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Taehyung e Jimin: undici anni


"Tae, andiamo?" chiese Jimin scocciato visto che l'altro ci stava mettendo troppo a cambiarsi. Dovevano andare al compleanno di Jungkook ed erano già in ritardo.

"Un attimo, vado a vedere se mamma ci accompagna. Mi aspetti di sotto?" chiese e Jimin annuì iniziando a scendere le scale mentre Taehyung andava nella camera della donna. Lei era sotto le coperte, la TV era accesa ma non la stava guardando. "Mamma, io e Jimin usciamo. Vieni con noi?"

"Ti ho dato il cellulare, potete arrivare da soli a casa del vostro amico? Non mi sento bene."

"Ma è da ieri che non mi calcoli."

"Scusa, è che penso di avere la febbre. Posso chiedere a tua zia di accompagnarvi se non volete andare da soli."

"Non fa niente." disse abbassandosi per darle un bacio sulla guancia. "A dopo."

Scese anche lui le scale e uscì con Jimin che lo aveva aspettato tutto il tempo. "Lei non ci accompagna?"

"Ha la febbre, non fa niente, cammineremo." sorrise. Sapeva che quella della febbre era una scusa, la solita scusa. Era da un po' che le cose non andavano bene a casa di Taehyung. I soldi non bastavano e l'ex marito della donna era messo peggio di lei, motivo per cui lei doveva mantenere Taehyung contando solo sulle sue forze. Era difficile e a volte si trovava a dover lavorare anche quando stava davvero male, come in questi giorni. Solo che ultimamente non ce la faceva.

Per fortuna la casa di Jungkook era a pochi passi da quella del più piccolo quindi quello non era un problema, ma Taehyung ci era rimasto male. Non pensava ad altro. A come aiutarla, a come farla sentire meglio.. eppure era ancora troppo piccolo e inesperto per poter fare qualcosa di significativo.  Sapeva che non era colpa né sua né di sua madre, ma si sentiva comunque in colpa.

"Mi stai ascoltando?"

"Ah? Cosa? Siamo arrivati." sorrise indicando il portone della casa di Jungkook e appena bussarono si trovarono davanti la mamma di quest'ultimo che li accolse e li portò in cucina, dove si stava tenendo la festa, c'erano un sacco di persone e tutti parlavano, era abbastanza rumoroso.

Jimin guardò Taehyung, aveva la busta del regalo per il suo amico tra le mani. "Stammi vicino." disse prendendogli la mano e avviandosi verso Jungkook che avevano intravisto da lontano. Dopo avergli dato il regalo e avergli fatto gli auguri i due andarono a prendere qualcosa da mangiare al tavolo. Non conoscevano nessuno e Jungkook era impegnato con altre persone quindi sarebbero stati solo loro due.

"Ti piace?" chiese Taehyung rivolgendosi a un rustico che stavano mangiando entrambi. "Mi sembra un po'-"

"Hey, vuoi venire a giocare con noi?" una vocina stridula lo interruppe e vide una bambina che si stava rivolgendo a Jimin. "Stiamo per fare una partita a Uno."

"Uhm, va bene. Viene anche Taehyung."

"Mi dispiace ma siamo già in tre e servono solo quattro giocatori."

"Giocheremo insieme."

"Non si può, vieni o no?."

Jimin le rivolse un'occhiataccia e poi guardò Taehyung. "A me piace."

"Lo so, puoi andare a giocare se vuoi."

"No, intendevo il rustico." sorrise. "E poi il gioco senza di te non sarebbe divertente, non mi interessa." rispose facendo allontanare la bambina.

Taehyung ridacchiò. "Non potrai starmi dietro per sempre, lo sai?"

"Smettila di dirlo, sei il mio migliore amico e l'unica persona più rilevante in questa stanza. Perché dovrei lasciarti solo per una partita a carte? Io odio le carte."

Taehyung sorrise e lo abbracciò. "Ti voglio tanto bene Jimin."



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