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Sheri se n'era andata subito dopo che Amanda aveva finito il racconto di ciò che era successo sedici anni fa.
Mi sentivo strana. Insomma, avevo incontrato mia figlia per puro caso e lei mi aveva addirittura parlato di suo padre, ignara di quel piccolo dettaglio.
In un'altra situazione avrei riso fino a non riuscire più a respirare, ma in quel momento non sapevo proprio quali emozioni provare.
Dovevo essere felice perché finalmente mia figlia aveva scoperto la verità?
Preoccupata per la sua reazione?
Comprensiva?Me la cavai stando in silenzio, assumendo un'espressione che non dimostrava nulla, quella che si sarebbe potuta identificare come una poker face, come la canzone di Lady Gaga.
Fu papà a parlare. «Wow.» Fu tutto quello che uscì dalla sua bocca. Ripensai che lui non sapeva tutta la verità, non aveva mai sentito parlare della proposta di Amanda e quindi fu una rivelazione anche per lui.
Lo guardai negli occhi, dentro il quale vi trovai una specie di cupo risentimento. Capii al volo che non era arrabbiato, nemmeno contrariato, ma ciò non mi fermò dal chiederlo per avere una risposta non tanto nelle parole, bensì nel tono della voce.
«No, Lydia, non sono arrabbiato. Sarebbe successo comunque.» Rispose lui, sincero in tutto e per tutto.
Amanda, che prima aveva parlato e parlato a Sheri come se fosse una sua alunna, se ne stava zitta a fissare il legno del tavolo con la mano che sorreggeva la testa. Papà le prese l'altra mano, la quale vagava disegnando le varie insenature del tronco, la strinse nella sua facendole alzare lo sguardo e i loro occhi — entrambi azzurri — si incontrarono. La mia ex professoressa aveva un'espressione tenera mentre papà era come se le accarezzasse i lineamenti con lo sguardo. Non avevo mai visto quello sguardo dipinto negli occhi di mio padre, nemmeno quando vedeva le foto della mamma.
Nonostante fossi sua figlia e Amanda un'estranea, in quel momento mi sentii io l'intrusa. Amanda Leithold aveva tessuto, in quel pomeriggio in cui erano usciti insieme lei e mio padre, la tela di un legame indissolubile che io avevo pazientemente creato in trentaquattro anni di vita.
Una frase balenò nella mia mente come un fulmine a ciel sereno: certi legami, certi amori, prerompono così velocemente da bruciare ogni limite e ostacolo che solo il tempo sarebbe capace di oltrepassare.
Era una frase della mamma.
Feci per alzarmi e andare in salotto lasciando i due piccioncini soli, ma subito Amanda rizzò lo sguardo verso di me.
«Lydia.» Disse. «Ho pensato ad una cosa. Se adesso Sheri sa la verità, è il momento di dirla anche a Scott.»
Sbarrai gli occhi. «No, no, la prenderebbe malissimo! Meglio aspettare un po'.»
Si intromise mio padre. «La verità è stata nascosta per sedici anni. Non pensi sia un tempo abbastanza lungo?»
Aveva ragione. Tristemente, aveva ragione. Sedici anni di bugie erano una tortura.
Sospirai. «Va bene.»
*
Parcheggiai la macchina al solito posto, nel vialetto. Io e Amanda scendemmo sbattendo le portiere nello stesso momento, come una coreografia. Papà era voluto rimanere a casa, giustificandosi dicendo che era una cosa che dovevamo fare solo noi due.
Citofonammo e al posto di una qualsivoglia cameriera venne ad aprirci direttamente Scott.
Il mio cuore fece una capriola. Indossava un abito di tweed che non faceva assolutamente pensare alla sua elevata classe sociale e in mano aveva una tazza di caffelatte. Mi guardò e sorrise, non feci in tempo a dirgli nulla che le sue labbra accarezzarono le mie. Ricambiai il bacio, ma mi sentii un'idiota a fingere che andasse tutto bene.
«Scott, io e Amanda dobbiamo dirti una cosa.»
Solo adesso sembrò accorgersi che la nostra prof ci stava guardando con le braccia incrociate. Da dietro di me, Scott mi prese i fianchi e mi diede piccoli baci sull'incavo del collo, poi salutò Amanda.
«Amanda, come stai? Accomodatevi.» Ci fece strada e ci portò in salotto, dove Amanda si lasciò cadere su una poltrona e io restai in piedi, nervosa.
«Ditemi tutto.» Disse Scott, appoggiando la sua tazza su un tavolino.
Amanda fece per parlare, ma io la zittii con lo sguardo. Se Scott avesse dovuto per forza sapere di essere padre, glielo avrei detto io.
Trassi un bel sospiro e iniziai a raccontare.
***
-2.
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Daughter
Short Story✔︎ | ❝Ho smesso di cercarti, ma non di volerti.❞ Dove Lydia, ormai trentaquattrenne, cerca di riaggiustare tutto ciò che era andato storto nella sua vita, a cominciare dall'amore. © oiieah sequel di mum, se non volete spoiler leggete il primo libro;...