Era quasi il tramonto: il sole, sempre più simile ad una sfera infuocata, si faceva lentamente più vicino alla linea dell'orizzonte, pronto a sparire oltre essa, lasciando spazio alla notte.
-... Dài, mamma, vieni! Non manca molto, ormai!-la spronò Rosie, lanciando uno sguardo verso il cielo tinto di rosso, e correndo verso il margine della scogliera, i capelli sciolti scompigliati dal vento, gli occhi brillanti.
La madre le corse dietro e, seppur ansimante, la raggiunse.
-Rosie, mi vuoi spiegare, una buona volta, cos'è tutto questo mistero?? Si puoi sapere a cosa non manca molto??-Non ottenendo risposta, la incalzò nuovamente.-Mi devi ancora parecchie spiegazioni! Prima sparisci nel cuore della notte... E su questo, signorina, ci torneremo in seguito, stanne certa...
Le scoccò un'occhiata severa, ma Rosie, di nuovo, se ne accorse a malapena: il suo sguardo, infatti, era già piantato verso l'orizzonte. Sentì, infatti, solo una parte della frase successiva.
-... Grazie a Dio Sherlock mi rassicura che stai bene e che sei con lui "in missione", ma anche lui non si degna di specificare che diavolo significhi!
-Vuoi dire che lo zio non te l'ha detto? Neppure una parola?? -Rosie, stavolta, si voltò di scatto verso la madre, molto sorpresa. Era vero, era stata lei stessa a pregare lo zio di non rivelarle ciò che avevano vissuto in quei pochi giorni; ma non credeva che avrebbe taciuto proprio del tutto!
Mary scosse la testa.
-Non nei dettagli, no. Ha solo detto che era la missione più importante della sua vita...-Tacque, d'improvviso, pensierosa, mentre sul suo volto si faceva largo un'espressione malinconica. -In effetti, ho creduto che potesse essere... Ma non credo che sia quello che penso... quello è impossibile...
Rosie si ritrovò a sorridere, passandole un braccio intorno alla vita.
-Sai, mamma... Tanto tempo fa, un uomo molto saggio, mi disse una cosa che non ho mai dimenticato: "Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità."
La madre sollevò ironica un sopracciglio.
-L'ha detto Sherlock, vero?
Rosie scoppiò a ridere, annuendo.
-Sì, esatto. Ora, mamma,
aspettiamo. Aspettiamo il nostro ospite...
Senza aggiungere altro, si voltò verso il mare, in attesa. Mary fece lo stesso, anche se lanciò alla figlia un'ultima occhiata interrogativa.Un ospite molto speciale... pensò Rosie, fuori di sé per l'agitazione, stringendo le mani l'una nell'altra per impedire che le tremassero.
All'improvviso, un lampo di luce verde si impennò nel cielo. E, insieme ad esso, una nave apparve dal nulla, poco lontana dalla loro costa.
Mary, subito, trattenne il respiro, e si portò una mano alla bocca, attonita e incredula, voltandosi poi verso Rosie, chiaramente alla ricerca di una spiegazione.
Rosie, però, ancora una volta, non si girò neppure, ma sorrise, e già lacrime di gioia premevano per uscirgli dagli occhi, puntati solo sulla nave che aveva appena attraccato.---
La Hope gettò l'ancora di fronte alla piccola isola di Northumberland: e il suo capitano, John Hamish Watson, scese.
O forse, è più corretto dire che si lanciò giù dalla nave con una cima ancora prima che la sua prua toccasse la spiaggia, per poi correre come un ossesso su per la piccola salita che conduceva alla scogliera.
Ancora non poteva crederci... non riusciva a crederci. E soprattutto, non riusciva a spiegarsi come fosse potuto accadere. Ma era tutto vero. Meravigliosamente vero.
La maledizione era stata finalmente spezzata; lui e il suo equipaggio erano tornati ad essere liberi.
A ulteriore conferma che era accaduto sul serio, e che non fosse solo un sogno, si fermò a metà della salita e chiuse gli occhi, riprendendo fiato; poi si posò, per l'ennesima volta, una mano sul petto. E lo sentì con estrema chiarezza, dopo non aver sentito altro che silenzio per più di dieci lunghi anni: il suo cuore. Che batteva. Vivo e reale.
Sorrise.
E ricominciò a correre.Rosie fu la prima a scorgerlo, e non perse un secondo.
Gli corse incontro, buttandogli le braccia al collo, cercando in tutti i modi di non scoppiare a piangere.
Suo padre la strinse a sé con forza, in volto un sorriso luminoso.
Ma la prima cosa che Rosie fece, fu quella di appoggiare una mano sul petto del padre. E quando sentì battere il suo cuore, la sua gioia fu completa. Lo strinse ancora, stavolta ridendo e piangendo allo stesso tempo.
Finalmente, anche Mary li raggiunse, ancora colma di incredulità, gli occhi lucidi, ma preda anche lei di una gioia incontenibile. La prima cosa che fece fu premere le labbra su quelle del marito, in un bacio che pareva non aver mai fine.
Si strinsero poi di nuovo tutti insieme, l'uno all'altro, in lacrime, incapaci di dire una sola parola.
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Life as a pirate
ФанфикRecensita su 13 Reasons Why I Love It [@FanfictionIT] ~Sherlock Fanfiction~ ~#1 in Johnlock~ ~#445 Fanfiction 24/04/2018~ ~#156 Fanfiction~ Tortuga, Anno Domini 1632 John Watson, ex ufficiale della Marina Britannica, affoga i suoi dispiaceri in una...