Due anni dopo
Il primo ufficiale John Watson si appoggiò alla ringhiera della Perla Nera, inspirando a pieni polmoni e con un sorriso sulle labbra l'aria salmastra, mentre una piacevole brezza gli scompigliava i capelli e gli rinfrescava il viso.
Era una di quelle giornate in cui il mare era particolarmente in buona, nè troppo piatto nè troppo movimentato; l'equipaggio non doveva dunque faticare troppo per condurre l'imbarcazione: infatti notò qualche membro della ciurma, che si trovava sul ponte, intento ad attività non proprio nautiche, come un pisolino o una partita a dadi. Ma non se la sentì di riprenderli: dopotutto, non avevano alcuna impresa in programma al momento, e dopo la loro ultima scorribanda- avvenuta non più di tre giorni prima-si meritavano un po' di riposo.Quello stato di totale quiete venne improvvisamente interrotto da un rumore di passi pesanti sul pontile, seguito da un ringhio.
-Noia. Noia. NOIA.
Si voltò, ridacchiando sommessamente.
-Buongiorno anche a te, Sherlock-disse, volgendo lo sguardo verso il suo capitano.
John faceva parte della sua ciurma ormai da due anni: non era dunque la prima volta che lo vedeva comportarsi in quel modo. Tutto l'equipaggio approfittava di ogni momento di tranquillità per rilassarsi: Sherlock no.
Lui odiava la tranquillità.
Tra l'altro, il fatto che pelle del pirata non fosse così scurita dal sole-come aveva notato fin dal loro primo incontro-aveva trovato la sua risposta quasi subito dopo il suo arruolamento. Sherlock, infatti, a parte durante gli incarichi, cedeva spesso il timone ad un membro della ciurma di nome Angelo, che era con lui da più tempo degli altri (e che ricopriva anche il ruolo di cuoco sulla Perla) per dedicarsi a studi di carte nautiche e ed esperimenti di ogni tipo nella sua cabina. Ma, sebbene queste due attività lo assorbissero per svariate ore, non erano sempre in grado di scacciare la noia che spesso e volentieri si impadroniva di lui.
-John, guardati intorno-si lamentò infatti, appoggiandosi alla ringhiera vicino a lui, un'espressione palesemente scontenta in volto.-Mare piatto come una tavola. Nessuna nave in vista. Non è snervante tutto ciò??
Watson si trattenne a fatica dall'alzare gli occhi al cielo: il suo capitano, a volte, riusciva ad essere così dannatamente melodrammatico.
-Sherlock... Ti ricordo che neanche tre giorni fa abbiamo abbordato una nave di contrabbandieri...
Il capitano, a quelle parole, assunse all'istante un'espressione da dignità offesa.
-APPUNTO!-esclamò, melodrammatico.-È successo tre giorni fa!! La noia mi sta logorando! Il mio corpo e la mia mente si ribellano al ristagno, dovresti saperlo!
Senza dare al biondo il tempo di replicare, alzò lo sguardo verso la coffa.
-Wiggins!!! Per l'amor di Dio, dimmi che avvisti qualcosa!-gridò, all'indirizzo della vedetta.-Qualunque cosa!!
-Mi dispiace, signore!-replicò Bill Wiggins, scuotendo la testa dispiaciuto.-Non c'è nulla.
-Dannazione!-ringhiò di nuovo capitan Holmes, aggiustandosi il cappello sulla testa con un gesto nervoso.A John, nonostante tutta quella inutile enfasi, dispiacque vederlo così irritato e frustrato: nutriva un grande affetto e gratitudine verso il suo capitano.
Dopotutto, era solo grazie a lui se era riuscito a tornare per mare. E, sempre grazie a lui, era riuscito a superare il dolore alla spalla, tornando a duellare quasi come una volta.
Gli aveva anche dato qualcosa di più, che un mero lavoro. I suoi genitori, infatti, erano ormai morti da anni, e i rapporti con Henriett, la sua unica sorella, non erano mai stati molto buoni: non sapeva neppure più dove vivesse, dopo che se ne era andata di casa; tutta la sua ciurma, quindi, era divenuta una sorta di famiglia, per lui.
Aveva dunque tutti i motivi per essere grato all'uomo che era diventato, a tutti gli effetti, il suo migliore amico.
Gli rivolse dunque un sorriso, cercando di sollevargli il morale.
-Una pausa ogni tanto ci vuole, capitano. Potremmo approfittarne per fare rifornimento. Se non sbaglio, siamo nelle vicinanze di Port Royal..Non aveva ancora finito di parlare, che la vedetta proruppe in un grido.
-Buone notizie, capitano! Vedo qualcosa!!
Gli occhi di Sherlock, subito, si accesero per l'entusiasmo.
-Cosa vedi, Wiggins?? È una nave di contrabbandieri?? Un'altra?? Noiosa, ma sempre meglio di niente...-aggiunse, rivolto al suo primo ufficiale.
-No, signore! Colori inglesi!-ribattè il ragazzo, cogliendo entrambi di sorpresa.
-Non sarà mica la Compagnia delle Indie Orientali, vero?-Stavolta la sua espressione si fece rabbiosa: tra lui e la Compagnia dire che non correva buon sangue era un eufemismo. Anche se, essendo un corsaro al servizio della Corona, di solito evitavano di entrare in conflitto diretto.
-No, capitano! Ma non riesco a riconoscere che nave sia!
Sherlock, a quel punto, afferrò dalla cintola il suo fidato cannocchiale, e lo puntò nella direzione indicatagli dalla vedetta: anche John volse lo sguardo, molto curioso.
La nave misteriosa era infatti ora finalmente visibile da tutto l'equipaggio, che pareva essersi risvegliato dal torpore; erano pur sempre pirati, dopotutto.
Il vascello in questione era uno dei più grandi e maestosi che John stesso avesse mai visto: non riusciva ancora, però, a scorgerne il nome.
Ma Sherlock sì, e trattenne a stento un'esclamazione sorpresa.
-Che mi venga...! John, preparati. Tra poco avremo visite-lo avvisò, abbassando il cannocchiale.
-Amico o nemico?-gli domandò lui, aggrottando la fronte.
Capitan Holmes ridacchiò, ma non rispose.
Finalmente, il vascello arrivò abbastanza vicino a loro; le sue ampie vele bianche erano appena gonfiate dal vento, e procedeva a velocità poco meno di crociera, senza troppa fretta; al vedere il nome inciso sulla prua, il biondo, dapprima, sgranò gli occhi e scosse la testa, incredulo: soffocò poi una risata-avendo solo in quel momento inteso la reazione del suo capitano alla sua domanda-mentre la Diogenes affiancava la Perla Nera.Mycroft Holmes.
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Life as a pirate
Hayran KurguRecensita su 13 Reasons Why I Love It [@FanfictionIT] ~Sherlock Fanfiction~ ~#1 in Johnlock~ ~#445 Fanfiction 24/04/2018~ ~#156 Fanfiction~ Tortuga, Anno Domini 1632 John Watson, ex ufficiale della Marina Britannica, affoga i suoi dispiaceri in una...