18.

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L'odore di fuoco e cenere era ancora nell'aria. L'altare di pietra era ormai annerito dall'incendio che era appena avvenuto.
Un anziano uomo aveva in mano un piccolo e tozzo vaso, ripieno di ceneri.
Guardò con disprezzo i resti del corpo appena bruciato in terra, poi si allontanò a passo lento.
Mancava poco, si disse. Doveva morire ancora qualcuno, ma erano sempre più vicini al loro obiettivo.
Solo dopo avrebbero potuto commettere l'ultimo atto.

Dazai guardò tristemente lo spettacolo che aveva davanti: un corpo carbonizzato, circondato dall'odore di benzina e capelli biondi ancora ben visibili in mezzo alle ceneri. Sospirò e annotò mentalmente ciò che vedeva, mentre Kunikida al suo fianco faceva lo stesso, ma su un blocco note.
<<Cosa ne pensi?>> Chiese il biondo.
<<Mi ricorda qualcosa.>>
Kunikida annuì. Ricordava gli omicidi di qualche anno prima, compiuti allo stesso modo.
<<Ma lei ora è nella Mafia.>>
Era già il terzo corpo bruciato che trovavano in pochi giorni e entrambi i detective sapevano che solo la Fenice aveva un tale potere. Eppure ora Rouge era nella Port Mafia e i morti non sembravano c'entrare nulla con l'associazione criminale.
<<Hai già un idea?>> Domandò Kunikida.
<<Magari non sarò bravo come Ranpo>> rispose Dazai grattandosi la testa. <<Ma penso ci siano due possibilità: o la ragazza sta agendo da sola, o abbiamo un nuovo nemico da combattere.>>
Kunikida sospirò e rimise a posto il bloc notes, avviandosi verso l'uscita.
Sperava davvero che non ci fosse un nuovo pericolo a Yokohama. Erano passate diverse settimane dalla sconfitta della Guild e la città portava ancora i segni della guerra.
Un nuovo nemico era troppo.
Quasi sorrise. Stava forse invecchiando?

Ango Sakaguchi guardò il sontuoso ufficio davanti a sé, poi oltrepassò la soglia sospirando.
Mori, dall'altro lato della stanza, si alzò.
<<Ma che sorpresa.>> Indicò all'altro la sedia di fronte e si sedette alla sua scrivania.
<<Mori, devo parlarti di...>> Il boss lo interruppe con un gesto.
<<Mi hai detto che si tratta di Rouge.>> Disse guardando la porta. <<Quindi aspetto che arrivi il suo partner.>>
In quel momento Chuya entrò, stranamente con l'aria trafelata di chi si è vestito di fretta. La camicia era infatti sgualcita e alcuni ciuffi di capelli spuntavano fuori dalla coda di cavallo. Cercò di sistemarsi come poté e si sedette di fianco a Ango.
<<Dunque?>>
Ango posò un plico di documenti sulla scrivania e mostrò diverse foto ai due mafiosi. Rappresentavano tutte dei corpi in cenere.
<<Ne avrete già sentito parlare, ma diverse persone sono state trovate carbonizzate.>> Si sistemò gli occhiali sul naso. <<Morte come le vittime della Fenice di diversi anni fa...>>
<<Quindi?>> Lo interruppe bruscamente Chuya.
<<L'agenzia Detective Armati ha già preso il caso e pensano che possa essere lei.>>
Chuya stava per ribattere, quando Mori scoppiò in una fragorosa risata che lasciò gli altri due a bocca aperta.
<<Ango.>> Disse poi il boss ghignando <<Mi sorprendi. Mi conosci da anni, sai bene che nessun mio sottoposto fa qualcosa senza il mio controllo.>>
Giocherellò col bisturi che aveva in mano. <<Sanno bene quali sono le conseguenze altrimenti.>> disse gelidamente.
Ango deglutì rumorosamente, poi prese in mano il rapporto della polizia.
<<In tal caso, c'è un'altra persona o gruppo che usa i metodi della Fenice.>>
Richiuse il plico e lo passò a Mori, poi si alzò.
<<Vi consiglio comunque di fare attenzione. Se l'agenzia sospetta di voi, potrebbero cercarvi.>> Lo disse rivolgendosi a Chuya e l'altro annuì.
Quando Ango se ne andò, il rosso fu per imitarlo, ma Mori lo fermò.
<<Lei non c'entra niente vero?>>
<<Vero. E posso assicurarle che ieri non poteva essere lì, perché eravamo...>>
Lui lo fermò con una mano. <<Non mi importa. Non dirle nulla, voglio essere io a parlarci.>>
Chuya fece sì con la testa e finalmente uscì dall'ufficio , dirigendosi nella sua stanza.

La ritrovò come l'aveva lasciata: vestiti sparsi per terra e lenzuola disfatte, dalle quali spuntava una testa rossa.
Rouge si svegliò in quel momento e gli sorrise. <<Credo che la mia stanza si senta un po' sola, sai.>>  Sbadigliò. <<Dopotutto sono ogni notte qui.>>
Lui si sedette sul bordo del letto assonnato. Aveva passato una bellissima notte con la sua partner, quando la telefonata di Mori aveva interrotto la sua mattina con un brusco risveglio.
Rouge si sedette al suo fianco.
<<Se il signor Nakahara non ha altri impegni urgenti oggi.>> Gli sussurrò dolcemente.
<<Allora che ne dici di una colazione in spiaggia?>>
Chuya sorrise guardando il soffitto. Non se la sentiva di rovinare quella perfetta mattinata, non ora.
<<Come dirti di no?>>
Lei applaudì, felice come una bambina, poi iniziò a raccogliere i propri vestiti, sotto lo sguardo ammirato del rosso.

Atsushi fissava il telefono in silenzio, così come gli altri membri dell'agenzia.
<<Una trappola, insomma.>> Stava dicendo Yosano a Dazai. L'ex mafioso annuì. <<Non c'è altro modo per avvicinarsi.>>
<<Ma se attacchiamo lei ci ritroveremo contro anche lui.>>
Dazai alzò le spalle. <<So gestirlo.>>
Kunikida si avvicinò per partecipare alla conversazione. <<Abbiamo ideato un piano d'attacco. >> Mentre parlava, Atsushi sospirò.
Si sentiva quasi in colpa a pianificare contro i due innamorati, ma non poteva farci nulla.
Era pur sempre una guerra.

Spazio autrice:
Inizia l'arco creato da me! :D
Mi rendo conto che non succede granché, ma come capite è un capitolo di transizione. L'azione arriverà presto anyway
Spero comunque vi sia piaciuto, alla prossima!

Inflamatus| Bungou Stray DogsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora