe stato solo con Jimin, visto che ultimamente si era trovato dei nuovi amici che a lui non piacevano e aveva paura che lo avrebbe lasciato solo per stare con loro.

"Oh, ci siete anche voi!" Jungkook salutò Taehyung e Jimin, anche se quest'ultimo era già nel mondo dei sogni. Taehyung gli sorrise mettendosi un dito davanti alla bocca indicando Jimin.

"Ciao Taehyung!" urlò Hoseok di proposito - o forse no, dato che il suo tono di voce era sempre molto alto - facendo svegliare il bambino.

Jimin sbadigliò. "Wah, siamo già arrivati?"

I bambini sorrisero e i due andarono a cercare un posto dove sedersi mentre Jimin si rimetteva nella sua vecchia posizione così da tornare a dormire.

Un'ora e mezza dopo stavano scendendo dal pullman. Avrebbero anche dovuto fare merenda prima, e Jimin ne aveva davvero bisogno visto che quella mattina non aveva fatto una buona colazione e si sentiva affamato.

"Mettetevi in fila due per volta, andiamo a sederci all'ombra così possiamo fare merenda." annunciò la maestra. Taehyung prese subito la mano di Jimin come per paura che l'altro potesse scappare da lui, il bambino strinse più forte e quel gesto lo rassicurò, sarebbe rimasto vicino a lui.

Arrivarono Hoseok e Jungkook che si misero vicino a loro, i due avevano portato degli amici e tra quelli c'erano anche due ragazze. Taehyung non era molto entusiasmato così continuò a mangiare le sue patatine. Jimin invece continuava a guardare la ragazza coi capelli a caschetto, e ormai se ne erano accorti tutti.

"Jimin, ti piace Jeongyeon?" chiese Jungkook. "Lei è la mia migliore amica."

"Eh? No, ma che dici. Mi piacciono i suoi capelli." disse coprendo il rossore sulle sue guance con le mani.

"Anche tu sei carino." disse lei sorridendo.

"Non baciatevi davanti a me." borbottò Taehyung fissando a terra. "Anzi, non baciatevi proprio. Vado a buttare il pacchetto di patatine." disse alzandosi e avviandosi verso il cestino.

Mezz'ora dopo stavano camminando lungo una strada di pietra. Gli animali innocui erano alla loro destra e alla loro sinistra, e a dividerli dai visitatori c'erano delle corde che gli consentivano di avvicinarsi.

Era passata un'ora e avevano visto molte specie diverse. Erano tutti stanchi di camminare ma alla fine della parte dedicata agli animali c'era un piccolo parco giochi, l'unica giostra che permisero di provare a tutti fu un treno che faceva il giro intorno alle altre giostre e dava anche una bella visuale del resto del parco.

Dopo aver finito si diressero tutti al pullman e Taehyung si mise vicino al finestrino come avevano deciso, così Jimin si poggiò sulla sua spalla per stare più comodo.

"Prima, con quella ragazza, eri geloso?" ridacchiò. "Lo sai che prima o poi dovrò fidanzarmi con qualcuno."

"Non sono geloso di te. Lo so, spero sia una bella ragazza. Ora lasciami dormire." disse chiudendo gli occhi. Questa volta fu il più piccolo ad addormentarsi, mentre Jimin disegnava sul suo diario la giornata appena trascorsa.