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Taehyung e Jimin: sedici anni

"Dai Tae, ci siamo solo noi." piagnucolò Jimin cercando di convincerlo. "Perché non vuoi venire?"

"Ti ho detto che non è che non voglio venire ma ho delle cose da fare."

Jimin sospirò, sapeva che era una scusa perché non usciva con lui da settimane ormai, si limitava ad andare a scuola e tornare a casa, e poi rifare tutto per i giorni successivi. Non aveva idea di cosa gli stesse succedendo ma avrebbe voluto aiutarlo.

"Posso venire a casa tua allora?"

"No." rispose senza pensarci due volte.

"Perché?"

"La smetti di starmi addosso? Se ti ho detto di no è no." gli disse, a Jimin faceva male quando si comportava così. "Ci vediamo domani a scuola." concluse la chiamata senza neanche dare all'altro il tempo di rispondere.

Jimin invece di buttarsi sul letto come avrebbe voluto fare in quel momento decise di andare a mettersi le scarpe e andare a casa sua così da capire cosa gli stava succedendo e mettere fine a questa storia - in poche parole, per cercare di farlo stare meglio.

Camminò una decina di minuti e finalmente arrivò davanti casa sua, bussò ma rispose sua madre. "Jimin - Taehyung non mi ha detto che saresti venuto." lo salutò lei facendolo entrare.

"In realtà sono venuto a vedere come stava."

"Allora vai in camera sua, ormai conosci questa casa meglio di noi." disse con un sorriso. Era sorprendente come quella donna riuscisse ad essere così gioiosa in quel periodo, voleva che anche Taehyung fosse così.

La porta era chiusa così busso, non si sentiva nessun tipo di rumore. "Taehyung?" chiese, l'altro non rispondeva. Aprì la porta ed entrò ma non era né sotto le coperte né alla scrivania, si voltò per tornare indietro ma si ritrovò Taehyung a pochi centimetri da se.

"Che sei venuto a fare?"

Jimin non disse niente, lo abbracciò e a Taehyung sembrò davvero stranissimo. Ricambiò, gli piaceva abbracciare Jimin perché era più piccolo di lui, ed era una bella sensazione.

"Mi manchi." sussurrò Jimin. "Sono venuto perché mi manchi."

"Anche tu."

Jimin si staccò e lo guardò negli occhi. "Allora mi dici che succede?"

Il più piccolo si scostò e andò in camera sua a cercare di fare tutt'altro. "Taehyung non risolverai mai niente se continui così, lo capisci? Voglio-"

"Jimin, sono serio ora, ma tu che ne sai?" chiese facendo diventare confuso l'altro. Taehyung era di spalle ma si sentiva che la sua voce si spezzava sempre di più con ogni parola che diceva. "Che ne sai di tutto quello che ho passato e che sto ancora passando?"

"Tu non me ne parli mai, come faccio a saperlo."

Taehyung ridacchiò. "Sei divertente, per questo sei mio amico."

Jimin si avvicinò e gli afferrò il braccio ma appena l'altro si voltò vide che aveva le lacrime agli occhi, gli si spezzò il cuore. "Taehyung.."

"Questo è davvero un brutto periodo per me." sussurrò strofinandosi gli occhi.

"Lo so, posso aiutarti a superarlo, devi solo.. fidarti di me."

"E cosa farai?" domandò. "Mi porterai a conoscere i tuoi amichetti e staremo insieme, questo mi farà stare meglio?"

"Tae sei - invidioso?"

"Di te? Della tua vita? Di tutti i ragazzi della mia età che stanno mille volte meglio di me?" chiese sarcasticamente. "Si, tanto."

growing up - vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora