UN MALFOY IN CASA GALLAGHER.

1.1K 44 26
                                    

L'indomani io e Draco salimmo sul treno insieme. Stavamo passando per andare al fondo, ma mi fermai notando in un vagone i miei tre amici. Pensai subito che sarei dovuta andare a salutarli, dopotutto non avevo ancora ringraziato Potter. Dissi a Malfoy di prendere posto e di aspettarmi. Prima di accettare e andarsene, lanciò uno sguardo bieco ai ragazzi. Buttai gli occhi al cielo, sedendomi accanto a Ron. «Ciao ragazzi.» ricambiarono il saluto, e mi chiesero come avessi passato questi giorni.

«Volevo ringraziarti, Harry. Se non fosse stato per te, forse non sarei qui oggi.» dissi facendo riferimento all'accaduto nel bagno femminile dei serpeverde, quando lanciai l'incantesimo del fuoco maledetto.

«Gli amici si aiutano, Vivian.» mi piaceva stare con loro, perché sapevano cosa volesse dire la parola "amicizia". Sapevano il valore della parola "aiuto" e della parola "sacrificio."

«Devo ringraziare anche te Hermione, per avermi aiutata nella ricerca.» mi voltai verso il rosso. «E anche te, Ron, per essere rimasto al mio fianco.»

Non potettero rispondere, perché una voce stridula di una signora fece zittire tutti. Disse che il treno sarebbe partito tra pochi minuti, e diede tutte le indicazioni e i consigli possibili per farci restare al sicuro e per non perderci una volta scesi.

Diedi un bacio agli amici e dissi loro buona fortuna, per poi raggiungere Draco che con mio stupore era da solo.

«Blaise?» strano che non fosse ancora salito, gli alunni erano a bordo, non mancava nessuno. E ancora più strano che non fosse con il biondo, erano sempre insieme.

«È venuto a salutarmi cinque minuti fa. Era con Juliet, se vai più avanti li vedi. Hanno preso una carrozza vuota per rimanere da soli.»

ero felice per la mia amica, ma quel ragazzo non mi piaceva affatto. Avrebbe potuto ferirla con un solo gesto, con una sola frase. Lei non se lo meritava, era così dolce e così sensibile. Non capivo cosa ci trovasse in lui, erano completamente diversi. Alla bionda serviva un ragazzo che le desse attenzioni, che si preoccupasse per lei, un ragazzo romantico, premuroso. Zabini non era niente di tutto quello. Non sapeva dare attenzioni, non si preoccupava, non ci sapeva fare con il romanticismo e non sapeva provare emozioni. Proprio per questo si trovava bene con Draco.

«Non potevano stare con noi?» mi sedetti difronte a lui, e potei notare il suo sguardo cambiare.

«Non hanno voluto.» nella mia mente una vocina mi faceva pensare che non avesse neanche provato a chiederglielo.

Durante il viaggio Malfoy non fece altro che guardare dal finestrino e lamentarsi per la noia. Mi era venuto il mal di testa, a furia di sentirlo sbuffare e borbottare. A casa mia, arrivammo con un taxi solo io e lui, poiché mia madre sarebbe arrivata dal lavoro giusto in tempo per preparare la cena. Quindi non sarebbe riuscita a venirci a prendere, ed era meglio così. Ovviamente non sapeva che io avessi portato una seconda persona, e anche se potevo immaginare la sua reazione, speravo che non fosse quella con tutto il mio cuore. Potei notare Draco sentirsi tra l'imbarazzato e l'intimorito. I miei battiti erano aumentati, per l'ansia. Presi coraggio e aprii il portone.

«Mamma, sono qui.» urlai, restando sull'entrata. Mia madre corse dalla cucina, per venirmi incontro. Stava sorridendo, aveva le braccia aperte pronte ad abbracciarmi, e sicuramente mi stava per dare il bentornato a casa figlia mia. Ingoiai il groppo che rimase nella mia gola, quando spostò lo sguardo su Draco. Il suo sorriso si spense e le sue braccia erano lungo i fianchi. Presi la mano di Malfoy, e la intrecciai alla mia. Lui rimase impassibile, ma sapevo che se ne fosse accorto.

You Saved Me. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora