Lessi e rilessi per giorni la lettera di ammissione alla scuola di magia. Dopo aver scritto su un foglio i pro e i contro, anche se i contro erano molti di più, alla fine decisi di tornare a far parte dei maghi.
E questo mi fece capire che, anche se gli aspetti negativi battevano di gran lunga quelli positivi, io volevo tornare ad Hogwarts ed ero pronta a farlo.
Il giorno prima del mio ritorno, dovetti andare a Diagon Alley. Era un luogo perfetto per fare acquisti di ogni genere, come materiale scolastico, per il lavoro o addirittura per I propri hobby.
Non volendo andare da sola, chiesi a mia madre di accompagnarmi. La sua risposta, all'inizio, fu negativa, disse che sarebbe stato meglio per me andare da sola, o con qualcuno simile a me.
Fortunatamente riuscii a convincerla e per questo devo ringraziare il mio stressante modo di dire e ripetere le richieste giorno per giorno, ora per ora.
Per arrivare a Diagon Alley bisognava accedere attraverso il retro di un piccolo pub, oppure si poteva usare la meterializzazione o si passava attraverso il retrobottega del Paiolo Magico, tirando un mattone contro il muro, esso si apriva ad arco e mostrava un passaggio segreto.
Quest'ultimo luogo era buio e isolato, posizionato su una stradina imboscata di Charing cross Road. I babbani non facevano caso alla presenza di ciò. Magari a causa di un incantesimo di protezione. Il proprietario era un uomo calvo e sdentato di nome Tom, ma molto gentile ed educato con i clienti.
La sera arrivammo a casa e andai subito di sopra, nella mia stanza, a posizionare i nuovi acquisti in valigia. Avevo tutto il necessario, non mancava niente. Avevo comprato la mia uniforme tutta nera,
alcuni libri da leggere per il viaggio e la bacchetta magica mi aveva scelta.Perché sì, nel mondo magico erano le bacchette a scegliere il mago, non viceversa.
Si poteva portare anche un animale a scelta tra rospi, gufi e gatti, ma io avendo già Candela scelsi di non comprare nessuna creatura.
STAI LEGGENDO
You Saved Me.
FanfictionLa verità é che non ci si innamora mai di chi si pensa di innamorarsi. Ci si innamora di chi fa sorridere, di chi sa sorprendere, di chi colpisce fin da subito. Ci si innamora dell'imprevisto, dell'errato, dell'ignoto. Ci si innamora di chi può far...