6.

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Rouge si svegliò con un leggero mal di testa e le labbra che sapevano di vino.
Si alzò dal letto e vide che Chuya era sparito, lasciandola nel silenzio di quella cella. Voltandosi vide  Yumeno che la fissava dalla stanza accanto.
<<Chuya-san è andato a parlare con Mori.>> Disse il bambino quasi meccanicamente.
<<Ha detto che tra poco ti libereranno.>>
Rouge annuì silenziosamente e ripensò alla sera prima, sorridendo non appena le venne in mente la definizione "bambino lagnoso".
<<Chuya ti fa ridere tanto.>> Rouge fissò Yumeno; il tono del bambino era quasi canzonatorio e lei non capì se fosse una domanda o un'affermazione.
<<Beh>> iniziò lei, leggermente in imbarazzo <<Sì, ieri ci siamo divertiti.>>
Lui annuì e si ritirò nel buio, con l'aria sorniona di qualcuno che sa qualcosa di scottante.
Rouge stava per richiamarlo, ma sentì dei passi in corridoio; si avvicinò alle sbarre e incrociò le braccia, pronta per essere liberata.
Mori sorrise non appena la vide. <<Spero che il soggiorno ti sia piaciuto.>>
Lei si limitò a sbuffare, col viso che era diventato una maschera di indifferenza.
L'uomo schioccò le dita e la porta si aprì di scatto.
Rouge uscì dalla cella e guardò il suo capo con aria di sfida, mentre lui ricambiava con uno sguardo beffardo.
<<Per oggi avrai la giornata libera.>>
La ragazza annuì, continuando a rimanere impassibile e se ne andò; non appena Mori fu alle sue spalle, tirò un lungo sospiro di sollievo.

Mori si aspettava la visita di Chuya; non appena entrò nel suo ufficio e vide il ragazzo, gli sorrise.
<<Buongiorno Chuya.>> Si sedette alla sua scrivania e fece accomodare l'altro davanti a sé.
<<Che ti serve?>>
Il rosso sostenne lo sguardo del suo capo e proferì con calma <<Non avrebbe dovuto rinchiudere Rouge vicino a Q.>>
<<Ah sì? E perché?>>
<<Beh, sappiamo quanto lui sia pericoloso e fuori controllo; avrebbe potuto farle del male.>>
Mori ghignò <<Dazai lo ha bloccato con i suoi poteri, quindi dubito sarebbe successo.>>
Chuya non demordeva.
<<Inoltre penso che Rouge non meritasse quella notte in cella. A tutti noi è capitato di perdere il controllo.>>
<<A te più di una volta, dico bene?>>
Chuya sussultó e il discorso che si era preparato mentalmente andò in frantumi; Mori aveva colpito il suo punto debole.
<<Il tuo potere ha dato non pochi problemi, non ricordi?>>
Il ragazzo si morse il labbro e una vagonata di ricordi della sua vita all'interno della mafia lo investì.
<<Il potere di Rouge è diverso dal mio.>> Insistette, ma Mori sembrava aver vinto quella battaglia.
<<Io penso che siano molto simili: entrambi forti, ma difficili da controllare e che spesso provocano danni.>>
Il sorriso era sparito dal volto dell'uomo. Rivolse uno sguardo di ghiaccio a Chuya e il suo tono divenne improvvisamente minaccioso. <<Sei nella mafia da anni, Chuya, e ormai dovresti sapere la regola più importante.>> La sua voce divenne un sussurro <<In questo lavoro non c'è spazio per i sentimenti.>> 

Il ragazzo si ritrovò fuori dall'ufficio in pochi secondi e rimase fermo a guardare il vuoto, con una crescente rabbia nel petto, che sfociò in un violento pugno nella parete. Mori aveva vinto; lo aveva nuovamente zittito, mostrando la sua superiorità.  Tentò di calmarsi facendo dei respiri profondi e alzò lo sguardo, vedendo Akutagawa che aspettava di entrare nell'ufficio.
Chuya trattenne l'impulso di schernirlo usando il termine "piagnucolone-gawa" della sera precedente e si limitò a chiedere <<Dov'è Rouge?>>
L'altro alzò le spalle <<Mori l'ha liberata, quindi probabilmente sarà da qualche parte in giro per la città.>>
Il rosso annuì e se andò, desiderando di vedere Rouge al più presto.

Rouge inspirò a pieni polmoni l'aria marina. Era  seduta su uno dei ponti del porto, uno dei suoi luoghi preferiti a Yokohama. Amava il rumore del mare, l'odore della salsedine, il silenzioso viavai delle barche e la freschezza dell'acqua.
Sospirò e chiuse gli occhi, con i piedi nudi che toccavano il mare e una valanga di pensieri la investì.
Si stava accorgendo che, da quando era nella Mafia, aveva legato particolarmente con Chuya e ciò, nonostante con lui si sentisse a suo agio, la spaventava. Anzi, quasi la terrorizzava.
Era spaventata da Francis, da cosa le sarebbe successo quando la verità -il suo essere nella Guild e tutte le bugie raccontare a Chuya- sarebbe venuta fuori. Non temeva solo per se stessa, ma anche per la sorte della Mafia e del suo partner.
Si specchió nell'acqua. C'era un modo per sfuggire, scappare a quella sorte?

<<Buffo che proprio a te piaccia così tanto il mare.>> Quella voce la raggeló. Si alzò di scatto e vide davanti a sé Francis che le sorrideva. <<Com'è stata la nottata in cella?>>
Rouge deglutí spaventata e cercò di rimanere il più indifferente possibile. <<Non male, non ero da sola.>>
Il suo capo si avvicinò al suo viso.
<<A proposito di questo, vorrei che evitassi l'alcol.>> I suoi occhi divennero di ghiaccio <<E soprattutto, niente legami con gli altri membri. Soprattutto Chuya.>> Sorrise come se le avesse detto qualcosa di normalissimo e se ne andò pacato; Rouge si ritrovò a respirare affannosamente. Sapeva il nome del suo partner, sapeva che avevano bevuto insieme e della loro amicizia. Sapeva tutto.
Un'altra voce la chiamò, stavolta una voce familiare. Chuya si avvicinò correndo a lei.
<<Higuchi mi ha detto che eri qui e...tutto okay?>>
La ragazza tentò di ricomporsi e sorrise <<Sì, avevo solo bisogno di aria fresca.>>
<<Chi era quell'uomo?>>
Rouge realizzò che parlava di Francis. <<Oh, nessuno, mi aveva scambiato per un'altra.>>
Chuya annuì e rimase alcuni secondi in silenzio poi si decide a parlare.
<<Anche io la prima volta ti ho scambiato per un'altra persona.>>
<<Ah, sì? E chi?>>
<<È stato tanto tempo fa>> sospirò Chuya. <<Forse non la conosci nemmeno >>
O forse hai smesso di essere lei.
<<Dimmi il suo nome.>>
Si era alzato il vento, facendo increspare il mare e dondolare dolcemente le barche. Un gabbiano si posò accanto a loro.
Fu un sussurro.
<<Yasuko.>>
Fu un sussurro, ma a Rouge bastò. Uno strano formicolio la pervase e quel nome venne ripetuto nella sua mente, con diverse tonalità, accenti e timbri.
<<Ti dice qualcosa?>>
<<Credo di aver conosciuto qualcuno con quel nome, tempo fa.>>
Restarono ancora un po' in silenzio a guardare il mare, poi decisero di ritornare al quartier generale.
Chuya era deluso dal fatto che lei non avesse riconosciuto il suo stesso nome, ma non si abbatté.
Avrebbe riavuto la sua amica, a qualsiasi costo.
Rouge invece era scombussolata. Sentiva ancora la presenza di Francis e il nome Yasuko echeggiarle nella testa.
Entrambi andarono nella proprie stanze senza dire una parola, ma con tante cose da dire in sospeso.

Spazio autrice:
Hii~ com'è andata la vostra estate? Spero bene :3
Capitolo più lungo del normale ma spero che comunque vi sia piaciuto
Kiss~

Inflamatus| Bungou Stray DogsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora