Capitolo 13 Le parole perse nello spazio-tempo

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Durante tutto il tragitto verso casa di Anna, nessuno aveva fiatato, tutti e tre eravamo persi nei nostri pensieri.Continuavo a pensare al Dio Kuukan e al perchè mi avesse attaccato, cosa avevo fatto per scatenare le ire di una divinità.Portai la mano destra al petto e mi accorsi di una cosa strana. Poco prima di abbandonare il mondo in cui i draghi, durante i grandi giochi magici,avevano ormai distrutto il regno facendo vivere i pochi sopravvissuti sotto terra, avevo avuto in prestito le tre chiavi di Yukino e in più avevo recuperato la sciarpa di Natsu dal pavimento. In tutto questo tempo non mi accorsi che avevo portato la sua sciarpa per tutto questo tempo. Chissà perchè non me ne sono accorta prima. Se posso essere sincera avrei voluto averlo accanto a me in questo momento, ma nonostante questo continuo un po' ad essere arrabbiata con lui per avermi abbandonata, ma il suo calore,propagato attraverso il suo accessorio prediletto riesce a raggiungermi facendomi sciogliere il cuore almeno un po'. I miei pensieri furono improvvisamente interrotti dalle parole della mia antenata.

Anna-Eccoci arrivati Lucy, quella casa laggiù è la mia spiegò indicandomi una casetta non molto lontana dalla strada principale, vicino un piccolo bosco alle sue spalle e da un villaggio alla sua sinistra.

Così la mia antenata cominciò a correre velocissima , mentre io guardai Zeref che sospirando cominciò a parlarmi.

Zeref- Bè, in fin dei conti non vede l'ora di riabbracciare le sue figlie , come ogni madre farebbe con i propri piccolini- disse Zeref con un'espressione felice e malinconica.

Continuammo a camminare ,ovviamente pensai che fosse normale che la mia antenata avesse dei figli altrimenti, come potrei esistere io? Ma le parole del mago nero mi segnarono, in fin dei conti non si sa molto su di lui, e nei libri si racconta troppo poco per conoscerlo. Non mi devo scordare però che, per causa sua i demoni di Tartaros hanno commesso molte atrocità , non posso perdonarlo per questo , ma Anna si fida , per il momento non farò niente.

Poco tempo dopo arrivammo davanti l'abitazione. Anna aprii la porta e cominciò ad urlare.

Anna- Alice, Lana dove siete? La mamma è tornata! esclamò lei.

Non vedevo bene l'interno perchè Anna si trovava proprio davanti alla porta. Dei passetti però si fecero sempre più vicini finchè non uscirono due ragazzine fuori. La più piccola d'altezza corse ad abbracciare la madre mentre, l'altra ,invece, stava poco distante aspettando che la sorella si staccasse dalla madre per avere anche lei il caloroso abbraccio.

Dopo pochi secondi in cui si scambiarono vari abbracci, Anna me le presentò.

Anna- Lucy , queste sono le mie figlie. Questa piccolina si chiama Alice e ha sette anni-disse indicandola. Alice era una bambina bionda con dei capelli lisci e lunghi fino poco sotto le spalle,occhi castano scuro. Poco dopo riprese- invece lei è Lana e ha dieci anni- era uguale alla sorella se non per i capelli che erano più lunghi arrivando alla schiena, e un ciuffo raccolto in un piccolo fiocco rosa.

Lucy- Piacere di conoscervi, io sono Lucy- mi presentai e la più grande mi sfoggiò un sorriso e mi strette la mano, la piccola invece che era più timida accennò un piccolo saluto con la mano.

Anna- Ragazze, oltre a Lucy vi ho portato anche un sorpresa. Vieni esci fuori!-esclamò lei.

Così Zeref da vicino un albero comparve davanti le ragazzine.

Lana e Alice- Zio Zeref!-Gridarono entrambe e corsero ad abbracciarlo insieme.

Rimasi scioccata da queste parole. Posso cercare di capire che la mia antenata e il mago oscuro si conoscano, posso capire che si fidino l'uno dell'altra, ma addirittura che le piccole lo chimi Zio no. Non posso crederci che la mia famiglia e lui siano così legati.

La trilogia degli Hertfilia:  Lucy e il ciondolo EclipseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora