Capitolo 11 - Un cuore di troppo

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"il padre è... Draco. Draco Malfoy" (Dramione is real *-*). Io resto pietrificato alla notizia.

**Hermione's POV**
Ecco. Gliel'ho detto. Ricordo ancora alla perfezione quel giorno. O meglio, quella notte. Io e Draco stavamo già assieme. Era uno dei primi giorni di giugno, poco prima della morte di Silente... Ero andata al bagno dei prefetti per rilassarmi un po', mi ero spogliata e poi mi ero accorta di lui. Lui, che stava nell'enorme vasca, nudo, tra le bollicine di sapone. Io mi ero rimessa l'asciugamano ma ormai era troppo tardi per fare un passo indietro. Ero tornata al dormitorio alle 5 del mattino e nessuno si era accorto di nulla. Perfetto. Finché adesso scopro di essere incinta di un uomo che fa parte dei Mangiamorte, un uomo che magari proprio adesso sta torturando delle persone.

**Draco's POV**
Questa casa è una noia. È scura e sinistra da quando il Signore Oscuro ha deciso di usarla come covo dei Mangiamorte. Se ci penso che sono uno di quei cosi mi accoltello da solo.
Sento delle urla provenienti dai sotterranei. Vado a vedere di cosa si tratta e vedo mia zia che tortura della povera gente. Strano. Sento delle urla di un uomo: "NO, PRENDI ME, LASCIALA STARE, UCCIDI ME!" Il mio pensiero va subito alla Granger, ovviamente. Chissà dov'è, come sta. E chissà con chi è. Penso anche a come l'anno scorso ho dovuto ignorarla e far finta che non mi importasse di lei dopo tutte quelle settimane di affetto e amore. I miei pensieri vengono interrotti dalla voce euforica di mia zia: "vieni Draco, divertiti un po' anche tu!" Dice indicando una povera ragazza nuda, distesa sul pavimento di una cella. Io con tutto l'autocontrollo che potevo avere, ho urlato: "Avada Kedavra!", ponendo fine alla sofferenza di quella creatura. Zia Bella mi squadra ma poi torna alla tortura di quelle persona. Chissà cosa ci troverà di così eccitante nel farle soffrire. Riprendo a pensare a Hermione: quanto mi manca...

**Harry's POV**
Non ci posso credere. Non ci VOGLIO credere. Hermione e Draco. Insieme. Con un figlio. Forse non sono geloso, quanto deluso di poter essere sostituito così facilmente. Volto le spalle a Hermione. Non ci parlo più, basta, è finita. Quando sto per sbattere la porta sento due braccia che mi prendono da dietro: è lei. Io mi devo controllare per togliermi quelle braccia di dosso, perché se mi fossi distratto probabilmente saremmo finiti di nuovo ad amarci come prima, ma non voglio che succeda. Non posso perdonarla per quello che ha fatto. Insomma, Draco Malfoy, colui che la chiamava mezzosangue e sangue sporco, il bullo della scuola, il pavone, la serpe. Vorrei dire tanti altri insulti su quel verme ma mi fermo qua: non serve a nulla rimuginare sul passato, ormai è successo, e io non lo perdonerò tanto facilmente. Eppure io la amo... E lei adesso ama me. Ed è molto delicata in questo momento. Torno sui miei passi e la vedo sulla scrivania. Mi avvicino lentamente alla scrivania e leggo la lettera che ha in mano. È scritta da lei.

Caro Draco,
Ciao come va? Ti scrivo per informarti che aspetto un bambino (in questa parte l'inchiostro è sbavato per quelle che devono essere lacrime di Hermione). E la cosa più curiosa è che il padre sei tu. Il bambino sta bene ed è un maschietto... Tanti saluti
La Granger ❤

"Ah, quindi è così!" Dico soffermando lo sguardo su quel cuore di inchiostro nero. Hermione si gira di scatto spaventata. "No Harry, non è come pensi, davvero!.." ma io continuo: "TU NON MI HAI MAI DETTO NULLA, DI TE E DRACO, EPPURE STAVAMO INSIEME! O ALMENO PENSAVO COSÌ! PENSAVO CHE MI AMASSI! BASTA, ABBIAMO CHIUSO, NON PARLARMI PIÙ!" E sbatto la porta con tutta la forza che ho, tanto che per un pelo non rompo i cardini. Inizio a correre e mi ritrovo nel bosco. È già notte. Mi appoggio a un albero, sfinito: devo aver corso per quasi un'ora. Chissà Hermione: probabilmente sta piangendo. Sto per tornare alla tenda quando vedo un bagliore argento venire verso me. È una cerva. La seguo finché mi porta a un laghetto ghiacciato. Guardo sul fondo è vedo la spada di Grifondoro. Spacco un pezzo di ghiaccio con la bacchetta e dico: "Accio spada!". Non sono sorpreso che non funzioni, d'atronde gli incantesimi di appello non funzionano neanche con gli Horcrux. Quindi mi spoglio e mi butto nell'acqua gelida. Anzi, dire gelida è niente. Faccio appello a tutte le mie forze e arrivo al fondo, ma appena sfioro la spada mi sento strozzare: il medaglione mi tira verso la superficie ghiacciata, dove rimango come incollato da una specie di forza magnetica. Provo a liberarmi del medaglione. Niente, mi manca l'aria. Sento uno spostamento vicino a me, sembra una figura umana. Sembra... No, non è possibile. Non ho più aria. Buio.

Sempre e Ovunque - HarmioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora