11-Prom

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- Ho speso tutti i miei risparmi, ma era troppo importante, altrimenti i tuoi capelli si sarebbero spettinati con il casco.
- Shawn, non dirmi che... le mie parole vengono interrotte dal suono di un clacson proveniente dalla limousine nera di fronte ai miei occhi.
- Ma sei impazzito? I miei capelli? Hai speso tutti questi soldi per i miei fottuti capelli? Siamo ancora in tempo per mandarla in dietro. Io incrocio le braccia.
- Okay, nessun risparmio, mia madre ha pagato tutto, ha detto questo ed altro per quello zuccherino. Io provo a non sorridere.
- Shawn è uno spreco di soldi. Lui mi prende la mano.
- E questi sono minuti che stai sprecando a lamentarti piuttosto che passarli con me. Sbuffo e salgo con lui. Sento i suoi occhi sul mio collo, poi sui miei capelli, sulle mie gambe, come se stesse fotografando ogni parte del mio corpo. Io mi sento sotto pressione, di solito quando sto con lui è tutto facile, ma mi sento come la prima volta, ho paura di fare la cosa sbagliata, ho paura di perderlo, ma quando i miei occhi incrociano i suoi capisco che è tutto a posto. Lui mi prende la mano e la bacia, percorrendo tutto il braccio, fino ad arrivare al collo, facendomi venire la pelle d'oca. Mordo il labbro inferiore emettendo una lieve risata. Mi guarda negli occhi e sorride.
- Non ti bacio, ho paura di rovinare il rossetto. Dice lui fermandosi.
- Al diavolo. Gli prendo il volto con le mani e lo avvicino al mio viso, mettendo l'anima in quel bacio. Mette le mani sui miei fianchi, io le lascio percorrere una strada dal suo collo fino alla sua schiena. L'auto si ferma, mi stacco da lui con il fiatone.
- Come inizio non c'è male. Dice mordendosi il labbro. Io gli scompiglio i capelli e mi aggiusto il rossetto.
Entriamo e troviamo già tutti. Elena e Cameron a bere aranciata vicino al palco, Gigi e Carter sulla pista, Martina ed Aaron seduti a parlare ed Alaska e Matt per terra a limonare.
- Comunque mi piacciono questi capelli, ma adoro i tuoi ricci. I miei occhi si illuminano.
- Sono sempre stati la cosa che cercavo di nascondere. Mi vergognavo a lasciarli sciolti. Sei il primo ragazzo che mi fa dei complimenti. Lui inarca le sopracciglia.
- Okay, non proprio il primo, ma sui capelli sì! Lui mi bacia il naso e lo trascino verso la pista.
- Giulia, io non so ballare. Io mi avvicino al suo orecchio.
- Beh, ti insegno. Prendo le sue mani  e le porto ai miei fianchi e io prendo le sue  spalle. Iniziamo a dondolarci sulle dolci note di I can't help falling in love.
- Certo che Presley ci sapeva fare. Io gli sorrido.
- Sai non è così difficile, sei una brava insegnante. Alza il volto.
- Ho fatto dieci anni di danza, ma non ero adatta, ero una patata con due gambe, mentre le altre erano magre. Ora sono cresciuta e quindi non sono più la balenottera di turno. Lui mi stringe i fianchi e mi avvicina a se.
- Mh, Giulia in tutù, eccitante. Non posso evitare di ridere.
- Shawn Peter Raul Mendes calma gli ormoni. Lui mi sorride.
- I miei ormoni sono attivi da quando entrasti in questa scuola. Io scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo.
- Ma cos'ho di così particolare che ti ha colpito? Sono di statura normale, non sono troppo magra, non sono bionda con gli occhi azzurri, non ho la quinta di reggiseno, non ho il sedere di Kylie Jenner. Si avvicina al mio collo e inizia a sussurrare al mio orecchio.
- Non sei troppo alta, posso baciarti senza mettermi in punta di piedi, non sei bassa, posso baciarti senza doverti sollevare, non sei magra, sei perfetta, non lo vedi come le mie braccia avvolgono il tuo corpo perfettamente? Non sei bionda, hai quei capelli rossi, che solo una ragazza su mille ha, non hai gli occhi azzurri, che sono cristallini e chiari, li hai scuri, difficile capire cosa dicano e facile perdersi in essi e perdi più di due colori diversi, non hai la quinta, così i nostri abbracci sono più facili, non hai il sedere di Kylie ma sei intelligente, dolce, amichevole e a quanto ricordo tu sei sempre la prima a dire che il parere degli altri non è importante, tranne quello di chi ti ama. Io rimango in silenzio per qualche minuto. Ha ragione io sono io e non vorrei cambiare niente di me, forse forse solo un quarto del sedere di Kylie, ma dettagli.
- Non ho ancora risposto, rimasi colpito da come rispondesti a Gigi senza farti mettere i piedi in testa, sono innamorato di te Giulia e basta. Mi bacia dietro l'orecchio, facendo risuonare quello smack.
- Lo so. Lui mi guarda e io rido.
- Butto l'anima in questo discorso e cosa mi rispondi? Lo so? No signora Mendes la mangio. Io mi sbellico dalle risate.
- Okay Mendes anche io amo te e basta. Lui si riavvicina a me.
- Lo so. Continuiamo fino a quando una vibrazione all'interno della tasca richiama la mia attenzione.
È mio fratello Charlie.
* Giulia, ciao *
Ma gli sembra il momento?
E se fosse importante?
Lo conosco, non è niente di importante
Subirai le conseguenze di questa scelta.
Rimetto il telefono in tasca, e riporto le braccia attorno al collo di Shawn.
- Chi era? Chiede curioso. Io alzo le spalle.
- Mio fratello che deve rompere sempre. Lui alza le spalle e continuiamo a ballare.
Vado a prendere da bere e trovo Martina da sola.
- Che succede? Lei alza il volto.
- Niente. Risponde lei secca.
- Sono donna anche io, so che niente non significa mai niente. Lei sospira.
- Aaron ha provato a baciarmi, ma ho evitato, non sono brava in queste cose, è la prima volta. Io le sorrido.
- Martina, quel ragazzo è pazzo di te da tre mesi, ogni volta che parlavo di te a scuola gli brillavano gli occhi, anche per me con Shawn è stata la prima volta, ma non ho avuto paura, so che mi ama e non mi frega se non so baciare. Lei annuisce.
- Guardalo, è seduto lì da solo pensando a cosa abbia fatto di sbagliato, va da lui. Lei sorride e si avvia verso lo sconsolato. Vedo in lontananza lei che prende il suo volto e lo bacia. Mi avvicino al tavolo soddisfatta per prendere del ponce, mentre allungo il braccio sento il fiato di qualcuno sul collo, prego sia Shawn, ma ho paura che non sia lui. Mi alzo di scatto per andarmene, ma il mio braccio viene bloccato. Incrocio quei fanali azzurri, riconoscibili a chilometri di distanza, sta volta sono rossi, come le sue guance. Deve aver bevuto qualcosa. Provo a liberare il mio braccio invano, ma la presa e troppo forte.
- Non ti diverti piccola? Ti faccio divertire io allora. Io provo ad urlare, ma la sua mano fa pressione sulla mia bocca. Il mio incubo più grande sta per succedere, le mie gambe tremano mentre vengo strattonata fuori dalla palestra diretti verso il bagno. Il mio telefono vibra e Nash se ne accorge. Lo prende.
- Shawn? Mh sarà preoccupatissimo, dov'è la sua principessina?
Un'altra vibrazione.
- Tranquillo tra qualche minuto avrò fatto. Le lacrime iniziano a sgorgare senza sosta. Provo a sbattere la testa contro il muro. Libera la mia bocca. Non ho più la forza di gridare, così mi metto in ginocchio.
- Nash, ti prego, ti supplico, no. La mia voce non riesce neanche ad uscire dalle pareti del bagno. È tardi per me, inizio a pensare che forse morire sarebbe stato meglio. Sento le sue mani sulla mia schiena, la zip viene aperta. Continuo a sbattere la testa contro il muro, una, due, dieci volte, quando alla quindicesima inizio a isolarmi dai rumori esterni, le orecchie iniziano a fischiare e la vista a farsi sfocata, sento solo una porta sfondata, le grida di Nash, poi il buio.

***

Apro gli occhi, tante persone, troppe stanno su di me a fissarmi. Io mi guardo attorno confusa, quando riesco ad incontrare i suoi occhi, alla mia destra Shawn a reggermi la testa. Vedendo i miei occhi aperti sorride malinconicamente.
Mi trovo in infermeria, con Shawn, Aaron, Cameron, Carter, Matt, Martina, Elena, Alaska e Gigi.
Cerco di alzarmi, ma la testa fa male, come se l'avessi sbattuta.
- Giulia, scusami. Shawn mi abbraccia.
- Dovevo rimanere con te. Io non capisco, fino a quando delle immagini ripercorrono la mente.
- Shawn, non è colpa tua. Lui stringe la mia mano.
- Quel bastardo. Gigi ha la rabbia negli occhi, per lei è come un flashback. Lauren aveva passato le stesse cose.
Qualcuno apre la porta, i miei occhi non riescono a focalizzare bene la figura.
- Giulia, mi dispiace. Riconosco subito la voce di Taylor. Gigi alza di colpo la testa, inizia a piangere, ma i suoi occhi bruciano di rancore.
- È colpa tua, tua, tua se è morta, guarda cosa le hai fatto, ora non c'è più per colpa tua. È fuori di testa per la rabbia, sta rivivendo quello che successe a Lauren, è convinta che io sia Lauren, devo fermarla, ma non posso.
- Gigi, che stai dicendo? Giulia non è morta. Urla Elena cercando di placarla.
- Giulia? Che c'entra Giulia, la mia migliore amica è appena andata a causa tua. Taylor si guarda attorno spaventato, Gigi prende la lampada e prova a lanciarla, ma io la fermo.
- Gigi, è tutto a posto, sono qui, Taylor non mi ha fatto del male, è stato Nash. Lei si siede e scoppia in singhiozzi.
- Vattene via, sparisci. Urla lei un'ultima volta, prima di cadere in un silenzio tombale.

Understand - Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora