L'AMORE PUÒ CAMBIARTI ||JEFF THE KILLER||

CAPITOLO UNDICI

Sophia's POV

Mi rialzai dal pavimento massaggiandomi la testa per la botta presa.
"-Guardavi le scale con così tanta preoccupazione. Se ti piace il fratellone puoi dirmelo.-" borbottó Sally a bassa voce.
La guardai stupefatta, fissandole gli occhi. Dopo qualche secondo, l'ira prese il sopravvento.
"-MA COME PUOI DEDURRE CHE MI PIACCIA UN SERIAL KILLER CHE HA CERCATO DI UCCIDERMI DUE VOLTE?-" le risposi con tono.
Sally iniziò a piangere ed a strillare.
Tutti gli occhi erano puntati su di me chiedendosi il motivo della mia improvvisa ira.
"-Su Sally, non piangere. La sorellona è molto stanca. Non l'ha fatto apposta.-" disse Jane prendendo in braccio Sally ancora piangente.
"-Che ti è preso?-" disse LJ.
"-Io...ecco...non lo so...scusate.-"
Corsi velocemente verso la porta, l'aprí e me ne andai.
"-ASPETTA! Non te ne puoi andare-" disse Clock.
Slenderman mise una mano sulla spalla di Clock.
"-Non ti preoccupare. So le sue intenzioni. Tornerà. -"

Jeff's POV

Incazzato come non mai, mi diressi verso la mia stanza, aprì la porta e la sbattei.
Mi fiondai sul letto, ma non appena toccai quest' ultimo, si sentirono delle grida provenire dal piano di sotto.
Grida, qualche secondo di silenzio ed una porta sbattere.
Mi alzai dal letto e corsi alla finestra.
Vidi la mocciosa correre a più non posso verso il cuore della foresta.
Sentì Clockwork urlare e poi il nulla.
Nessuno che si preouccupasse della sua vita o del progetto che Slenderman aveva in mente e che non aveva mai rivelato.
Non che mi importasse della sua vita o di quel che faceva, ma decisi di seguirla.
Spalancai la finestra e mi buttai giù.
Quella stupida gallina correva senza fermarsi con il braccio davanti agli occhi e andando a sbattere contro alcuni rami.
Dopo 30 minuti di un'estanuante corsa, si fermò.
Eravamo vicino ad un lago.
Mi nascosi bene dietro ad un albero ed allungai l'occhio.
Lei si sedette su una roccia con i piedi a penzoloni.
L'acqua le sfiorava i piedi.
I suoi capelli venivano accarezzati da quel vento leggero.
Un dolce profumo si estese per la maggior parte della foresta.
Emanava un'odore davvero attraente.

Che...
Bella.

La frase che pensai mise in dubbio me stesso.

Si asciugò le lacrime e prese qualcosa dalla tasca del vestito.
Per controllare meglio, pestai una foglia secca.
Si girò di scatto e si alzò in piedi.

Cazzo, adesso sono nella merda.
Se mi trova, sono morto.
Ma aspetta. A cosa sto pensando? Sono io qua il killer e non quella babbuina. Potrei benissimo ucciderla.

Si avvicinò sempre di più all'albero.
Cercai di trattenere il respiro affannoso per l'ansia.

Era ad un passo da me.

Ed ecco quello che non mi sarei mai aspettato che accadesse.

Una lama sfiorò il mio collo.