La sera stessa, tornata dal ballo, ascoltai il consiglio che mi era stato dato. Passai per il dormitorio dei grifondoro. Andai nella stanza di Harry e lasciai un pezzo di pergamena, con su scritto: domani mattina sarò qui, vi devo parlare. Avverti gli altri. Un abbraccio, Viv.
In tarda mattinata, mi feci trovare nella sua camera e così fecero anche Ron ed Hermione. Raccontai anche a loro, daccapo, la storia. Rimasero sconvolti, ma non dubitarono di me neanche per un secondo. Mi dissero che sarebbero stati accanto a me e che mi sarei dovuta fidare di loro e parlargliene prima.
Ci dirigemmo a lezione tutti e quattro insieme. Stavo camminando affianco ad Hermione, quando qualcuno mi prese per il braccio e mi posizionò contro il muro. «Draco?» chiesi sorpresa e confusa.
«Avevi ragione tu. Quello entrato in camera tua era un mangiamorte sotto veste di dissennatore. Avrà preso una pozione, per poterti spaventare. Non ti avrebbe risucchiato l'anima, non avrebbe potuto, era solo una tua sensazione. Il suo intento era farti perdere i sensi e spaventarti.» fece una piccola pausa e prese un respiro non troppo profondo. «È stato mandato da mio padre, che a sua volta è stato mandato da tuo nonno.» si corresse. «Insomma, Voldemort. Era uno dei suoi seguaci, si chiama George Keddington.»
«E tu come lo sai?» lo guardai stranita. «Ti devo ricordare che faccio anch'io parte di quel branco di traditori?» alzò una parte della manica della camicia e mi fece notare il suo "tatuaggio". Una specie di marchio, esattamente quello di Riddle. Era presente un teschio e dalla sua bocca ne usciva un serpente.
«Tu sei completamente matto! Devi dirlo a Silente, devi farti proteggere. Non comprendi con chi ti stai alleando, è pericoloso. Ti ucciderà dopo aver fatto i suoi comodi. Come ti viene in mente? Spiegami.»«Sono venuto qua solo per darti questa informazione, non ti mettere in mezzo in affari che non ti riguardano. E stai lontana da mio padre, attaccheranno sicuramente di nuovo. Ti farò sapere. Mi farò vivo io, fino a quel momento tutto sereno.» Tutto sereno? Praticamente stava andando lui stesso contro la morte, e lo sapeva benissimo. Non mi piaceva affatto quello che stava facendo. Non sapevo il perché, ma non volevo che si mettesse in pericolo. D'altronde quando si trattava di Draco Malfoy, le spiegazioni dei miei comportamenti o dei miei pensieri mi mancavano in ogni momento.
«Tu non hai detto niente a nessuno su di me, vero?» si aspettava, dalla sua espressione, una risposta più che positiva. «No, ma ti avverto che Hermione ed Harry pensano che tu sia quello che sei. Ti hanno scoperto, non so come, ma l'hanno fatto. Io, però, non ho parlato.» rimasi a guardarlo. I suoi occhi blu erano così vicini ai miei scuri, era la prima volta che glieli guardavo da così vicino. Erano di un blu acceso, ma intenso, come quello del cielo. Non aveva uno sguardo duro, altroché, uno sguardo dolce. Il mio cuore iniziò a battere all'improvviso, ma restai calma. Ero abituata a nascondere le mie emozioni, non si accorse del mio disagio infatti.
«Bene, ci vediamo a lezione. Mi avvio, tu cammina lentamente.» e così sparii e io rimasi ancora lì, senza muovermi, cercando di capire come potesse suscitare in me tanto interesse, un ragazzo come lui.
Entrai nell'aula. Malfoy era già seduto, al suo posto, vicino a Blaise. Se la chiacchierava tranquillamente, e come al solito fece finta di non vedermi. Secondo me, per non destare sospetti all'amico. Serpverde e grifondoro quel giorno avrebbero fatto lezione insieme, e finalmente sarei potuta stare con la mia amica, Hermione. Mi stava tenendo il posto, nella sedia affianco alla sua, con la sua borsa a tracolla. «Ma dove sei stata? L'attimo prima ti stavo parlando e l'attimo dopo non ti ho vista più!» mi disse preoccupata, a bassa voce. «Sono dovuta scappare in bagno, ho bevuto troppa acqua questa mattina.» ancora bugie, bugie e solo bugie uscivano dalla mia bocca, ero così stanca di mentire. E tutto questo per Malfoy, che oltretutto non avrei dovuto avere neanche un rapporto da conoscenti con lui. Mi guardò con aria sospetta, era troppo intelligente per credere a quella bufala. Lasciò perdere lì, però.
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You Saved Me.
FanfictionLa verità é che non ci si innamora mai di chi si pensa di innamorarsi. Ci si innamora di chi fa sorridere, di chi sa sorprendere, di chi colpisce fin da subito. Ci si innamora dell'imprevisto, dell'errato, dell'ignoto. Ci si innamora di chi può far...