1- First Day of School

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- Sì Draco, baciami. Io mi avvicino al biondo che mi stringe a se.
- Giulia. Dice lui. - SVEGLIATI È TARDI, ELENA È GIÀ QUI. Cos? Draco non avrebbe detto questo, posso capire "mio padre lo verrà a sapere" ma non questo. Apro gli occhi consapevole del fatto che quel sogno non si ripeterà mai più. Mi lego i capelli come al solito, i miei capelli rossi arruffati staranno sempre attorcigliati in un "grazioso" chignon. Mi vesto di fretta e restauro la mia faccia disastrata. Comunque, salve, sono Giulia, ho quattordici anni e oggi è una giornata di merda. PRIMO GIORNO DI LICEO. Ew. Dopo essermi resa decente scendo le scale per fare colazione e trovo Elena, mia moglie aka la mia migliore amica, già con la bocca stracolma di cereali.
- Giorno. Ansimo ancora assonnata.
- GIORNO. Pronte per il grande giorno? Mia madre è più gasata di me ed Elena messe assieme.
- No. NO. Io non voglio fare la matricola, ci sfotteranno tutti. Borbotta Elena.
- Concordo, PERÒ ci sono ragazzi carini, che, se non fossimo due cretine timide, potrebbero venirci dietro. Io cerco di rianimarla ma fallisco.
- Tu almeno sei figa, io sono una patata con le gambe. Io la guardo storta e alzo gli occhi al cielo.
- Se una ragazza alta un metro e sessantacinque, con i capelli ricci e rossi, il naso all'insù coperto di lentiggini e un occhio castano e uno nero è figa, bene, tu sei cieca. Prendiamo gli zaini e salutiamo mia madre e saliamo in auto con mio padre il quale inizia un discorso di trenta minuti sul suo primo giorno di scuola. Arrivati. NO NON VOGLIO. Io sono ancora in tempo per scappare, ma Elena mi prende per un braccio. Varchiamo la porta e mi salgono i conati di vomito mentre ci dirigiamo verso la segreteria.
- Salve noi siamo nuove e- dico ma vengo interrotta da qualcuno alle mie spalle.
- Giulia ed Elena giusto? Una ragazza viene verso di noi con troppa gioia per i miei gusti, anche per i gusti di Elena che alza gli occhi al cielo.
- Io sono Pam! Benvenute alla Nerwhood High School di Ontario! Venite con me, vi mostro i vostri armadietti. La seguiamo piene d'ansia.
- Oh che fortuna! Avete gli armadietti vicini! Noi due la guardiamo felici, posso tirare un sospiro di sollievo!
- Questi sono i vostri orari, per il primo anno saranno uguali, quindi sarete in classe assieme. Io ora vado, ci vediamo dopo le lezioni per il tour della scuola! La salutiamo e iniziamo a ridere nervosamente.
- Prima ora... Inglese, ahh menomale relax! Entriamo nell'aula e ci sediamo di fianco alla finestra, un mucchio di ragazzi confusi come noi prendono posto mentre l'insegnante varca la porta.

***

- Carina la prof, non è stato noioso dai! Sussurra Elena mentre varchiamo la porta dell'aula. Le ore di lezione passano velocemente, è il primo giorno di scuola e tutti i professori chiedono sempre le stesse domande sulle vacanze estive. Arriva ora di pranzo. Questa è la parte che temo di più. Dove ci sediamo. Oh mamma. Prendiamo posto ad un tavolo ancora vuoto, ma non credo potessimo fare errore più grande, un gruppo di cheerleaders viene con aria minacciosa verso di noi, seguite da cinque giocatori di hockey.
- Ehm, novelline, avete iniziato l'anno male. Alzate i culetti, prima che non abbiate scelta. Una biondina mi guarda con occhio di sfida.
- S-scusateci, dai Giulia alziamoci. Elena mi dà una gomitata, ma io resto immobile mantenendo il mio sguardo contro quello della tipa.
- Ehm, scusa, non avevo letto "oche" sulle sedie. Un OHHH generale si espande per tutta la sala e noto lo sguardo di un ragazzo addosso. Lo incrocio, due occhi color nocciola mi stanno fissando. Mi giro di spalle e prendo il mio vassoio per spostarmi. Un gruppo di ragazze ci fa segno di sederci.
- Non ti conosco, mi piaci. Io le sorrido un po' spaventata.
- Nessuno ha mai risposto a Gigi e per essere una novellina hai coraggio! Dice un'altra ragazza con tratti orientali. Io ed Elena ci sediamo.
- Io sono Giulia comunque e lei è Elena. Mi presento prima di ingozzarmi di pizza.
- Io sono Rita. Dice la prima ragazza che ha parlato. Lei è Nora, Katherine e Alaska! Sono tutte molto simpatiche, non male come primo giorno.
- S-scusate, ma chi è il ragazzo castano biondo che sta seduto vicino all'oca? Chiede Elena sempre timidamente.
- Tesoro, perdici mano, Cameron, fuori uso, proprietà privata di Gigi, guai chi lo sfiora. Elena mette il broncio ironicamente e continuiamo a mangiare.
Le lezioni sono finite, così ci dirigiamo verso la segreteria in attesa di Pam.
- Ragazze! La sua voce squillante mi fa fischiare le orecchie.

***
- In fine questa è la palestra, dove le cheerleaders e i giocatori si allenano. Entriamo e sento di nuovo quegli occhi su di me.
- Pam! Com'è la vita? Lui si avvicina a noi.
- È chi sono queste? Chiede con quell'aria da sbruffone.
- Sono nuove. Lui guarda ancora me.
- Ehm si, il giro è finito possiamo andare. Io mi volto, ma qualcuno mi blocca.
- Non volete vedere gli spogliatoi? Succedono cose interessanti con me lì dentro. Mi guarda con aria ammiccante, io tiro il braccio via.
- Non oggi, ma se vuoi domani ti faccio fare un giro turistico di "quel paese" okay? Il mio sguardo carbonizza il suo.
- Se ci sei tu ci sto. Io sospiro e me ne vado.
- Shawn, smettila, è piccola! Sento ancora le voci in lontananza.
- Una piccola stronzetta. Questa è Gigi, la riconosco.
- È stronzetta perché è più figa di te Gigi? Quindi si chiama Shawn questo qui. Aspe io sono figa? Ma la gente ha problemi.
- Allora, il moro è interessato. Dice Elena con sguardo ammiccante.
- Il moro è un cretino. Fermo subito le sue fantasie.
- Ma è carinissimo! Insiste lei.
- Ma comunque un cretino. Ribatto.
- Ah, MA ALLORA SEI D'ACCORDO SUL FATTO CHE È CARINO. Okay ha vinto, uno a zero per lei.
- Zitta e cammina vah. Ci avviamo verso casa a piedi. Effettivamente è carino, ma mi sta altamente sulle scatole. È un cretino. Mentre continuiamo a camminare una notifica fa vibrare il mio telefono.
* Shawn Mendes just followed you*
- Mendes? Spagnolo? Chiede Elena, che non è capace di farsi gli affari suoi.
- No, portoghese. Le rispondo io secca.
- MA CHE RAZZA DI STALKER SEI?
- C'è scritto qui, deficiente. Ma come mi ha trovata su Instagram? Chiedo confusa.
- Ah se è interessato troverebbe anche il tuo codice fiscale. La guardo esasperata mentre entriamo in casa.
- GIULIA, ELENA COM'È ANDATA? Mia madre ci abbraccia e le raccontiamo la giornata.
- Gigi, un nome una garanzia, l'ex di tuo padre si chiamava Gigi. Io ed Elena ridiamo e lei dà un pizzicotto a mio padre che scatta all'attento.
Elena cena con noi e dorme da me. Dopo essermi fatta la doccia mi stendo sul letto. Mi addormento in circa sei secondi. È un'abilità! C'è chi sa ballare, chi disegnare e chi sa dormire.

Understand - Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora