Premessa:
Questo non è un capitolo vero e proprio, ma, appunto, un extra che volevo scrivere da un po' e che è diventato realtà.
Spero vi piaccia e possa emozionarvi anche un pochino, come è successo a me.
💓Rouge sorrideva dolcemente, muovendo le sue dita sulla guancia di Chuya, sdraiato di fronte a lei.
La sua mano scese lentamente, accarezzando la pelle calda e morbida, si fermò sulle muscolose braccia per poi spostarsi sul petto che si alzava e abbassava con regolarità.
Lui rimaneva fermo a guardarla, col viso ancora rosso dopo la nottata di passione, della quale erano testimoni le lenzuola arrotolate sui loro piedi e i vestiti sparsi per la stanza.
La mano di Rouge camminava ancora, accarezzando gentilmente i fianchi, la pancia e gli addominali di lui. Era davvero bello, quasi un dio greco che giaceva accanto a lei.
Le dita continuarono a danzare, fino a fermarsi in un punto ruvido e chiaro.
<<Cos'è questa?>> sussurrò
Lui sospirò, guardando la cicatrice che segnava il suo addome.
<<È una lunga storia.>>
Rouge si avvicinò e appoggiò la testa su una mano. <<Sono qui apposta.>>Lui cominciò a raccontare della sua infanzia, della Sheep, la gang che era diventata una sorta di famiglia e di come quella stessa famiglia lo aveva ferito, avvelenato, tradito e il tutto a causa della Port Mafia e di colui che poi diventò suo partner: Dazai. La stessa persona che uccise i membri della Sheep per costringerlo a entrare nella Mafia. Una delle poche persone che conosceva il segreto di Arahabaki e che poteva fermarlo, ma lo faceva solo per strategia o lo avrebbe già lasciato morire.
La stessa persona che poi se ne andò dalla Mafia, con la coda tra le gambe e passando dalla parte del nemico.
<<Quindi>> esordì Rouge con la voce rotta <<Sei stato obbligato a entrare nella Mafia.>> lui annuì senza dire niente, con lo sguardo perso nel vuoto, poi si riprese e aggiunse. <<Ma ho scelto di restare. Un po' come te.>>
Lei cercò di sorridere, ma sentiva che c'era altro da sapere.
<<Come mai se ne è andato?>>
<<C'era un uomo, un collega. Si chiamava Odasaku.>>
Il suo viso si fece strano, quasi malinconico ma Rouge non lo definì triste.
<<Lui e Dazai erano molto amici. Io non ci parlavo molto, ma lo ammiravo, sai. Era una delle poche persone con una morale precisa, che seguiva sempre. Mi chiedevo spesso cosa ci facesse nella Mafia. Era un uomo buono, forse troppo, che nemmeno voleva uccidere.>>
Fece una pausa e si fermò a guardare il soffitto.
<<Che gli è successo?>> sussurrò lei.
<<Non l'ho mai saputo con certezza. Dicevano che avessero ammazzato i suoi figli, ma so bene che non ne aveva. In ogni caso, perse qualcuno e cambiò. Voleva vendetta e andò a cercarla, per poi morire in uno scontro a fuoco.>
<<Da quel giorno, Dazai cambiò. Sembrava che all'improvviso non avesse più voglia di essere nella Mafia. Proprio lui, che ne faceva parte da sempre, sembrava sul punto di lasciarla. >>
<<E così ha fatto.>> Concluse lei. Chuya annuì e fece un mezzo sorriso, ma i suoi occhi non concordavano con quell'espressione. <<È stata una liberazione. Ho aperto una bottiglia quel giorno, ed è stata la migliore bevuta della mia vita.>>
Lei cercò di ricambiare il sorriso, ma qualcosa non andava. Chuya le nascondeva un sentimento, un pensiero, che però lo logorava dall'interno, graffiando per uscire.
Lui sembrò accorgersi del sui sguardi indagatore e si voltò, prendendo la bottiglia di rosso sul comodino e versandosene lentamente un bicchiere.
<<E adesso.>> aggiunse <<È diventato un paladino della giustizia con i suoi amichetti detective.>>
Trangugiò il vino fin troppo velocemente, continuando a darle le spalle.
Rouge gli accarezzò dolcemente la schiena.
<<E come mai sei ancora così arrabbiato?>> lui si voltò con lo sguardo colpevole, sapendo che aveva ragione. Era ancora arrabbiato con Dazai, ma non perché se n'era andato.
Fece un lungo, profondo sospiro e nel suo volto c'era stanchezza di chi non ha più voglia di tenere duro.
<<L'ho visto sparare a un uomo già morto.>> disse con la voce spezzata, i cui frammenti colpivano il cuore di Rouge.
<<L'ho visto torturare, uccidere, umiliare non solo nemici ma anche persone semplici. A quindici anni sapeva già usare una pistola. Non gliene è mai importato nulla di nessuno.>>
Il respiro si fece affannoso per la rabbia, ma lei cercò di calmarlo, baciandolo dolcemente sulle mani.
<<Eppure lui ha avuto una seconda occasione. Ha avuto persone pronte a aiutarlo e ora è diventato un eroe, l'idolo delle folle. Ma io non ci credo, Yasuko, non ci riesco. Mi sembra tutta una gigantesca e stupida recita. Non ho mai visto un briciolo di bontà in lui eppure eccolo a risolvere crimini in nome della giustizia.>>
Lei non sapeva che dire. Non aveva mai visto Chuya così, arrabbiato ma allo stesso tempo triste.
<<Ma non c'è nessuna giustizia.>> mormorò. Rouge non disse niente, si limitò a avvicinarsi a lui e con lo sguardo lo spronò a continuare. C'era qualcosa che marciva in lui e voleva tirarlo fuori, liberarlo.
<<Perché lui ha avuto una seconda occasione?>> scoppiò Chuya irato, e finalmente stava vomitando quel veleno che per tanto era rimasto in lui. <<Perché lui può avere il suo momento di gloria e io no? Nessuno mi ha teso la mano o mi ha mai dato una scelta. Perché?>
Lei gli prese il viso tra le mani e lo baciò dolcemente sulla fronte, per poi tornarlo a guardare quegli occhi color mare, ora un mare in tempesta, onde alte che si infrangevano per poi tornare indietro e scagliarsi nuovamente sulla costa.
<<Tu sei una persona meravigliosa, Chuya.>> sussurrò
<<E voglio essere io a tenderti la mano. Voglio essere la tua seconda occasione. Me lo permetti?>>
Lui non rispose, la guardò con lo sguardo vacuo, sentendosi di nuovo un ragazzino sperduto e arrabbiato con il mondo.
Con uno scatto la abbracciò, stringendola a sé come un dono prezioso. Sì, glielo permetteva. Era lei la sua seconda occasione, il modo per dimostrare che anche lui aveva qualcosa da dare a quel mondo violento in cui era stato cresciuto.
Lei, l'unica che avrebbe ascoltato la sua storia mai raccontata, che lo teneva al sicuro in quegli occhi dorati.
<<Non la sprecherò, promesso.>>Non tornerò indietro
Non oltrepasserò quella pericolosa linea nascosta.
È un mondo caotico e oscuro,
Ma penso di aver trovato la luce.
[Black Veil Brides ~ When They Call My Name]
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Inflamatus| Bungou Stray Dogs
Fanfiction"Lui distruzione e lei rinascita, per sempre uniti per l'armonia dell'universo" ... Chuya Nakahara è tutto eccetto che un bravo ragazzo: Importante membro della Port Mafia, con centinaia di morti sulla coscienza e un potere più forte di lui. Rouge è...