NELL'UFFICIO DI SEVERUS.

1.2K 41 19
                                    

Amo chi mi sfida,
Chi è in grado di tenermi testa.
Chi non cede,
Chi mi colpisce nei primi cinque minuti,
E se così non fosse non ci riuscirebbe per il resto del tempo.

«Stai delirando, cosa avresti capito?» chiesi io, impaurita che Hermione avesse scoperto tutto, ma ancora senza nessuna reale certezza. «A te Malfoy piace, l'ho capito e si vede. Me ne sarei dovuta accorgere prima. È per questo che lo difendi ed è per questo che passi del tempo insieme a lui.» abbassò lo sguardo. «Non nego che da una parte mi dia fastidio. Prima di tutto perché me l'avresti dovuto dire tu, e poi perché ti deluderà quando scoprirai che fa parte dei mangiamorte.» Rimasi a bocca aperta, non sapeva più cosa inventarsi. Scoppiai a ridere istericamente davanti a lei.

«Sul serio? Hermione hai sbagliato tutto dall'inizio alla fine. A me Malfoy non piace e smettila con questa storia del mangiamorte. Mi hai fatto venire il male alla testa!» dissi io massaggiandomi le tempie. «La smetto, va bene. Ma non ci casco, a te piace e se continui a negarlo a te stessa, l'unica a rimetterci qui sarai solamente tu.» questa volta parlò in modo serio. Scossi la testa. «Mi spiace, non è così.»

La sera, prima di andare a dormire, vidi una mano mettere un biglietto sotto la porta della mia stanza. Senza farmi vedere da Juliet, che stava leggendo un libro sdraiata sul suo letto, lanciai un orecchino a terra. Mi alzai, e con esso raccolsi anche il pezzo di carta. Sopra c'era scritto: Piton. Il professor Severus Piton, chiunque lo scrisse voleva riferirsi a lui. Ci pensai, ma Piton non centrava niente con me o con la mia storia. Certo, era stato anche lui un seguace di Voldemort, e certo era stato una spia per Silente come mia nonna. Ma non pensavo ci fosse stato un legame tra lui e Cornelia, neanche di amicizia.

Uscii dalla stanza con una scusa banale, e andai a chiedere consiglio a Malfoy. Dopotutto li sapeva dare, l'ultima volta che seguii un suo consiglio andò esattamente come aveva previsto. Bussai alla porta e mi aprii il suo compagno di stanza, nonché amico: Blaise Zabini. Mi guardò dall'alto in basso, con un'espressione stupita dal fatto che ci fossi io davanti a lui e non una chiunque altra persona. «C'è una ragazza qui fuori, e credo che sia proprio per te.» disse a Draco, prima di lasciarmi lì ad aspettare. Mi vide, uscii dalla camera e chiuse la porta. «Cos'è? La ragazza serpeverde non riesce a stare senza il ragazzo serpeverde?» infantile era, infantile sarebbe rimasto. Anche alle dieci di sera.

«No, simpaticone. Qualcuno ha messo questo sotto la mia porta, non ho fatto in tempo a vedere chi fosse.» dissi io, porgendogli il biglietto. Lo guardò frettolosamente e me lo porse nuovamente. «E io cosa devo farci?» avevo bisogno di una mano, ma come al solito doveva usare toni fastidiosi. «Niente, lascia stare. Vado a dormire.» risposi io fredda. «Aspetta.» mi fermò. «Va bene, volevo solo farti dire che avresti avuto bisogno di me. Ti aiuterò. Ma ricorda, solo perché mi stai aiutando coprendomi con quei tre bambocci. Anzi, con tutta la scuola.» lo guardai e dentro di me un po' stavo sorridendo. Quel ragazzo aveva bisogno di rassicurazioni se aveva la necessità di farsi dire che a qualcuno serviva il suo aiuto. Strano, però, che lo ammise alla diretta interessata.

«Giusto. Tu aiuti me e io aiuto te. Quando tutto sarà finito, ognuno per la sua strada.» dissi io. «Esatto. Ora vieni con me, andiamo a vedere se nell'ufficio di Severus troviamo qualcosa di interessante.»

«Ti piace metterti nei guai.» sospirai. «Andiamo.» continuai io. «Dai Vivian, è solo un ufficio.» si bloccò. «Aspetta, hai detto andiamo? Possibile che non ti spaventi niente? Ti chiedo di fare una cosa proibita e tu acconsenti le mie pazzie?» in quel momento sembrava volesse sorridere, ma non lo fece.

«Avrei dovuto dirti di no? Non è che sei tu ad aver paura, dato che a quanto ho notato ti aspettavi da me una risposta più che negativa?» chiesi alzando un sopracciglio. «Sei irritante.» disse lui. «Anche tu lo sei.» replicai io. Per lui ero irritante solo quando dicevo la verità, per il resto andavo bene.

Entrammo nel collocamento del professore. Tutto era in ordine. Tre libri sulla scrivania, una bacchetta poggiata affianco ad un foglio bianco, un'agenda e un giornale nel centro dello scrittoio. C'era anche una libreria stracolma e vari mobiletti in legno. Stavamo girovagando per la stanza, cercando qualcosa di ignoto. O perlomeno io. Draco stava cercando in esatti punti, dentro determinati cassetti, saltandone alcuni. Dei passi sentiti da lontani, ci fecero fermare. Malfoy mi prese la mano e ci nascondemmo dietro alla raccolta di volumi. Entrò Severus, ignaro del fatto che noi fossimo lì, che chiuse in un mobiletto un oggetto. Se ne andò subito dopo. Entrambi rivolgemmo lo sguardo sulle nostre mani intrecciate. Ci guardammo negli occhi, per poi staccarle immediatamente. «Non farlo mai più.» dissi io, fingendomi disgustata dall'accaduto.

«No, tu non farlo mai più. Non ti avrei mai presa per mano di mia spontanea volontà.» si difese lui. «Avresti potuto toglierla già da prima, o questo fa pensare che tu abbia fatto finta di non accorgertene. Perché ti piaceva, avere le nostre mani intrecciate.»

«Non potevo fare rumore, non trovare scuse.» risposi. «Chissà perché, invece, quando al ballo Jacob mise la mano sulla tua, tu rimasi immobile. Ti piaccio per caso?» mi chiese, avvicinandosi.

«Potrei farti la stessa domanda, dato che non avevi niente di meglio da fare oltre che restare a guardarmi mentre stavo con Jacob.» feci un passo in avanti anch'io. Serrò la mascella, ma non rispose. Per la prima volta avevo ammutolito Draco Malfoy. «Andiamo a vedere cos'ha messo lì dentro.» disse.

Con un incantesimo fece aprire il mobiletto, e con mio stupore trovammo qualcosa che non avrei mai pensato di trovare quella sera. Uno di quei tre anelli. Hermione mi aveva fatto vedere delle immagini, e quello era identico alle foto. Rimasi scioccata. «Ringraziami.» disse Draco prendendolo. Non fosse stato per lui, non l'avrei mai trovato. Non mi sarebbe passato per la mente di frugare tra le cose di Piton. «Ringraziarti? Non sappiamo neanche se è vero.»

«Trova il modo di distruggerlo e scoprilo. Ora andiamocene, Severus non mi coprirebbe con te di mezzo e ci metterebbe in punizione ad entrambi.» mi spinse verso la porta, e io misi l'anello nella tasca sinistra del mio pantalone del pigiama. Ci separammo e ognuno si diresse verso i propri dormitori. Ripensai al momento accaduto con Draco e ripensai, di conseguenza, alle parole dette dalla mia amica. E se fosse stato vero? Ero così presa dal momento che non notai la sua stretta salda, e quando lo feci la prima cosa che mi venne in mente di fare era fingermi disgustata. Forse più del dovuto. Avrebbe potuto pensare male, e se avesse pensato male, può essere che avrebbe pensato giusto. La cosa più dura da accettare per me, è in realtà che a me Draco piaceva. Stava iniziando a interessarmi un rivale. Non solo perché i miei amici lo vedevano come tale, ma anche perché era alleato con un bruto come mio nonno. Malfoy, però, non sarebbe mai stato come lui e forse era quello che non mi avrebbe fatto tirare indietro. Mi sentivo in colpa, in un certo senso, per essermi presa una cotta per chi non avrei dovuto. Mi addormentai tardi, e mi svegliai con Juliet che urlava il mio nome a squarciagola ordinandomi di alzarmi. «Sono sveglia. Sono sveglia. Chiudi la bocca.» urlai, mettendomi un cuscino in pieno viso.

«Dai Viv. Ti devo anche dire una cosa importante, volevo farlo ieri sera ma sei sparita nel nulla come sempre per circa un'ora.» si sedette sul bordo del letto. Mi alzai e mi sedetti anch'io. «Dimmi.»

Non mi aspettai la domanda che avrebbe fatto. «Sei stata con Malfoy ieri sera?» mi chiese. Persi un battito. «Te l'ho detto, sono solo andata a fare un giro perché mi annoiavo.» mi serviva una seduta da uno psicologo, ero diventata una bugiarda patologica. «Ti devo confessare una cosa.» disse lei. La incitai a continuare. «Penso di essermi presa una cotta.»

________________________
Mi scuso sempre per eventuali errori! ❤️💫

You Saved Me. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora