Taehyung e Jimin: tredici anni
Taehyung camminava per il corridoio della scuola, era così silenzioso, forse perché erano ancora tutti a fare lezione. Eppure la sua classe quel giorno non aveva fatto granché, stavano preparando le decorazioni natalizie e per quanto a Taehyung piacesse il Natale quel giorno non era in vena di interagire coi suoi compagni. In realtà non lo era mai.
Aprì la porta del bagno e del fumo invase le sue narici, sentiva dei ragazzi chiusi in una delle piccole stanze parlare e si spaventò subito. Non voleva mettersi nei guai ed era stato già troppo tempo fermo, con la porta principale aperta. Cosa che un'insegnante notò.
"Che stai facendo? Hai fumato?" Taehyung sbiancò. Fumare, lui?
"No, ci sono delle persone lì." indicò la porta. "Io non ho fatto niente."
La donna annuì e lo incitò a tornare nella sua classe, sembrava parecchio arrabbiata. Taehyung invece aveva un brutto presentimento.
Anche quella giornata era finita e tutti stavano uscendo. Taehyung sarebbe dovuto tornare a casa in pullman come al solito, ma quel giorno non era ancora arrivato. Inoltre si annoiava da morire senza Jimin che, purtroppo, era a casa malato. ma si stava sicuramente divertendo più di lui.
"Ragazzino, mi senti?" sentì una voce maschile chiamarlo più e più volte e si voltò, c'era un ragazzo molto più grande di lui, sarà stato delle superiori. Si sentiva piccolo e spaventato, voleva scappare ma qualcosa lo fermava. "Devo consegnare una cosa in segreteria ma non so dov'è, puoi accompagnarmi?"
"Vicino al laboratorio di musica. Scusa ma sto aspettando il pullman." disse Taehyung cercando di camminare e allontanarsi da lui ma il ragazzo lo fermò, poi sfoderò un sorriso.
"Scusami, ci metterai un minuto. Non ho idea di dove sia, davvero."
Taehyung annuì. "Entriamo dal retro così arriviamo prima."
Iniziò a camminare fianco a fianco con il ragazzo ma appena girò l'angolo venne spinto contro il muro, cercò di urlare ma gli teneva la mano sulla bocca.
"I miei compagni sono stati espulsi per colpa tua, penso ti serva una lezione così la prossima volta impari a tenere quella bocca tappata." disse per poi tirargli un pugno all'altezza dello stomaco. Gli fece davvero male, a tal punto da fargli cedere le ginocchia e fargli riempire gli occhi di lacrime. "Non azzardarti ad urlare." continuò, mentre Taehyung era steso a terra e cercava di proteggersi la testa con le mani.
"Ti prego smettila." singhiozzò, non lo sopportava più. Gli sembrava un incubo.
"Ci sono andato piano ma sarà meglio che non andrai a spifferarlo in giro, o la prossima volta non riuscirai neanche a parlare." disse tirandogli un ultimo calcio e lasciandolo lì. Taehyung si alzò anche se gli faceva male tutto, non poteva perdere il pullman altrimenti la madre lo avrebbe scoperto. Camminò lentamente cercando di fare finta di niente, per fortuna non gli aveva toccato la faccia e non gli sarebbero usciti segni lì. Eppure i suoi occhi pieni di lacrime avrebbe potuto notarli chiunque. Si mise il cappuccio della felpa sulla testa e salì sul pullman, sedendosi al primo posto libero che trovò.
Arrivato a casa corse in camera sua e si chiuse dentro giustificandosi dicendo che aveva molti compiti. In realtà non aveva fame, non sarebbe riuscito a mangiare niente. Anzi, avrebbe vomitato volentieri ma non ci riusciva, voleva piangere ma non ci riusciva.
Mise la testa sotto il cuscino e si strinse lo stomaco a causa del dolore, poi rimase così fin quando non si addormentò.
+++
"Tae, c'è Jimin!"
Taehyung scattò in aria. Ma non era malato? Si guardò allo specchio e non aveva niente di strano oltre agli occhi ancora rossi. Lo avrebbe giustificato dicendo che stava dormendo. Aprì la porta e si trovò davanti gli occhi di Jimin.
"Jimin, che bello vederti! Ti è passata la febbre?" chiese abbracciandolo. Sbatté troppo forte contro di lui e dovette allontanarsi subito perché si era fatto male.
"Non proprio, sono venuto perché dovevi portarmi quelle fotocopie da scuola."
Taehyung si morse il labbro. Lo aveva dimenticato.
"Jimin io.."
"Sapevo lo avresti dimenticato." sorrise buttandosi sul suo letto. Taehyung si mise accanto a lui. "Cosa avete fatto oggi?"
"Niente di speciale.." disse piano. Non voleva più pensare a quello che era successo, e Jimin non doveva saperlo. Era terrorizzato perché sapeva che il ragazzo lo aveva picchiato ma non era finita lì. Anche quelli che erano stati sospesi lo avrebbero fatto quando lo avrebbero beccato, e non voleva mettere in pericolo lui perché sapeva che avrebbe fatto di tutto pur di difenderlo.
"Non è vero." disse e Taehyung lo guardò confuso. "Vai nel pullman con mio cugino ricordi? Mi ha detto che stavi piangendo. Dimmi cosa è successo."
"Si sarà sbagliato, io stavo benissimo." sorrise. "Davvero Jimin."
Jimin si mise su di lui e iniziò a premergli in diversi punti del petto fin quando Taehyung non fece capire che gli faceva male.
"Ti hanno picchiato?"
Taehyung non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere. Jimin invece di spostarsi rimase su di lui facendo attenzione a non fargli male e lo abbracciò. "Taehyung, è finito ora." disse piano. "Dimmi chi è stato."
"N-non lo s-"
"Tae non accetto scuse, voglio saperlo."
"Non lo so, te lo giuro." rispose singhiozzando. "C'erano dei ragazzi che fumavano in bagno e per colpa mia un'insegnante li ha visti e ora li hanno espulsi, uno dei loro amici mi ha trovato. Non so come."
Jimin annuì. Non si era ancora staccato ma lo fece, lo guardò negli occhi e si spostò all'altro lato. "Mi dispiace. Devi dirlo a qualche insegnante, non può accadere di nuovo."
"Ha detto di non dire niente o-"
"O cosa Tae? Sono come noi, hanno dei genitori che li faranno smettere. Devono solo venire a saperlo."
"Non è così che si combattono queste cose lo sai?"
Jimin sbuffò. "Se non lo fai tu lo farò io."
"Stanne fuori, non ne ho bisogno."
"Non posso lasciare che ti facciano male di nuovo."
Taehyung si alzò e lo guardò negli occhi. "Jimin, stanne fuori."
Il più grande rimase senza parole e deglutì senza dire niente. Prese la mano di Taehyung che era poggiata sul letto e la guardò. "Taehyung.. non voglio che ti facciano del male."
+++
Qualche giorno dopo Taehyung e Jimin erano in classe a fare matematica, era tutto tranquillo fin quando non bussarono alla porta. Taehyung riconobbe subito quell'insegnante. "Mi scusi, può uscire Kim Taehyung?"
Il maestro diede l'okay e Taehyung guardò Jimin che lo incitò ad andare, appena uscì la donna lo guardò. "Quei ragazzi dell'altro giorno ti hanno fatto male?"
"No. Sto bene, davvero. Chi ha detto una cosa del genere?"
"Kim Taehyung, lo so che non è vero. Se riconosci chi è stato a farlo, o mi dici il nome, o lo descrivi io.. posso dargli quello che si merita. Lo sospenderemo e starai bene e al sicuro, okay?"
Ci pensò qualche secondo, poi si decise a parlare. "Lui portava uno zaino rosso, aveva i capelli.."
Taehyung quel giorno tornò a casa ancora più preoccupato del solito, appena andò in cucina si ritrovò davanti la madre con le braccia conserte. "Taehyung, mi spieghi cosa è successo?"
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growing up - vmin
Fanfictiondove Taehyung e Jimin sono amici d'infanzia e crescono insieme. pubblicata il 14/07/2017 conclusa il 09/08/2017
