7; Lydia

1.8K 194 100
                                    

▬

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Thea e Scott.
Scott e Thea.
Sposati, e magari con un bel marmocchio a farli compagnia.

E io che in un angolo remoto della mia mente speravo di poterlo ritrovare, di riabbracciarlo e di baciare quelle labbra che tanto avevo agnognato negli ultimi sedici anni. Che povera illusa del cazzo.

Potevo ufficialmente affermare che il mio mondo si stava sbriciolando velocemente, per ogni cosa buona che facevo ce n'era sempre una conseguenza disastrosa.

Tutte le cose belle della mia vita non erano destinate a rimanere tali per sempre: papà aveva un tumore e Madler non aveva la forza di curarlo, Scott era sposato con Thea e nè io nè lui conoscevamo l'identità di nostra figlia.

Mi chiesi cosa sarebbe accaduto se solo non fosse successa una di quelle cose. Scott sarebbe restato qui e io potevo vivere la mia vita insieme a lui con la nostra bambina, che doveva avere circa sedici anni. Papà magari non si sarebbe mai ammalato e chissà, forse avrebbe trovato una donna da amare come aveva amato la mamma più di trentaquattro anni fa. Thea e Scott non si sarebbero mai sposati e Venus avrebbe smesso di organizzare feste anche solo per l'anniversario del frigorifero. Fred non avrebbe più fatto battute sessiste, Desiree sarebbe andata a lavorare in un bordello e Amanda avrebbe vissuto continuando a spiegare nozioni di storia dell'arte.
Sarebbe stato tutto perfetto.

Mi pentii subito di essermi precipitata giù dal locale, dove almeno si stava al caldo: fuori imperversava una tempesta. Le nuvole oscuravano tutto e era difficile capire che ore fossero. Ai pochi che avevano l'ombrello era volato via o si era storto in una posizione innaturale. Ma perché avevo deciso di farmi una passeggiata a piedi proprio quel giorno?

«Vaffanculo.» Sbottai con la voce rotta che nascondeva i singhiozzi, senza rivolgermi a qualcuno in particolare. Il mio vestito era ormai zuppo, ma non potevo far niente se non che dirigermi a casa.

Non si vedeva molto con tutta quella pioggia, e la mia vista peggiorava dato che i miei occhi erano pieni di lacrime. Ma urlare «Vaffanculo» all'universo non sarebbe riuscito a colmare il vuoto che provavo dentro. Da quando Sheri aveva menzionato il matrimonio di Scott e Thea era come se non avessi più un cuore, che dentro di me ci fosse il nulla. La mia mente, il mio cuore, la mia vita erano senza senso.

Era strano sapere che Scott era lì, nella stessa città dove eravamo cresciuti, ma sembrava comunque troppo distante.
Torna da me, pensai. Ti prego, torna da me.

Non ci vedevo niente, ma decisi di incamminarmi verso destra facendomi guidare dal mio senso dell'orientamento.

E ovviamente non facevo in tempo a muovere il piede che andai a sbattere contro una donna, facendole rovesciare la borsa dall'aria costosa su una pozzanghera.

«Mi scusi tanto...» Dissi, ma la donna parlò più velocemente di me.

«Vaffanculo, puttana. È una borsa di Karl Lagerfeld, lo sai? Me l'ha regalata proprio lui per il mio compleanno!» Esclamò isterica la donna. Nella sua voce riconobbi qualcosa di familiare, come un'eco che mi rimandava al passato.

Mi piegai per poterla aiutare, e mentre raccattavo il contenuto della borsa studiai meglio la donna. Minuta, capelli di un biondo sgargiante, indossava un cappotto nero anch'esso dall'aspetto costoso e aveva il cappuccio calato sulla testa. Portava la fede al dito ma non c'era traccia di suo marito. Intuii che probabilmente stava andando ad un incontro segreto con un amante.

Raccolte le cose e la borsa, la donna alzò la testa.
E la riconobbi.

«Thea?!» Esclamai.

Lei mi scrutò per qualche secondo, poi sbarrò gli occhi. «Lydia?!»

Difficile dire cosa mi passava per la mente in quel momento. Una parola però echeggiava sempre di più alla vista di quella che un tempo era stata una mia amica: puttana.

«Non ti eri trasferita?!» Obbiettò lei.

«Sì, e tu ti sei sposata.»

Lei incrociò le braccia. Come sempre, appariva perfetta. «Già, mi sono sposata, e indovina con chi? Scott. Dicevi tanto che non mi amava, ma alla fine chi è che aveva ragione di noi due? Adesso ho una vita perfetta, Lydia. Io e Scott siamo molto intimi.» Calcò molto su quella parola.

Se prima ero distrutta, adesso non c'erano nemmeno più le macerie di quella che un tempo era una ragazza felice e senza pensieri.

Thea recuperò la sua borsa e se ne andò a testa alta.

«Vaffanculo.» Urlai, con tutta la forza che avevo in corpo.

***
questo capitolo fa cagare, lo so.

DaughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora