Guardai meglio ciò che stava per essere la fine, la fine di tutto. Osservai meglio ciò che stava per essere una battaglia, una di quelle mortali. Guardai avanti a testa alta, con il cuore in gola, la rabbia nel petto e gli occhi strapieni di lacrime che minacciavano di scendere sulle mie guance.
Juliet era davanti a me. E con davanti a me non intendo che mi dava le spalle, osservando anche lei quell'esercito malvagio. Lei era con loro. Dietro Voldemort, spostata vicino a Draco.
Non mi interessava cosa ci facesse lì, in quel momento sapevo solo che fosse una sporca traditrice e che avevo solo fatto bene a non fidarmi di lei. Tanto gentile, tanto dolce, simpatica con tutti che decise proprio lei di pugnalarci alle spalle.
Ero così presa dai miei pensieri, che non mi accorsi di essere in mezzo ad una battaglia appena iniziata. C'era chi scappava, chi si metteva al riparo e chi più coraggioso decideva di combattere alzando in aria le proprie bacchette.
Ron ed Hermione iniziarono a correre, facendomi segno di seguirli. Così feci, con l'ansia che mi era entrata persino nelle vene. «Io volevo dirtelo.» disse Hermione, fermandosi davanti a una porta malandata ma ancora rigida. Avevamo corso così tanto che non seppi riconoscere neanche il posto.
«Cosa volevi dirmi?»
Avevamo già superato la porta, e quello che vedevo sembrava essere una specie di sotterraneo, con delle cantine presenti.
«Avrei dovuto dirti che Juliet è la sorella di Draco.» la guardai, alzando un sopracciglio. Quasi mi scappava una risata, non poteva essere. In effetti la somiglianza non mancava: tutti e due biondi, tutti e due occhi chiari. Ma nessuno avrebbe mai pensato che fossero fratelli.
«Il giorno della partita di Quidditch abbiamo sentito Lucius parlare con lei. Subito le ha chiesto dove fosse Malfoy, non trovandolo. Poi le ha detto una frase che io ed harry non ci saremmo aspettati: se lo trovi avvisami. E di quella storia, ne riparliamo quando torna. Figlia mia.»
«Non ha detto nient'altro?» chiesi, non sapendo cosa dire.
«No, non ho sentito altro. Siamo scappati.»
Ero stata una stupida a pensare che quei due si piacessero, Malfoy aveva solo scoperto il segreto della bionda. E invece di venirmelo a dire aveva preferito rimanere in silenzio e farmi credere che tra di loro ci fosse qualcosa. Era perfido come suo padre. Mi stavano tornando in mente le parole di mia madre sulla loro famiglia, forse avrei dovuto crederci.
Continuavamo a camminare, fin quando Ron non aprii bocca. «Santo cielo, siamo immersi dall'acqua. Dannazione, la maglia era nuova.»
«Grazie per la tua scoperta Sherlock, non l'avevamo capito. E per precisare, la tua maglia si sarebbe sporcata comunque. Pensa che tra poco non ti servirà più, come tutto il resto del tuo armadio.» gli disse Hermione, sfoggiando un falso sorriso. Alludendo al fatto che saremmo potuti morire da un momento all'altro. Scossi la testa, e seguii i passi della mia amica, che ormai aveva superato il rosso.
«Cosa volevi dire con questo?» urlò, ancora dietro di noi. «Niente Ron, niente. È solo nervosa.» lo rassicurai. «hai intenzione di raggiungerci?»
«Non farlo!» la strega più intelligente di Hogwarts si fermò. «Più ti muovi e più l'acqua sale velocemente. Sta fermo dove sei.»
«Ciò significa che dovremmo stare fermi qui finché non ci verranno a salvare in questo luogo buio e sperduto nei sotterranei di Hogwarts in cui non ci verrebbe mai nessuno?» quel ragazzo non aveva più fiato, e neanche io al sol sentirlo. Il suo viso preoccupato e intimorito mi avrebbe fatta ridere, se fossimo stati in un'altra situazione.
«No, signorino, non ho detto questo.» si sollevò, pensando che avesse trovato una via d'uscita. «L'acqua sale anche se non ci muoviamo, solo che lo fa più lentamente. Insomma, rimarremo sommersi in ogni caso, qualunque cosa vogliamo fare.» mi stupii dalla sua leggerezza nell'annunciarci il nostro avventuroso destino.
Ron tirò un pugno nell'acqua, che subito si alzò di almeno un metro. Se prima ci era arrivata fino al bacino, in quel momento l'avevamo fino al collo.
«Ron! Dannazione. Te l'ho appena detto! Sta fermo!» si arrabbiò la ragazza avanti a me. «è un sistema dall'arme. Qui non si potrebbe entrare. Pensavo l'avessero disattivato in quest'ora.»
«Stupidi aggeggi tecnologici!» esclamò Ron. Sembrava essere il più irritato di tutti.
Restammo fermi e in silenzio, tutti stavamo pensando ad una soluzione da trovare. Notai di avere le mani in tasca quando sentii qualcosa. Prima che lo prendessi entrarono Harry e Jason su una scopa. Harry prese Hermione, l'altro ragazzo stava per prendere me.
«Prendi Ron, ha freddo.» vedendolo infreddolito, presi coraggio e decisi di fare ciò che fosse giusto. «Io posso aspettare altri cinque minuti qui ferma.»
«Tu sei pazza, non ti lascio qui» lo interruppi prima che potesse continuare la frase. «Va con Jason, Ron. Dopo averti salvato, verrà a prendere anche me.» e così mi ascoltò, ed io rimasi sola lì.
Appena li vidi andare via, con cautela cercai di estrarre dalla tasca sinistra del jeans l'oggetto che avevo sentito poco prima. Lo tirai fuori dall'acqua, sempre lentamente, e lo fissai.
Il terzo anello.
Draco era in possesso di quell'anello, solo lui me l'avrebbe potuto dare.
Non potei pensare a nient'altro, perché un getto d'acqua mi spazzò via, facendomi restare intrappolata nel fondo. Non riuscivo più a risalire.
Sarei dovuta rimanere ferma.
SPAZIO AUTRICE
Mi scuso per il ritardo e per gli errori presenti, nel caso ci fossero. Fatemi sapere cosa ne pensate, e come pensiate che andrà a finire! Ancora pochi capitoli, e la storia sarà completa. Devo dire che un po' mi dispiace. Voi invece come state? Tanto per fare una domanda, qual è il vostro colore preferito?
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You Saved Me.
FanfictionLa verità é che non ci si innamora mai di chi si pensa di innamorarsi. Ci si innamora di chi fa sorridere, di chi sa sorprendere, di chi colpisce fin da subito. Ci si innamora dell'imprevisto, dell'errato, dell'ignoto. Ci si innamora di chi può far...