20- Bye bye Canada

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- Come fai a dire sempre cose così belle che riescono sempre a tirarmi su? Chiedo poggiandomi sulla sua spalla sinistra.
- Non lo so, è come quando scrivo canzoni, escono naturalmente. Ho in mente una canzone, in realtà ho cominciato a scriverla però non riesco a darle un titolo, sono indeciso tra A little too much e The fog will crear up. Io ci penso qualche secondo.
- Secondo me A little too much è più orecchiabile come titolo. Lui annuisce guardando il nulla.
- Di che parla? Chiedo curiosa dopo qualche secondo di silenzio.
- No! È una sorpresa! Io alzo gli occhi ale cielo e sbuffo.
- GIULIA, SHAWN È PRONTA LA CENA! Urla Cameron dall'altra parte del bosco. Mi alzo per potermi dirigere verso di loro, ma i in qualche secondo mi ritrovo con le gambe a penzoloni in braccio a Shawn.
- Ma che ti prende? Lui alza le spalle e mi sorride.
- Tutti dicono che non sono romantico, allora ecco la dimostrazione. Io corrugo le sopracciglia.
- Tu non devi dimostrare niente a nessuno. Sono io che devo sapere che sei romantico, non gli altri. E tu Shawn lo sei. Tanto.
Abbasso gli occhi verso la maglia dove è puntata la mia spilla. Lui la tocca.
- Ma non la scordi mai? Mi chiede sorridendo.
- È la prima cosa che faccio la mattina. Gira attorno a se stesso, facendo girare me e la mia testa.
- Hey, anche io voglio qualcosa che mi faccia pensare a te la mattina.
- Il sole, io sono stupendamente bella come il sole, affacciati all'aperto e mi pensi. Lui scuote la testa ridendo.
- Ti piace perché è carina? Ti piace perché è simpatica? No mi piace perché e deficiente. Sorrido e faccio un occhiolino imbranato.
- Aspetta, staresti insinuando che io non sono carina e simpatica? Chiedo cambiando espressione, ma ridendo dentro di me. Lui entra nel panico.
- Si che lo sei, non- non intendevo in quel senso, ceh, capisci. Io alzo gli occhi al cielo e gli sorrido.
- Hai visto? Sto già meglio, grazie Shawn. Lui mi bacia la fronte e mi sorride.

***

Ceniamo tranquillamente e ci dirigiamo verso le tende per andare a dormire, Laura si avvicina verso di me, io ho paura di quello che possa dire, ha appena scoperto di avere un gemello, non starà molto bene.
- Giulia, io. Le prendo le mani e le stringo.
- Lo so. Lei mi guarda stranita, ma io non ci faccio caso e la abbraccio con apprensione.
- Ehm grazie, ma stavo per chiederti dove io debba dormire. Mi gelo due secondi consapevole della tremenda figuraccia che ho appena fatto. Lei lo nota e si avvicina.
- Non ti preoccupare, un abbraccio ci voleva. Io le sorrido imbarazzata come non mai.
- Ehm, Cameron avrà un altro lenzuolo, chiedi a lui. Lei annuisce e si allontana, mentre io scelgo il luogo dove scavarmi la fossa per l'imbarazzo.
Racconto a Shawn l'accaduto, il quale scoppia in una risata che mi fa venire voglia di scavare sul serio quella fossa.
- Senti, tu non fai figuracce ogni tanto? Chiedo a braccia incrociate.
- Si, ma lascio il primato a te. Io mi sbatto il palmo della mano contro la fronte e mi infilo sotto le coperte assieme a lui. Mi addormento subito, come ho già detto sono la migliore a dormire.
Mi sveglio per bere un po' d'acqua, ma mi sorprende il fatto che nessuno sia in tenda. Scuoto Shawn preoccupata. Stropiccia gli occhi e si alza.
- Che succede? Sbadiglia ancora tra il sonno e la veglia.
- Che succede? Guardati attorno. Lui porta le mani ai fianchi confuso.
- NON C'È NESSUNO. Aggiungo ansiosa.
- Giulia, c'è qualcosa che non quadra.
- E se fosse successo qualcosa di grave? Inizio a camminare nervosamente per la stanza, avanti e indietro.
- Usciamo a vedere se sono fuori. Dice Shawn. Usciamo dalla tenda, ma niente, il silenzio più totale, forse troppo silenzio per un bosco.
- Giulia, questa cosa mi puzza. Io non faccio caso a ciò che dice e continuo a camminare con la torcia del telefono accesa.
Sento il rumore di un ramoscello spezzato a terra, mi giro di scatto verso la fonte.
- Hai sentito? Ansimo preoccupata.
- No. Risponde preoccupato quanto me.
Arriviamo sotto un albero, ed ecco che tutti vengono fuori, dietro dei cespugli urlando, facendomi gridare così forte da far spaventare anche loro. Shawn che mi stringe le spalle per lo spavento.
Rimaniamo qualche istante immobili con gli occhi chiusi, quando qualcuno mi poggia la mano sulla spalla.
- Ci siete cascati! Urla Alaska. Quella ragazza vuole morire precocemente.
- Non avete niente di meglio da fare che farci spaventare.
- Diciamo di no, eravamo annoiati e non riuscivamo a dormire. Io finalmente riprendo coscienza.
- Ma Laura? Chiedo cercandola. Loro alzano le spalle, ma dopo spostano lo sguardo dietro le nostre spalle, così mi giro.
- Ma che diamine è successo? Perché urlavate tutti? Chiede Laura assonnata.
- Degli idioti hanno deciso di spaventarci, ma tu hai dormito comunque. Risponde Shawn.
Lei guarda i ragazzi confusa. Poi alza le spalle e torna in tenda, così la seguiamo tutti.
- Comunque è stata un'idea di Alaska. Io fingo un sorriso e stringo il braccio di Shawn, che capisce.
- Per piacere non commettere un omicidio, in galera dovresti vestirti di arancione e l'arancione fa schifo. Io lo guardo confusa, mentre continuiamo a camminare verso la tenda.

***

- BUONGIORNO! Cameron inizia ad urlare di prima mattina, stropiccio gli occhi ancora incrostati e mi alzo.
- Oggi varchiamo lo stato! Sbadiglia Gigi. Io prendo la mia solita lattina di tè al limone, mentre Shawn riempie la sua tazza di Harry Potter con il latte freddo.
Mi infilo i soliti jeans, mentre tutti stanno oramai fuori dalla tenda tranne Shawn, che si avvicina e mi dà una pacca sul sedere. Mi alzo di botto.
- Ma sei scemo? Lui alza le spalle e sorride.
- No, solo felice di avere questa statua greca come fidanzata. Io abbasso lo sguardo e punto gli occhi alla mia lieve pancetta.
- Se le state greche mangiavano pizza e bevevano coca cola allora SÌ sono una statua greca. Lui alza gli occhi al cielo.
- Tu sei magnifica, sta zitta. Io gli stringo la mano mentre usciamo.
- Anche tu. E hai un sedere magnifico Shawn, dovresti dargli un nome, che ne dici di Larry? Lui alza le spalle e annuisce.
- Che vada per Larry! Infiliamo tutto di nuovo nel bagagliaio e successivamente saliamo in auto.
- Ragazzi siete pronti? Salutate il Canada! Noi facciamo cenno con la mano verso i finestrini.
Che Dio me la mandi giusta e che tutto si sistemi.

Understand - Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora