Capitolo 25 - Sei mio fratello

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Sono sulle scale a riflettere quando vedo Ron avvicinarsi.
Forse gli devo delle scuse.
"Ron senti... Scusa per prima. Io non ti amo e hai diritto di sapere perché, semplicemente perché tu sei mio fratello Ron... Mio fratello". Le parole mi sono uscite spontanee, non le ho pensate prima di dirle. Ma pensandoci, sono davvero giuste, penso veramente quello ho detto. Ron mi abbraccia e mi dice: "mia sorella".
Arriva Harry: finalmente, pensavo fosse andato nella foresta proibita... Sono stata in angoscia per lui. "È lì che sto andando..." Mi risponde.
"Harry, cosa hai scoperto?". "Penso di saperlo da un pezzo, e... Penso lo sappiate anche voi..."
Lo abbraccio forte, lo perdono per tutto, in quell'abbraccio, gli do tutto l'amore che provo per lui. "Harry..." Dico tra i singhiozzi. Semplicemente lo abbraccio. Non lo bacio, voglio che sia una cosa casta, solo lo abbraccio. Per tutte quelle volte che volevo ma il mio orgoglio me lo ha impedito. Per tutte quelle volte che l'ho desiderato come più di un migliore amico. Lo abbraccio, ed esistiamo solo noi, lo abbraccio e gli altri non ci vedono. Lo abbraccio e mi sussurra: "ti amo Hermione. Da sempre. Ti amo" "Harry... Ti amare." "Herm, si dice ti amo..." "No Harry. Ti amo è al presente, ti amare è all'infinito. E io ti amo infinitamente, qualunque cosa accada nella foresta..." Harry annuisce e mi bacia la fronte. "Addio, ti amerò da lassù". Poi saluta Ron con una pacca nella schiena e gli dice: "sii forte amico". Il rosso annuisce e gli dice: "Harry?"
"Sì?" "So che non te l'ho mai detto anche se siamo migliori amici da 7 anni ma... Ti voglio bene". "Grazie Ron... Anche io" e diventa una figura umana lontana, sempre più indefinita, poi un puntino, infine scompare del tutto dalla nostra vista. In tutto questo nessuno proferisce parole, poi spezzo il silenzio con un singhiozzo. Due singhiozzi. Tre, quattro, cinque, dieci, cento, mille, tutti per Harry, il mio amato che va incontro alla morte per evitare quella di altri, che si sacrifica per il mondo magico, e Ron che mi consola in un abbraccio... Fraterno. Dopo quella che doveva essere circa mezz'ora, mi incammino per i corridoi e vado per la stanza della necessità, a riflettere, ma senza pensare a cosa davvero voglio. Mi compare davanti una porticina di legno scuro, pregiato, con delle rifiniture dorate e affianco argentate. Esitante, la apro, e vedo un divanetto rosso in pelle davanti a un camino senza fiamma; mi guardo intorno, e vedo una libreria molto fornita con dei libri babbani che adoro, come "Orgoglio e pregiudizio", "cime tempestose", "Romeo e Giulietta", poi trovo un libro di poesie di Prévert (uno dei miei poeti preferiti nella realtà, sorry per l'interruzione). Più a destra c'è un tavolino con un infuso che sembra thé caldo, ma le tazze sono due. 'Cosa accidenti sta succedendo?' penso, quando noto due poltrone. Continuo la mia riflessione. 'O ci vedo doppio, o c'è un altra persona in questa stanza'. Come se qualcuno mi avesse letto nella mente, sento una voce molto familiare che esclama: "Mezzosangue!"
"...Malfoy?!"

Eheh, cosa succederà dentro la stanza delle necessità? Si prenderanno a botte o parleranno pacificamente? Scopritelo nel prossimo capitolo. Votate e spammate commenti, anche perché questo è il penultimo capitolo T_T I'm very sad :(
Per ora vi mando un bacio e vi mando dei saluti potteriani,
-Sara

Sempre e Ovunque - HarmioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora